Voci di trattiva
Cosa sta succedendo in Cisgiordania: scontri a Jenin, Nablus e Kalkilya
Nuovo raid sul campo profughi. Le brigate al-Quds mostrano un video con due ostaggi; una anziana e un 12enne: potrebbero essere rilasciati per motivi umanitari. Israele: sì a pause umanitarie di 4 ore. Guterres: “Serve cessate il fuoco immediato”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Scontri a Jenin, Nablus e Kalkilya: s’infiamma la Cisgiordania
L’esercito israeliano è impegnato in duri scontri con miliziani palestinesi in diverse città della Cisgiordania, fra cui Jenin, Nablus e Kalkilya. A Jenin le operazioni dell’esercito (che contro i miliziani locali si avvale anche di droni) sono iniziate nel mattino e finora fonti mediche palestinesi parlano di almeno 10 morti e 20 feriti. In parallelo duri scontri sono in corso anche nel campo profughi di Balata (Nablus) e all’ingresso di Kalkilya. In mattinata, secondo Haaretz, un palestinese era stato ucciso in scontri avvenuti nel campo profughi di al-Amari, presso Ramallah.
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La battaglia di Jenin
È di almeno 19 palestinesi morti il bilancio del raid dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. I feriti sarebbero almeno 20. Le vittima più giovane aveva 15 anni, mentre gli altri avevano un’età compresa tra i 21 e i 43 anni.
Secondo Wafa un bulldozer dell’esercito israeliano ha preso d’assalto il campo profughi di Jenin, distruggendo strade e infrastrutture, mentre i cecchini occupavano i tetti. Sono scoppiati scontri tra militari e residenti, durante i quali le forze di occupazione israeliane hanno aperto il fuoco contro i palestinesi. Secondo il ministero della Sanità dell’Anp almeno 178 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre.
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Gaza, Israele: “Soldati in quartier generale Hamas vicino al Shifa”
L’esercito israeliano ha fatto irruzione nel quartier generale di Hamas a Gaza City, vicino l’ospedale Shifa. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati “uccisi 50 terroristi”.
L’operazione nel quartiere generale, “cuore delle attività di intelligence e operative di Hamas”, è avvenuta con il supporto dell’aviazione e delle forze speciali. “In quel quartiere generale – ha proseguito il portavoce – sono stati ideati e preparati gli operativi di Hamas per l’attacco omicida del 7 ottobre”.
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Media palestinesi: “Nuovo raid su Jabalia, 30 morti e decine di feriti”
Sono almeno 30 i palestinesi uccisi e decine i feriti nel raid israeliano l’altro ieri sul campo profughi di Jabalia, nel Nord della Striscia di Gaza. A dare notizia è l’agenzia palestinese Wafa.
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Aggiornato il numero delle vittime a Gaza
Il ministero della Salute palestinese di Hamas ha annunciato che 10.812 persone sono state uccise nei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall’inizio della guerra il 7 ottobre. Tra i decessi registrati finora ci sono 4.412 bambini e 2.918 donne, ha affermato il dicastero.
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I capi di Cia e Mossad a Doha per la trattativa sulla tregua e sugli ostaggi
I capi delle agenzie di spionaggio statunitense e israeliana sono in Qatar, al lavoro sull’accordo di cessate il fuoco che consenta il rilascio di una ventina di ostaggi da parte di Hamas e l’ingresso di altri aiuti a Gaza. I negoziati a tre – tra il direttore della Cia Bill Burns, David Barnea, capo del Mossad, e i qatarini, che sono in contatto con Hamas – si stanno concentrando sulla possibilità che Israele fermi l’offensiva per tre giorni per facilitare il rilascio di 10-20 ostaggi civili.
Anche una fonte vicina ad Hamas a Gaza ha detto all’Afp che il Qatar sta mediando per liberare 12 ostaggi, tra cui sei americani, in cambio di “una tregua umanitaria di tre giorni”. L’interruzione temporanea dei combattimenti servirebbe anche a spingere Hamas a compilare e consegnare una lista di tutti gli oltre 240 ostaggi che detiene e per consentire la consegna di ulteriori aiuti alla Striscia. Secondo la fonte, “negli ultimi giorni i colloqui stanno procedendo bene verso un’intesa”.
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Gaza, due ostaggi potrebbero essere rilasciati per ragioni umanitarie
Sono la 77enne Hanna Katzir e il 12enne Yagil Yaakov i due ostaggi del video diffuso dalle Brigate al-Quds, l’ala militare della Jihad islamica. I due prigionieri potrebbero essere rilasciati per motivi umanitari, stando a quanto dichiarato dal portavoce delle Brigate al-Quds, Abu Hamza. Il canale Channel 12 spiega che la donna è una delle fondatrici del Kibbutz Nir Oz.
Il marito è stato ucciso lo scorso 7 ottobre nell’attacco di Hamas. I due ostaggi sono stati ripresi mentre accusavano il premier israeliano Benjamin Netanyahu di essere la causa della situazione attuale. È la prima volta che la Jihad islamica rende noto di avere prigionieri. Per Yagil Yaakov proprio l’altro ieri sera c’era stato un appello poiché il ragazzino ha un’allergia alle arachidi potenzialmente letale, e l’associazione di allergologia ha chiesto che venga visitato urgentemente da rappresentanti della Croce Rossa e gli venga somministrata epinefrina iniettabile.
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Haniyeh vede al Cairo capo 007 egiziani
Il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha incontratoieri il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamal al Cairo. Con lui anche altri due membri anziani dell’organizzazione Khaled Meshaal e Khalil al-Hiya. Secondo una dichiarazione di Hamas riportata da Wala i due hanno discusso degli sviluppi a Gaza.
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Biden: “Ho chiesto una pausa più lunga di tre giorni. Frustrato da “Bibi”? Ci è voluto più di quanto sperassi”
“Ho chiesto una pausa più lunga di tre giorni” per il rilascio degli ostaggi a Gaza. Ed ancora: “Ci è voluto un po’ più di quanto sperassi” ha detto Joe Biden ai reporter prima di volare in Illinois, rispondendo ad una domanda se fosse frustrato dal comportamento di “Bibi”, il premier israeliano. “Siamo ancora ottimisti” ha detto il presidente degli Stati Uniti sul rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas.
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Conferenza di Parigi, Macron: “A Gaza serve una pausa umanitaria. Lavorare per il cessate il fuoco”
Nella guerra Israele-Hamas “dobbiamo lavorare per un cessate il fuoco”, ha dichiarato Emmanuel Macron all’apertura della conferenza umanitaria su Gaza a Parigi. “Nell’immediato – ha detto il presidente francese – è sulla protezione dei civili che dobbiamo lavorare. Per questo abbiamo bisogno di una pausa umanitaria molto rapida e impegnarci per un cessate il fuoco”.
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Guterres: “Per civili Gaza incubo umanitario senza fine”
“I civili a Gaza, compresi bambini e donne, affrontano un incubo umanitario senza fine. Alcuni aiuti stanno cominciando ad arrivare ma è una goccia nell’oceano, i bisogni sono enormi. Dobbiamo intervenire”. Lo ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres in un videomessaggio alla conferenza umanitaria a Parigi. “Possiamo aiutare i civili a Gaza a vedere finalmente un barlume di speranza, un segno di solidarietà, adesso è il momento di azioni concrete”, ha aggiunto, ribadendo la richiesta di “un cessate il fuoco umanitario immediato”.
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Oxfam: “La Conferenza di Parigi si è risolta in un mero gesto simbolico.
La Conferenza di Parigi sugli aiuti a Gaza che si è tenuta oggi non è riuscita, ad oltre 1 mese dall’inizio del conflitto, a centrare quello che era l’unico vero obiettivo: chiedere un immediato cessate il fuoco. È la denuncia lanciata da Oxfam in risposta ad un summit, che ha deluso le aspettative.
“Sebbene gli sforzi diplomatici del presidente francese Macron per aiutare i civili palestinesi siano da apprezzare, i risultati della conferenza sono deludenti. La mancanza di un forte appello per un immediato cessate il fuoco, mina lo scopo stesso di questo incontro, riducendolo a un mero gesto simbolico. – sottolinea Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia –Bisogna salvare la vita dei civili e intervenire con gli aiuti quanto prima possibile. Aiuti che al momento è pressoché impossibile distribuire per via degli intensi bombardamenti e delle vie di comunicazione interrotte”.
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Unicef: più di 700.000 bambini sfollati a Gaza
A Gaza, più di 700.000 bambini sono stati sfollati e costretti ad abbandonare tutto. Mentre i bisogni umanitari crescono, l’Unicef chiede un immediato cessate il fuoco umanitario e un accesso continuo e senza ostacoli per fornire assistenza.
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Israele consentirà pause di 4 ore a nord di Gaza, e corridoi umanitari
Israele ha dato il via libera all’apertura di due corridoi umanitari, dal Nord al Sud di Gaza, e «consentirà pausa umanitarie di quattro ore a nord di Gaza». Ad annunciarlo è stato il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa.
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Ministro israeliano di estrema destra Ben-Gvir: “Grave errore pausa 4 ore al giorno”
Il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, di estrema destra, Itamar Ben-Gvir, ha affermato che l’annuncio secondo cui Israele avrebbe accettato pause umanitarie di 4 ore ogni giorno a Gaza “è un errore particolarmente grave”. ”Dobbiamo continuare a combattere e parallelamente mantenere il corridoio per il passaggio dei residenti verso il sud della Striscia”, ha aggiunto. Secondo Ben-Gvir “il Gabinetto ristretto non ha il mandato di concedere tregue. Chiedo che queste decisioni vengano discusse nel Gabinetto politico e di sicurezza”.
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Shtayyeh: “L’obiettivo di Israele di eliminare Hamas non si realizzerà”
L’obiettivo di Israele di eliminare Hamas “non si realizzerà” perché il movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza non è una semplice organizzazione militare, ma è “anche un’idea”. Lo ha affermato il primo ministro palestinese, Mohammad Shtayyeh, durante la conferenza a Parigi sugli aiuti umanitari a Gaza. Nel suo intervento Shtayyeh ha accusato Israele di aver scatenato una guerra “contro tutti i palestinesi”, violando il diritto internazionale sui diritti umani e, allo stesso tempo, commettendo “crimini di guerra”.
“Gli israeliani non vogliono alcun cessate il fuoco perché oggi sono in uno spirito di vendetta”, ha detto il primo ministro dell’Anp, aggiungendo che ciò che serve è “un intervento internazionale per esercitare una pressione seria su Israele”. ”Il tempo è prezioso. Sei bambini vengono uccisi ogni ora”, ha deplorato il premier palestinese, sottolineando a più riprese che la difesa di Israele “non giustifica l’occupazione”.