Ma il suo manager attacca
Pino Insegno fuori da ‘L’eredità’, neanche Meloni salva il conduttore dal flop in Rai: due nomi per sostituirlo
Politica - di Carmine Di Niro
Neanche il rapporto di amicizia con la premier Giorgia Meloni sembra poter salvare Pino Insegno. Il conduttore televisivo e doppiatore dovrà rinunciare alla conduzione della nuova edizione de “L’eredità”, che tornerà in onda dal prossimo gennaio su Rai1.
La decisione sarebbe stata presa in un incontro tra emissari di viale Mazzini e della casa di produzione titolare del format, Banijay. Solo pochi giorni la stessa Rai aveva annunciato che la scelta non era stata ancora fatta ma che sarebbe arrivata entro novembre.
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Insegno paga i risultati negativi di “Il mercante in fiera”, format che conduce su Rai2 nel preserale. Ascolti così bassi da far insorgere anche i giornalisti del Tg2, che segue il quiz-show di Insegno: la redazione aveva espresso in assemblea preoccupazione per la situazione che a traino potrebbe penalizzare il loro spazio.
Chi sarà il conduttore de L’Eredità 2024
Al posto di Insegno però, diversamente da quanto immaginato in un primo momento, non sarebbe certo il ritorno di Flavio Insinna alla conduzione di “L’eredità”: la Rai e Banijay devono accordarsi su un nome e tra i possibili sostituti starebbe prendendo piede l’ipotesi di Marco Liorni, anche se non sono da escludere anche sorprese dell’ultimo momento.
Le richieste e il futuro di Insegno
Chi non molla un centimetro è lo stesso Insegno, che tramite il suo manager Diego Righini fa sapere di non aver ricevuto alcuna comunicazione in tal senso. “Apprendiamo dagli organi di stampa che Pino Insegno sarebbe stato estromesso da L’Eredità, ma non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione in tal senso né da Rai né da Banijay”, scrive Righini in una nota ufficiale.
Quindi rilancia: “Attendiamo la definizione dell’accordo tra Rai e Banijay per iniziare a lavorare sul programma”. E non mancano le accuse a quelli che vengono considerati i veri responsabili della situazione: “Al momento possiamo solo rilevare l’ennesimo gioco al massacro sulla sua pelle, un gioco che va avanti da mesi con una violenza che non abbiamo mai riscontrato in nessun caso prima”.
Ma soprattutto parlando all’AdnKronos il manager pone delle condizioni, ricordando come il contratto del conduttore “è blindato e riguarda la conduzione de Il mercante in fiera e L’eredità, o un programma similare“. Per questo, aggiunge, “se gli propongono la conduzione di Affari tuoi va benissimo, ma se lo lasciano in panchina, ancorché pagato, allora ci muoveremo diversamente“,
Gli altri movimenti in Rai
Se Insegno torna, nella nuova Rai a trazione destra, la TeleMeloni, da ottobre dello scorso anno ad oggi è stato l’anno dei grandi addii: da Fabio Fazio a Luciana Littizzetto, da Lucia Annunziata a, ultimo in ordine di tempo, Corrado Augias, tra i fondatori di Rai3 e passato a La7.
Per fare fronte alle uscite e al flop quasi completo di tutti i nuovi programma e volti, a viale Mazzini si ragiona sul ritorno di alcuni grandi nomi nella tv pubblica. Sembra cosa fatta il ritorno di Massimo Giletti su Rai1 per la celebrazione della Radio e della Tv e da aprile con le inchieste giornalistiche. Il conduttore che fino alla scorsa primavera aveva condotto “Non è l’arena” su La7 aveva fatto un video Instagram con Fiorello che lasciava intendere il ritorno e l’amministratore delegato Rai Roberto Sergio aveva confermato la notizia.
Altro ritorno potrebbe essere quello di Gianni Minoli con il suo iconico “La Storia Siamo Noi”. A Renzo Arbore potrebbe essere affidato un programma che “intesserà i ricordi dei suoi successi”. Al momento si tratta soltanto di retroscena, non c’è alcuna conferma.