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Gina Lollobrigida, condannato l’ex factotum Piazzolla accusato di aver speso il suo patrimonio

Gina Lollobrigida in compagnia di Andrea Piazzolla

Gina Lollobrigida in compagnia di Andrea Piazzolla

Tre anni di reclusione per circonvenzione di incapace. Con questa accusa Andrea Piazzolla, ex factotum della diva Gina Lollobrigida, scomparsa lo scorso 16 gennaio all’età di 96 anni, è stato condannato dal giudice monocratico del tribunale di Roma.

L’accusa, sostenuta dal pm Eleonora Fini, chiedeva per Piazzolla una condanna ben maggiore: il pubblico ministero romano aveva sollecitato una condanna a sette anni e mezzo di reclusione. Il giudice, dopo la camera di consiglio, oltre alla condanna ha stabilito per Piazzolla anche una multa di 1.000 euro e il sequestro dei suoi beni mobili e immobili. Piazzolla avrà la possibilità di commutare il carcere con una pena alternativa ai servizi sociali.

Dopo la sentenza il figlio di Gina Lollobrigida, Andrea Milko Skofic, ha affermato: “È comunque un dolore, ma la sentenza fa giustizia. La verità è che però non si doveva proprio arrivare a questo. Si tratta di una vicenda amara che non doveva proprio succedere. Sono arrivato psicologicamente svuotato alla sentenza e rimpiango tutto il tempo che ho perso e al fatto che non potuto stare accanto a mia madre”.

Il patrimonio di Lollobrigida

In sintesi l’accusa nei confronti dell’ex factotum dell’attrice era quella di aver approfittato delle fragilità della Lollo per arricchirsi con denaro e beni di sua proprietà nel periodo che va dal 2013 al 2018: Piazzolla si sarebbe fatto consegnare beni come gioielli, quadri e altre opere d’arte, poi rivenduti.

Secondo i legali di parte civile l’ammanco del patrimonio sarebbe di oltre 10 milioni di euro: circa 350 beni di proprietà dell’attrice sarebbero stati messi in vendita presso case d’aste tramite un intermediario.

Da parte sua l’ex factotum, assistito dall’avvocato Filippo Morlacchini, si era difeso nel corso del processo sostenendo che Lollobrigida fosse perfettamente in grado di intendere e di volere e che aveva voluto fare dei regali a Piazzolla per aver speso tempo e cure nei suoi confronti.

Chi è Piazzolla

Rendendo dichiarazioni spontanee, Piazzolla ha ribadito di “essere stato l’unico ad essersi preso cura di Gina Lollobrigida, e continuo a farlo. Non ho mai visto a Subiaco, dove l’attrice è sepolta, il figlio, il nipote o il presunto marito”.

Tra l’ex factotum e la diva nel corso degli anni si era instaurato un legame affettivo, legame che secondo l’accusa sarebbe in realtà il meccanismo tipico alla base della circonvenzione. In ogni caso, prima della scomparsa lo scorso gennaio la “Lollo” si era schierata dalla parte dell’accusato nel corso del processo. La difesa di Piazzolla aveva sottolineato che l’attrice stava attraversando un periodo estremamente buio della sua vita e in quel contesto Piazzolla, con il suo entusiasmo e la sua giovinezza, le avrebbe fatto tornare la voglia di vivere.

Intervistato a settembre dal Corriere della Sera, Piazzolla raccontò di “non aver pensato neanche lontanamente di manipolare Gina ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile: era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita”.