La rivolta dei sindacati

Salvini peggio di Scelba, vuole cancellare il diritto allo sciopero

Salvini lo sa, per questo provoca, insulta Landini, precetta. L’idea è quella di sequestrare ai lavoratori l’unico strumento di lotta che è rimasto

Editoriali - di Piero Sansonetti - 14 Novembre 2023

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Il ministro Matteo Savini
Il ministro Matteo Savini

Il governo ha scatenato il più violento attacco al diritto di sciopero dai tempi del fascismo. Nell’Italia repubblicana non s’era mai visto nulla di simile.

Negli anni ‘50, quando c’era il ministro Mario Scalba – il capo della destra anticomunista, antisocialista e antisindacale della Dc, che fu anche premier – il governo usò la polizia contro gli operai e provò a varare leggi repressive, come quelle sul blocco stradale, ma non giunse mai a mettere in discussione l’articolo 40 della Costituzione.

Oggi sono crollati tutti gli imbarazzi, le timidezze: Salvini si è scagliato con forza inaudita contro la Cgil e la Uil, vuole ostacolare o impedire lo sciopero generale contro il governo. E per fare questo è ricorso a una mossa astuta: ha demandato la decisione sulla legittimità dello sciopero a quella che si chiama la “commissione di garanzia”.

Voi dite; beh, se è una commissione di garanzia sarà imparziale. Già, vediamo: lo sciopero è contro il governo, la commissione di garanzia è nominata dal governo, il governo chiama la commissione di garanzia a giudicare la legittimità dello sciopero contro il governo. E la commissione di garanzia, che dipende dal governo, dice che il governo ha ragione.

I sindacati, giustamente, hanno respinto la decisione della commissione e hanno annunciato che violeranno le sue disposizioni. Per fortuna esiste ancora una struttura sindacale. Però è chiaro a questo punto che lo scontro diventa durissimo. La sopravvivenza del pieno diritto di sciopero è una questione decisiva per la nostra democrazia. Più ancora della disputa sul premierato.

Se la destra al governo riuscirà a imporre una svolta che limiti l’unica forma di lotta che è rimasta nelle mani dei lavoratori, dopo la grande sconfitta del movimento operaio degli anni 90, allora davvero ci troveremo nel regime. Salvini, forse più ancora di Giorgia Meloni, sa bene che questa che sta giocando può essere la più importante delle sue partite. E’ pronto alla precettazione.

Al frontale contro il sindacato. Per questo ha usato toni durissimi. Credo che neanche ai tempi di Di Vittorio nessun politico di governo si sarebbe permesso di definire uno sciopero generale un “capriccio di Di Vittorio” o un “week end lungo”. Salvini scardina tutte le convenzioni della battaglia politica perché vuole lo scontro all’arma bianca.

Stavolta è giusto combatterlo, questo scontro. Se la sinistra – e lo schieramento democratico di questo paese – perdono questa battaglia, è finita. Poi ci vorranno anni per ricostruire. Spero che lo sappia anche il Pd, che deve gettare sul piatto tutta la sua forza. Ieri l’ex ministro Orlando ha rilasciato delle dichiarazioni combattive, e altrettanto combattive sono le dichiarazioni di Elly Schlein che giura che sarà sempre al fianco della Cgil. Speriamo che si vada oltre. Che si capisca che questa è la madre di tutte le battaglie sociali.

E’ incoraggiante l’intervento di Arturo Scotto, che è il dirigente del Pd che si occupa di lavoro. Ha dichiarato: “Chiediamo un’audizione in Commissione Lavoro della commissione di Garanzia sugli scioperi. Vogliamo capire quali siano stati i criteri per cui si è proceduto alla precettazione a differenza di altri scioperi indetti dai sindacati autonomi.  Salvini è un ignorante che non sa che i lavoratori ci rimettono di tasca propria quando si astengono dal lavoro. A differenza di chi da uno scranno ministeriale può sparare qualsiasi fesseria senza pagare pegno. Non ci fidiamo di chi usa il proprio potere per condizionare organismi che dovrebbero essere terzi. Vogliamo capire come è andata davvero. E vogliamo capirlo in Parlamento”. Giusto. L’importante è che non sia una battaglia di routine. Sul diritto di sciopero il Pd si gioca tutto. E non solo il Pd.

14 Novembre 2023

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