La repressione del regime
Aleksandra Skochilenko condannata a 7 anni in Russia, l’artista scriveva frasi contro la guerra in Ucraina nei supermercati
Esteri - di Redazione
L’artista russa Aleksandra Skochilenko è stata condannata a sette anni di reclusione in un colonia penale ai sensi dell’articolo 207.3 del codice penale sul “discredito delle forze armate“. È la sentenza pronunciata oggi in un tribunale di San Pietroburgo: setta anni per aver sostituito i cartellini dei prezzi in un supermercato di San Pietroburgo con messaggi sui crimini di guerra commessi dalle truppe russe a Mariupol, in Ucraina.
Chi è Sasha Skochilenko
Skochilenko era finita in manette l’11 aprile 2022. Dopo l’arresto le sue condizioni di salute si erano deteriorate: celiaca, l’artista e attivista russa, 33 anni, non ha avuto accesso adeguato alla dieta che le era stata prescritta per motivi di salute e nelle prime due settimane di detenzione le sono state rifiutate le visite mediche. Non solo: durante il processo il giudice del tribunale di San Pietroburgo le ha negato il permesso per una pausa necessaria per mangiare ed utilizzare i servizi igienici.
In aula erano presenti sostenitori dell’artista, che hanno accolto la lettura della sentenza con grida di “vergogna” e “linciaggio”. Di “processo vergognoso” parla Amnesty International. “Questo verdetto clamorosamente ingiusto chiude una vicenda giudiziaria in cui gli unici crimini commessi sono quelli rimasti impuniti. Uno è contro la stessa Aleksandra Skochilenko che, dopo essere stata arbitrariamente privata della libertà e detenuta in condizioni equivalenti a tortura per 19 mesi, ora rischia di passare sette anni in una colonia penale. L’altro è l’aggressione russa contro la popolazione dell’Ucraina, che Aleksandra Skochilenko ha semplicemente cercato di denunciare“, ha dichiarato Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale.
“La persecuzione di Aleksandra Skochilenko è diventata sinonimo dell’oppressione assurdamente crudele che subiscono coloro che in Russia si oppongono apertamente alla guerra criminale del loro paese“, ha aggiunto Struthers.
Visualizza questo post su Instagram
La repressione russa
Sasha, come viene comunemente chiamata Aleksandra Skochilenko, ha ammesso di aver iniziato il proprio attivismo poco dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Gli avvocati della ragazza ne avevano chiesto l’assoluzione, sostenendo che le malattie croniche di cui soffre rischiano di farla morire in carcere, mentre l’accusa aveva chiesto una condanna a 8 anni di reclusione.
Da quando è entrato in vigore l’articolo 207.3 del codice penale, lo stesso per cui è stata condannata Skochilenko, sono state incriminate oltre 750 persone in Russia: oltre 8mila persone hanno ricevuto sanzioni amministrative.