L'incontro
Biden-Xi: cosa si sono detti i leader di Usa e Cina
Economia, scambi commerciali, politiche militari, fentanyl, tecnologie e intelligenza artificiale, Taiwan, Russa e Iran: questi gli argomenti discussi dai presidenti americano e cinese
Esteri - di Redazione Web
Ripristinare le comunicazioni militari “ad alto livello“, collaborare nella lotta alla droga, “coesistere in modo pacifico e nel rispetto l’uno con l’altro“. L’incontro atteso da un anno tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping ha messo il sigillo al disgelo tra le due super potenze. Dopo mesi di tensione cominciati con il caso del pallone spia che aveva sorvolato, a inizio anno, i cieli americani, prima di essere abbattuto, i due Paesi sono tornati a parlarsi in modo diretto e a cercare di trovare un equilibrio. Xi ha detto a Biden che è “non realistico” che ognuna delle due super potenze militari e economiche possa pensare di “rimodellare l’altra“. “Il mondo e’ abbastanza grande – è stato il messaggio emerso durante il bilaterale – perché entrambi i Paesi possano avere successo“. L’incontro atteso da mesi è avvenuto in una antica proprietà a mezz’ora di auto a sud di San Francisco, in California, tra i due leader e i rispettivi staff di consiglieri.
Incontro Biden-Xi: dialogo e disgelo
Il colloquio è durato quasi quattro ore ed è stato caratterizzato, quando ancora non era concluso, da frasi consegnate ai media perché arrivasse forte e chiaro il messaggio voluto da entrambi: tra Stati Uniti e Cina il dialogo è ripreso, le “cose stanno andando bene“. Un messaggio al mondo diviso da guerra in ogni regione, ma che fa parlare di sé soprattutto per il conflitto tra Ucraina e Russia, e in Medio Oriente tra Hamas e Israele. I due leader hanno offerto rassicurazioni sulla collaborazione, ma è su Taiwan che sono arrivati i messaggi più chiari: Xi ha garantito che non sono previste azioni militari da parte della Cina, chiarendo che la speranza è quella di una “riunificazione pacifica“. Biden ha chiesto che Pechino non interferisca sulle elezioni che attendono Taiwan, Xi ha rilanciato chiedendo al leader americano di smettere di fornire armi all’isola.
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Incontro Biden-Xi: taiwan, il fentanyl e l’intelligenza artificiale
Ci sarà una collaborazione forte nella battaglia sul traffico di fentanyl, lo psicofarmaco che sta provocando migliaia di vittime nei due Paesi, e che negli Stati Uniti è diventato emergenza sociale. La Cina è parte coinvolta anche perché principale produttrice di uno dei sintetici che compongono il farmaco, il nuovo “oro chimico” su cui il narcotraffico messicano sta costruendo un impero. I due leader si sono impegnati a formare una squadra che collabori per contrastare il traffico di oppioidi. Mentre sull’intelligenza artificiale non è stato raggiunto lo stesso risultato: entrambi hanno dichiarato che “occorre ancora molto lavoro” per trovare un percorso comune, ma nuovi incontri, a cominciare da un forum, tra i tecnici di entrambi i Paesi verranno fissati nei prossimi mesi. Biden, da padrone di casa, ha ricordato la sua relazione con Xi che va indietro negli anni, ma ha evitato di presentarlo come un “vecchio amico“. Quello che conta, ha ribadito, è “garantire che la competizione non generi un conflitto“.
Incontro Biden-Xi: “È un dittatore”
E alla domanda se consideri ancora Xi un dittatore, Biden ha replicato che “si, lo è in quanto leader di un paese comunista“. La Cina ha contestato la descrizione di “dittatore“, definendola “estremamente sbagliata“. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha osservato che “questo tipo di discorso è estremamente sbagliato ed è una manipolazione politica irresponsabile. La Cina si oppone con fermezza“. Sul punto, “devo sottolineare che ci sono sempre alcune persone con secondi fini che tentano di seminare discordia e rovinare le relazioni tra Cina e Usa, e anche questo non avrà successo“, ha aggiunto Mao. Se disgelo sarà davvero, si vedrà nelle prossime settimane, ma intanto un piccolo segnale era arrivato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove Usa e Cina non hanno bloccato l’ultima risoluzione, presentata da Malta, che chiedeva una pausa umanitaria a Gaza per dare accesso agli aiuti alla popolazione colpita dai bombardamenti israeliani.
Incontro Biden-Xi: le guerre tra Russia e Ucraina e Hamas e Israele
Con le precedenti quattro risoluzioni i due giganti della terra si erano trovati in posizioni opposte. Stavolta no. E a San Francisco il clima di armonia è stato mostrato a tutto il mondo. In serata Biden e la first lady Jill Biden hanno accolto tutti gli ospiti in un ricevimento ufficiale che stavolta ha assunto un valore più che simbolico. “Abbiamo ripreso il dialogo con la Cina dopo un periodo di freddezza nei rapporti” ha detto Biden, annunciando la ripresa di una linea diretta con Xi che sarà utilizzata in caso di crisi. Tuttavia, malgrado il disgelo evidente, molte questioni tra le due grandi potenze sono rimaste irrisolte. A coiminciare dalla questione di Taiwan. Il leader di Pechino, secondo il ministero degli esteri cinese, ha detto a Biden che gli Stati Uniti dovrebbero “intraprendere azioni concrete per onorare il proprio impegno a non sostenere l’indipendenza di Taiwan e smettere di armarla, sostenendo la riunificazione pacifica della Cina“, processo ormai “inarrestabile“, secondo Xi.
Incontro Biden-Xi: sanzioni e scambi commerciali
Un altro nodo irrisolto riguarda i controlli Usa sulle esportazioni cinesi. Questione sulla quale, ha fatto sapere Pechino, Xi è intervenuto durane i colloqui per sottolineare che si tratta di sanzioni unilaterali che “danneggiano gravemente gli interessi legittimi della Cina“. “Siamo in una relazione competitiva“, ha ammesso Biden, “ma la mia responsabilità è rendere questa relazione razionale e gestibile in modo che non si traduca in un conflitto. Questo è ciò di cui mi occupo. Ecco di cosa si tratta. Trovare un modo per incontrarci e trovare interessi reciproci“.
Incontro Biden-Xi: l’Iran
Il presidente americano, inoltre, avrebbe detto a quello cinese che Pechino dovrebbe parlare con l’Iran. Lo riferisce un funzionario dell’amministrazione Usa citato da Bloomberg, secondo cui Biden ha sollevato con Xi anche i timori per l’Ucraina e i prossimi passi in Medio Oriente. Biden con Xi ha ribadito che gli Stati Uniti, insieme agli alleati e partner, “continueranno a sostenere l’Ucraina nel difendersi dall’aggressione della Russia e assicurarsi che emerga da questa guerra come un paese democratico, indipendente e sovrano“, riferisce la Casa Bianca. “Riguardo alla guerra fra Israele e Hamas, il presidente ha ribadito il sostegno americano al diritto a difendersi di Israele e messo in evidenza quanto sia importante che tutti i paesi usino la loro influenza per prevenire una escalation e un’allargamento del conflitto“, aggiunge la Casa Bianca.