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Patto Italia-Albania sui migranti, per l’Ue non viola il diritto comunitario: ma la beffa per Meloni è sui soccorsi

Edi Rama e Giorgia Meloni

Edi Rama e Giorgia Meloni

Governo e maggioranza esultano sul patto Italia-Albania sui migranti, dimostrando però di non aver ben compreso i giudizi arrivati da Bruxelles. Il verdetto arrivato dagli uffici giuridici della Ue sul protocollo firmato dalla presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama è infatti una bocciatura a metà.

Da una parte Ylva Johansson, commissaria europea agli Affari interni, sottolinea come l’accordo tra i due Paesi sui migranti “non viola il diritto comunitario perché ne è al di fuori”. Dall’altra, ed è fondamentale per comprende appieno il giudizio europeo, la commissaria rimarca come “sembra applicarsi a tutti i soccorsi effettuati da navi italiane in alto mare, ovvero al di fuori delle acque territoriali italiane e quindi europee”.

Insomma, la questione per l’Unione Europea è “geografica”: se il salvataggio dei migranti avviene in acque europee, comporterà l’applicazione del diritto d’asilo dell’Ue e dunque del trattato di Dublino, senza la possibilità di spedire in Albania i migranti richiedenti asilo.

Una notizia non di poco conto per l’esecutivo: le navi di Guardia costiera e Guardia di finanza, le uniche coinvolte nel trattato Italia-Albania (sono escluse infatti le imbarcazioni delle Ong che operano nel Mediterraneo) operano quasi esclusivamente in acque territoriali italiane. È raro, solo in casi di imminente incolumità dei migranti, che Guardia costiera e Finanza si spingano fuori dalle nostre acque territoriali per raggiungere quelle maltesi, anche in questo caso però in “territorio” europeo. Come ricorda Repubblica, i mezzi militari italiani non si spostano fino al confine con le acque libiche dai tempi dell’operazione Mare Nostrum, terminata nel 2014 e sostituita da Triton di Frontex.

Il dibattito in Parlamento

Intanto, come richiesto a gran voce dalle opposizioni, sul patto Italia-Albania ci sarà un dibattito in Parlamento. A confermarlo il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, ad Agorà su Rai3. Sull’accordo tra Italia e Albania sui migranti “martedì ci sarà in aula un dibattito con il vicepresidente del consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e lì ci sarà la possibilità per tutte le forze politiche di confrontarsi”, ha detto Ciriani.

I capigruppo delle opposizioni nella giornata di mercoledì avevano inviato una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana chiedendogli “di compiere tutti i passaggi necessari, affinché l’accordo tra Italia e Albania sia trasmesso alle Camere nelle dovute forme e le prerogative del Parlamento siano compiutamente rispettate”. I contenuti del protocollo sono stati appresi da parte dei deputati da giornali e siti web, italiani e albanesi, ma in Parlamento l’accordo non è stato mai trasmesso.