Presenteranno denuncia
Rissa sulla carne coltivata, il presidente Coldiretti Prandini aggredisce Della Vedova e Magi davanti Palazzo Chigi
Politica - di Redazione
Accade tutto fuori da Palazzo Chigi, mentre nella vicina Camera dei deputati la maggioranza approvava con 159 voti a favore e 53 contrari il disegno di legge che vieta la produzione e commercializzazione di carne coltivata in Italia.
Ettore Prandini, presidente di quella Coldiretti che è “madre” del ddl diventato legge in quanto già approvato dal Senato, urla e strepita mentre attraversa via del Corso dove era in corso un presidio dell’associazione e si dirige verso una pattuglia di +Europa che manifesta davanti Chigi con i propri cartelli a favore della carne coltivata.
“Delinquenti! Delinquenti!”, le grida del numero uno di Coldiretti, che poi passa all’azione, come denunciano Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, deputati del partito di Emma Bonino. Agli insulti seguono infatti le spinte di Prandini e di altri iscritti di Coldiretti.
Carne coltivata🥩, rissa sfiorata davanti Palazzo Chigi tra i deputati di #PiùEuropa Riccardo #Magi e Benedetto #DellaVedova e il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. I due parlamentari erano lì per manifestare contro il provvedimento che introduce il divieto di carne… pic.twitter.com/ksQKlXFYTv
— Ultimora.net – POLITICS (@ultimora_pol) November 16, 2023
“È arrivato di corsa il presidente di Coldiretti che ha cominciato a spintonare in particolare Della Vedova. Le forze dell’ordine sono intervenute e hanno dovuto allontanare Ettore Prandini”, spiega Magi all’agenzia Agi. Assieme al collega di partito, il segretario di +Europa esponeva cartelli con la scritta “Coltivate ignoranza. Il divieto alla carne coltivata è antiscientifico e anti italiano”.
Al termine dello scontro fisico, riferendosi a Prandini, i due parlamentari hanno sottolineato che il presidente di Coldiretti “è una persona che può restare alla guida di una grande organizzazione democratica, con migliaia di iscritti che sono brave persone, perché si è comportato come un teppista. Adesso facciamo subito una bella denuncia perché si tratta di una aggressione”.
Della Vedova ha parlato di “eversione” riferendosi all’aggressione subita da Prandini, con Magi che ha chiesto alla premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di “condannare nella maniera più assoluta quanto accaduto” e di incontrare la delegazione di Coldiretti dopo l’aggressione denunciata.
Di diverso avviso la ricostruzione fornita da Prandini, che a sua volta ha annunciato denuncia nei confronti di Della Vedova. “È lui che è venuto a provocare ed è lui che deve chiedere scusa ai lavoratori“, le parole ai cronisti del numero uno di Coldiretti. “Lui è venuto verso i lavoratori che sono qui da stamattina con il cartello “Coltivate l’ignoranza” e ho dovuto reagire perché io rappresento questi lavoratori“, racconta Prandini che parla di “provocazione” del deputato di +Europa. Prandini ha poi aggiunto ai giornalisti che in realtà non voleva prendere per il collo Della Vedova, ma solo “strappargli il cartello dalle mani“.
Quanto al fatto che Magi e Della Vedova hanno ripetutamente chiesto le dimissioni di Prandini, il numero uno della Coldiretti risponde così: “La mia associazione e i nostri agricoltori decideranno liberamente, perché il 20 dicembre abbiamo il rinnovo delle cariche, se ci dovesse essere un ricambio io rispetterò la volontà dei miei agricoltori. Penso che non spetti a Della Vedova deciderlo“.
Lollobrigida ha quindi espresso “solidarietà” a Magi e Della Vedova sottolineando come “la violenza verbale e fisica deve essere lontana dalla politica e dalle istituzioni in particolare. il collega ha correttamente affermato che sporgerà denuncia e mi pare che sia un atto legittimo”. D’altra parte però il ministro e cognato della premier ha aggiunto che “chiedermi di non incontrare i lavoratori, no, credo che sia inopportuno. Io incontrerò i lavoratori e gli imprenditori agricoli che oggi tengono la posizione che gran parte del Parlamento ha assunto. Lo potrò dire a loro che ogni forma di violenza va condannata”.