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Targa System: il nuovo sistema per la sicurezza pubblica, telecamere e intelligenza artificiale

Screenshot dal sito ufficiale di Targa System

Screenshot dal sito ufficiale di Targa System

L’ultima segnalazione dell’automobile di Filippo Turetta, il 22enne sparito da sabato con l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, è avvenuta a Dobbiaco, in provincia di Belluno. È alta l’apprensione sul caso dell’ex coppia, per le ricerche si stanno utilizzando sia droni che cani molecolari che sommozzatori che il sistema Targa System. Si è parlato anche di quest’ultimo in giorni di altissima apprensione: si tratta di un nuovo programma cui hanno aderito negli ultimi anni diversi Comuni italiani grazie al quale è possibile rilevare le targhe delle auto che passano lungo la strada.

Dalla società assicurano che il sistema ha aiutato Carabinieri e Polizia di Stato ad aumentare il tasso di indagini risolte. Targa System si basa su telecamere intelligenti e su un software per analisi dati avanzato, è un sistema di sorveglianza e controllo che punta a migliorare la sicurezza pubblica, a fornire alle forze dell’ordine uno strumento adeguato per rispondere ai crimini, ma anche a prevenire gli stessi. È il risultato di lavoro e studio integrato con le forze di Polizia, si serve per il suo ambizioso scopo dell’intelligenza artificiale.

“Siamo nati come software house e dal costante confronto con le forze dell’ordine abbiamo potuto sviluppare un prodotto che avesse le funzionalità specifiche di cui quotidianamente c’era bisogno. Oggi questo si traduce in un importante lavoro di creazione di algoritmi affinché il dispositivo sia sempre più intelligente, in grado di anticipare l’illegalità e criminalità”, ha raccontato a Repubblica il Ceo della società Nicola Gobbo. Il software si serve dell’intelligenza artificiale, legge targhe ed elabora analisi aggregate dei dati, correla eventi passati e presenti, raccoglie dati provenienti da oltre 1.200 impianti e 15mila sensori sparsi in tutta Italia. Rispolvera, e non è la prima volta, quell’ambizione da Minority Report che caratterizza la polizia cosiddetta predittiva.

Il progetto è nato una decina di anni fa, a cavallo tra 2013 e 2014, per rispondere all’esigenza della polizia locale di disporre di uno strumento in grado di controllare le auto assicurate e correttamente sottoposte a revisione. Ha allargato il campo, punta a essere utile anche per reati e crimini decisamente più gravi. Il software, ha detto dall’azienda, è stato formato a partire dal database messo a disposizione dal ministero ed è stato implementato a stretto contatto con le forze di Polizia. Si può utilizzare sia su server in comando che a bordo di un’auto di servizio. È possibile utilizzarlo con una delle telecamere fisse o mobili prodotte dall’azienda o con telecamere di altri produttori compatibili.

Il responsabile dell’area di sviluppo e tecnologia e socio fondatore Mario Gentilin ha assicurato al quotidiano il rispetto della privacy. “I dati raccolti vengono utilizzati solo per scopi legittimi, come la prevenzione del crimine e la sicurezza pubblica. Inoltre, il sistema è soggetto a rigorosi controlli e certificazioni per garantire che venga utilizzato in modo responsabile e nel rispetto delle leggi sulla privacy e per prevenire problemi di cybersicurezza”. Nell’ambito della polizia predittiva, negli anni scorsi si era parlato del sistema “X-Law”, entrato in funzione alla Questura di Napoli e successivamente adottato a Venezia. Resta scivoloso come il tema della prevenzione possa sempre collimare con quello della privacy.

Al momento il sistema ha permesso di risalire a responsabili di incidenti stradali, pirati della strada, accusati e colpevoli di omicidio.