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Elodie a Napoli: concerto da sogno e maglietta di Maradona, al Palapartenope un live unico in Italia

Elodie_ph-credit-Kimberley-Ross

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Dove potrebbe arrivare Elodie, o dove sarebbe già arrivata, se fosse nata in Texas, se avesse cantato in spagnolo o in coreano. Oppure no: lasciamo perdere, meglio godersi il momento. La commozione, la sensualità, la leggerezza, il divismo. Elodie Di Patrizi parte con il suo tour dal Palapartenope di Napoli, Show 2023 prodotto da Vivo Concerti. Uno spettacolo dal respiro internazionale che conferma, una consacrazione. Elodie ha esaudito il suo sogno: è una popstar, una diva. E lo si capisce dall’apprensione, dall’attesa spasmodica di vederla della gente, di scorgerla con una treccia lunghissima, in body in pizzo e soprabito lungo in mezzo a una decina di ballerini quando sbuca dal lift ledwall collegato da una passerella al main stage. Purple in the sky, si comincia.

La base di Vogue introduce il mix Guaranà/Nero Bali e il pubblico si stappa come una bottiglia di spumante. Lei che riesce a stare sul pezzo: si tocca gli occhi e tiene ferma la voce quando su Ok. Respira si affaccia una lacrimuccia. Ringrazia il pubblico e ricorda il suo sogno da bambina. “Ho il cuore gonfio”. Sembra autentica Elodie, è un altro suo superpotere. Il live è composto da cinque blocchi. Corpo di ballo di 11 elementi, curato da Imma di Paola e Francesco Cariello. Band con basso, batteria, chitarra, tastiere e quattro coriste. Una scalinata, quattro grandi schermi, un cubo che si alza, pali da danza. Elodie cambia look quattro volte, abiti creati ad hoc per ogni live, non saranno mai gli stessi. Fendi, Schiaparelli, AndreaAdamo, Giuseppe Di Morabito.

Canzoniere di hit, scaletta di tormentoni. Vertigine il pubblico gliela ricanta ancora più forte in faccia. Lei si sfoga e se la gode sulla cover di American Woman, si sdraia sugli scalini e si appacia un attimo per Pensare male. Lo show era pensato in cinque blocchi, dicevamo. Ci prendiamo la libertà di aggiungerne un altro, quello napoletano: il visibilio totale quando entra Geolier per Chiagne, la locura quando più tardi arriva Gigi D’Alessio per Como suena el corazon e Una magica storia d’amore. “Elodie Esposito”, la battezza il secondo.

Elodie dopo la prima data al Mediolanum Forum ha voluto aggiungere allo spettacolo il clubtape appena uscito Red Light, un blocco disco a sé. Altra scelta azzeccata: non ci sono punti morti. Per ELLE, il pezzo in cui replica alle critiche sulla sua immagine, spunta un pulpito da comizio. E sugli schermi scorrono messaggi contro la guerra, l’omofobia, sulla questione migratoria, sull’HIV. Elodie collabora con (RED), organizzazione no-profit fondata da Bono Vox degli U2 e Bobby Shiver: il 100% dei profitti derivanti dalla vendita della t-shirt (RED) LIGHT sarà devoluto per sostenere programmi sanitari salvavita a donne e ragazze nell’Africa subsahariana. Finita la parte clubbing si procede a colpi di hit fino in fondo.

Le confessions on a dancefloor di Elodie a questo punto con una maglietta rossa del Napoli di Maradona si chiudono con Pazza Musica, Margarita e Bagno a Mezzanotte. Applausi, pubblico soddisfatto, un’ora e 45 minuti circa di concerto. Stasera si bissa, altro sold out, arriverà anche Gaia ad aprire. Qui ci facciamo prendere da una storia straordinaria, già un romanzo che forse non è il caso di rivangare ogni volta, il sogno di una ragazza di borgata che ha ricordato lei stessa emozionata dal palco. Ha voluto e realizzato uno show da star, un tipo di live in Italia più unico che raro. Forse segnerà un prima e un dopo, ci sarà la possibilità di arrivare anche oltre l’Italia, e qualche ragazzina che dopo questo spettacolo comincerà a sognare di fare la popstar.