Le manifestazioni

Contro la violenza sulle donne: l’Italia in piazza nel segno di Giulia Cecchettin, scontri su Palestina e Pro Vita

Per "Non una di meno" 500mila persone in piazza a Roma. Opposizioni divise per il punto "Palestina Libera" nella piattaforma. Il Presidente Mattarella: "Serve l'impegno di tutti. Non soccorrono improvvisate analisi"

News - di Redazione Web - 25 Novembre 2023

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Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 25 Novembre 2023 Roma, Italia – cronaca – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne manifestazione a Roma Nella foto: la manifestazione November 25 2023 Roma, Italy – News – International day against violence against women demonstration in Rome In the photo: the demonstration
Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 25 Novembre 2023 Roma, Italia – cronaca – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne manifestazione a Roma Nella foto: la manifestazione November 25 2023 Roma, Italy – News – International day against violence against women demonstration in Rome In the photo: the demonstration

Una marea di persone, scese in piazza in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il corteo organizzato da “Non Una di Meno” si è chiuso a Piazza San Giovanni, era partito dal Circo Massimo. “Interruzione volontaria del patriaracato” la scritta che campeggiava sul camion che apriva la manifestazione. Una ricorrenza molto partecipata, particolarmente sentita dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin. Secondo “Non una di meno” almeno 500mila persone hanno partecipato a Roma, le manifestazioni si sono tenute anche in altre piazze italiane. Anche Montecitorio, Palazzo Madama e la Farnesina illuminati di rosso.

“Questa casa, che fino a poco più di un anno fa era troppo piccola, ora sembra così vuota, così grande e spenta – ha scritto sui social Elena Cecchettin, sorella di Giulia – Così il vuoto che mi porto dentro per la tua assenza. Così il vuoto di quando ti cerco per raccontarti di quello che mi succede, dimenticandomi che non ci sei più. Così grande, così incolmabile il vuoto che la tua assenza lascia dentro di me. Così grande la rabbia come il dolore nel realizzare che la tua assenza, la tua morte sono state causate da un individuo con un nome e un cognome. Un individuo che si è sentito autorizzato a portarti via da me. Un individuo che non è stato educato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta. Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire. Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno”.

Giornata non esente da polemiche. Alcune attiviste hanno denunciato di essere stata colpita da manganellate dalle forze dell’ordine nei pressi della sede dell’associazione Pro Vita e Famiglia. Il ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega ha espresso solidarietà all’associazione. La presidente del movimento degli studenti palestinesi ha denunciato di esser stata aggredita da una donna perché esponeva la bandiera palestinese. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha partecipato alla manifestazione a Roma, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte a Perugia. Le opposizioni si erano divise anche: la piattaforma di “Non una di meno” era andata oltre il tema della Giornata, reddito di cittadinanza, ponte sullo Stretto e Palestina Libera. Quest’ultimo punto era stato il più divisivo e discusso.

La nota del Presidente della Repubblica Mattarella

“Drammatici fatti di cronaca scuotono le coscienze del Paese. Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni alle donne, quando non il loro assassinio”, ha scritto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota. “La pena e il dolore insanabili di famiglie e di comunità ferite sono lo strazio di tutti. Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c’è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini”.

“La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne richiama tutti a un rinnovato, personale, impegno. Non soccorrono improvvisate analisi di psicologia sociale a giustificare la persistenza di una piaga che non si riesce a guarire nonostante gli sforzi. Abbiamo bisogno del lavoro delle Istituzioni, delle associazioni, del mondo produttivo, della scuola, della cultura, del contributo di ciascuno, per sradicare un fenomeno che tradisce il patto su cui si fonda la nostra stessa idea di comunità. Un percorso in cui le donne e gli uomini si incontrano per costruire insieme una umanità migliore, nella differenza e nella solidarietà, consapevoli che non può esserci amore senza rispetto, senza l’accettazione dell’altrui libertà”.

25 Novembre 2023

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