L'inchiesta della BBC
Ucraina: in 20mila scappati per non combattere, i disertori e la controffensiva fallita
Sui gruppi Telegram le fughe e le informazioni: dall'aggiunta di bambini allo stato di famiglia a certificati di esenzione medica. La controffensiva impantanata, alta tensione a Kiev tra governo e militari
Esteri - di Redazione Web
La BBC ha pubblicato nei giorni scorsi un’inchiesta in cui riporta che quasi 200mila uomini sono fuggiti dall’Ucraina dopo l’invasione da parte della Russia per evitare di essere arruolati. Alcuni hanno attraversato fiumi, altri sono scappati di notte, quasi 20mila sono entrati illegalmente in Romania, Moldavia, Polonia, Ungheria e Slovacchia tra il febbraio del 2022 e il 31 agosto del 2023. Oltre 21mila uomini hanno tentato la fuga ma sono stati catturati dalle autorità ucraine.
La maggior parte dei disertori hanno lasciato il paese attraversando il confine a piedi o a nuoto, altri hanno presentato documenti con false esenzioni mediche. Dall’arruolamento sono esclusi uomini con problemi di salute, responsabilità di assistenza e padri di tre o più figli. Le esenzioni per malattia dal servizio militare sono decuplicate dal febbraio del 2022. Il Presidente Volodymyr Zelensky ha denunciato lo scorso agosto le “decisioni corrotte” delle commissioni medico-militari dell’Ucraina, ha rimosso i funzionari regionali responsabili della coscrizione e fatto mettere sotto indagine trenta persone.
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La controffensiva fallita
Il momento è delicato per la guerra in Ucraina, surclassata sui media dal conflitto in Medio Oriente tra Israele e Hamas. Funzionari statunitensi hanno stimato lo scorso agosto che il bilancio dei caduti ucraini si aggiri intorno alle settantamila unità. La controffensiva ucraina nell’est del Paese annunciata in primavera non ha portato ai risultati sperati. Il governo di Kiev, secondo retroscena pubblicati dal quotidiano tedesco Bild, è fortemente criticato dai militari. I soldati denunciano la penuria di mezzi d’assalto e di equipaggiamento. “La Russia investe tutto nella guerra, noi dobbiamo fare da soli”, il virgolettato riportato. La situazione è tesa ormai da tempo.
“Ogni brigata combatte da sé, ignora completamente quello che fanno le altre alla propria destra e alla propria sinistra o opera in competizione con loro”. Il risultato è che “non vi è comunicazione tra le unità”, anche se “schierate a pochi chilometri le une dalle altre”. Sotto accusa anche il Presidente Volodymyr Zelensky, di cui il Times pubblicava poco tempo fa un ritratto da cui si percepiva la sua solitudine e frustrazione al comando. Soltanto lo scorso fine settimana Mosca ha lanciato su Kiev il più duro attacco con droni dall’inizio della guerra. 75 di cui 71 intercettati dalla difesa aerea ucraina. Particolarmente colpiti diversi quartieri residenziali di Kiev: Solomyansky, Pechersky, Podilsk, Dnipro e Holosiivskyi.
Il prossimo 14 e 15 dicembre a Bruxelles si riunirà il Consiglio Europeo. Il primo ministro Ungherese Viktor Orban ha già annunciato la sua opposizione a un nuovo sostegno militare all’Ucraina. Presumibile il sostegno a questa linea del primo ministro della Slovacchia Robert Fico. Quest’ultimo, in visita a Praga, ha detto di non credere in una soluzione militare in un conflitto che, per lui, potrebbe durare fino al 2030 e causare mezzo milione di morti in più.
Le diserzioni sui gruppi Telegram
L’inchiesta della BBC ha scoperto almeno sei gruppi Telegram che raccolgono da qualche centinaio a miglia di persone che offrirebbero migliaia di servizi per lasciare il Paese: dall’aggiunta di bambini allo stato di famiglia a certificati di esenzione medica. Il “biglietto bianco” che permette di uscire dall’Ucraina e di tornare in qualsiasi momento costa intorno a 4.200 euro, inclusa la tangente per il funzionario che firma il certificato. Su Telegram circolano anche i video di fughe rocambolesche e pericolose. Chi viene catturato dalle autorità ucraine rischia una multa e una pena detentiva fino a otto anni.