“Se non torni con me ti faccio finire come a quella di cui stanno parlando in televisione”. Con queste parole, vere e proprie minacce con un chiaro riferimento alla vicenda di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, un 64enne si è rivolto alla sua ex compagna.
I fatti sono avvenuti a Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, e il 64enne è stato tratto in arresto dalla polizia. Nei suoi confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari con uso del braccialetto elettronico per atti persecutori emessa dal gip di Siracusa su richiesta della locale Procura.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso ed eseguito pochi giorni dopo la denuncia della vittima su aggressioni verbali, pedinamenti e molestie a cui era sottoposta dall’ex compagno.
Pochi giorni fa per un episodio simile era stato arrestato un 18enne ad Aosta. Il giovane si era rivolto alla sua fidanzata minorenne minacciandola di farle fare la “stessa fine di Giulia Cecchettin”.
Il femminicidio di Andria
Sorte peggiore è toccata invece a Vincenza Angrisano, 42enne di Andria, uccisa nel pomeriggio di martedì 28 novembre dal marito Luigi Leonetti. La coppia, stando a prime ricostruzioni, viveva da qualche tempo separata in casa ma l’uomo non accettava la fine del rapporto.
Sarebbe stato proprio il coniuge ad ucciderla con numerosi fendenti, salvo poi avvisare il 118 e confessare di averla ammazzata. operatori sanitari che hanno preso la telefonata hanno sentito anche urla di bambini e hanno chiamato subito i carabinieri. I due figli della coppia, di 6 e 11 anni, infatti pare fossero in casa quando è avvenuto il delitto.
Nella serata di ieri le forze dell’ordine hanno poi trovato e sequestrato l’arma con cui Leonetti avrebbe ucciso la moglie. Saranno gli accertamenti disposti dalla procura di Trani a confermare che si tratti di quella usata per il delitto.