Le dimissioni

Eleonora Evi: chi è e perché ha lasciato i Verdi di Bonelli

Il lungo post sui social con il quale la deputata ed ex co-portavoce di 'Europa Verde' ha motivato la sua decisione

Politica - di Redazione Web - 30 Novembre 2023

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Eleonora Evi: chi è e perché ha lasciato i Verdi di Bonelli

Mi dimetto, non sarò una marionetta“. E poi via, scagliando contro i vertici del proprio partito l’accusa di patriarcato. Ecco cosa è successo tra Eleonora Evi, deputata ed ormai ex co-portavoce di Europa Verde. È stata lei stessa a spiegare i motivi della sua decisione pubblicando un lungo post sui social. All’interno l’ex eurodeputata e grillina ha denunciato la volontà della dirigenza dei Verdi di ignorare le sue posizioni, spesso contrarie a quelle dei dirigenti, oscurandone il ruolo in termini di comunicazione. “Mi dimetto. Non sarò la marionetta del #pinkwashing. Quando fui eletta co-portavoce nazionale di Europa Verde a Chianciano, nell’estate del 2021, ero piena di entusiasmo e sinceramente convinta che avrei avuto la possibilità di collaborare concretamente a fondare un innovativo progetto ecologista, in grado di capitalizzare il patrimonio di capacità, competenze e contenuti dei Verdi Italiani e la resilienza di una comunità ambientalista che si era mostrata, meritoriamente, capace di superare moltissime complessità.

Eleonora Evi: il post su Twitter

La casa ideale per una prospettiva politica orientata innanzitutto ad accompagnare le cittadine e i cittadini del nostro Paese verso una nuova e indifferibile consapevolezza della priorità della questione ecologica; e non secondariamente a promuovere un’offerta politica progressista, plurale, aperta e femminista. Per perseguire questi obiettivi, credevo (e credo ancora) che un piccolo partito con una grande storia avesse bisogno innanzitutto di superare alcune resistenze al rinnovamento, di sollecitare la partecipazione attiva, sperimentare forme di presenza sui territori alternative all’adesione fideistica al partito, e che puntassero piuttosto al coinvolgimento di individui e comunità in un percorso di crescita condivisa.

Penso di aver dimostrato grande impegno ed entusiasmo, fin da subito, girando in lungo e in largo l’Italia per incontrare i gruppi locali, le associazioni e i comitati attivi sui territori. Mi sono resa disponibile, da europarlamentare, per dare visibilità e forza alle battaglie ambientaliste e sociali provenienti dai territori che ho visitato. Ho dato energia e risorse ad un partito che sembrava dimenticato e nei limiti dell’umana (e politica) fallibilità che non risparmia nessuno di noi, posso dirmi certa di aver profuso il massimo dell’impegno, anche nel rendere visibile all’esterno la costruzione di questo percorso. Eppure, a sorpresa, dopo le politiche 2022 qualcosa ha scatenato un corto circuito quasi indecifrabile. I Verdi dopo una lunga assenza, tornano in Parlamento con una senatrice e sei tra deputate e deputati. Tra questi ultimi anche la sottoscritta. Improvvisamente i vecchi dirigenti hanno iniziato a fare muro contro di me, e questo perché avevo idee diverse e pretendevo, da Co-portavoce nazionale, di essere a conoscenza, ad esempio, delle decisioni politiche sulle liste, sulle alleanze e sulle strategie della campagna elettorale.

Eleonora Evi: il post su Instagram

Da questo momento, quando ho espresso posizioni o visioni non allineate a quelle della dirigenza durante le riunioni della Direzione Nazionale e pubblicamente, sono stata accusata di ingratitudine nei confronti della “famiglia verde” che mi aveva accolta e offerto uno scranno in Parlamento. Idee, proposte o visioni alternative – quando non complementari! – a quelle dell’establishment del partito, infatti, generano nei suoi esponenti reazioni impreviste: ora chiusura, ora diffidenza o sospetto. Talvolta paternalistica e vuota condiscendenza. Non di rado livore, rivendicazione. Per un partito che tra i suoi obiettivi ha quello di difendere la biodiversità, quale elemento preziosissimo per la stessa sopravvivenza del pianeta, è decisamente deludente constatare che questo valore non si riesca ad applicarlo all’interno del partito stesso, schiacciando e mortificando così una sana e costruttiva dialettica interna, anche e soprattutto quando questa prende forma da istanze territoriali.

 

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Un post condiviso da Eleonora Evi (@eleonora.evi)

Dunque, nel corso di questo ultimo anno, la mia figura è stata sempre più oscurata e così, di fatto, è stato annullato il ruolo della Co-portavoce femminile del partito, sul piano politico e comunicativo. Poco importerebbe lo scavalcamento sistematico della mia figura se questo non fosse il segno e solo uno tra le numerose espressioni sintomatiche della deriva autoritaria e autarchica del partito, come accaduto quando il Consiglio Federale Nazionale, organo per Statuto dotato di poteri di indirizzo politico, è stato chiamato di fatto a ratificare scelte già prese in altre sedi e annunciate a mezzo stampa. O ancora, la richiesta da me più volte reiterata di avere informazioni sullo stato di salute del partito (tesseramenti, federazioni attive, commissariamenti, ecc.) ottenendo risposte parziali o nulle. Non intendo dunque continuare a ricoprire il ruolo di Co-portavoce femminile che, nei fatti, è ridotto a mera carica di facciata. Per questo rassegno le mie dimissioni da Co-portavoce pur restando fermamente convinta della necessità di un progetto ecologista italiano coraggioso e contemporaneo, e non l’ennesimo partito personale e patriarcale”.

Eleonora Evi: il post su Facebook

Eleonora Evi e la vita privata: marito e figli

Ex Movimento 5 Stelle, deputata e già europarlamentare, Eleonora Evi è nata a Milano nel 1983. Ha studiato design al Politecnico del capoluogo lombardo, laureandosi in Product Design. È stata per cinque anni responsabile delle relazioni internazionali e coordinatrice didattica di corsi e master presso un ente di formazione nel campo del design. Già lo scorso luglio c’erano state frizioni tra lei e Bonelli. Il tema sono state le modalità del prossimo congresso verde. La kermesse ci dovrebbe essere la prossima estate, forse si svolgerà prima del voto europeo. Evi ha dichiarato che vorrebbe sottoporre al voto degli elettori, con le primarie, la scelta del nuovo leader. La Evi è sposata ed ha una bimba piccola che si chiama Erica.

30 Novembre 2023

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