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Perché la Cedu ha condannato l’Italia che “maltratta i ragazzini migranti”

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La Corte Europea ha condannato l’Italia per un reato piuttosto grave: perché maltratta i ragazzini migranti. Cioè, in particolare, i minori che arrivano nel nostro paese non accompagnati. Non è la prima volta che la Corte condanna l’Italia per il modo nel quale tratta i migranti.

Stavolta si parla addirittura di trattamento inumano e degradante e si denuncia il fatto che non sono stati nominati dei tutori dei minori, né sono stati informati dei loro diritti e della possibilità di ricorrere contro la loro condizione di detenzione.

Nella sentenza della Corte si mette anche in discussione la legittimità delle norme che prevedono il trattamento dei minorenni all’interno di queste strutture. E in questo modo si scassano immediatamente gli ultimi decreti sicurezza del governo Meloni.

Nella stessa giornata di ieri sono arrivate delle dichiarazioni di Volker Turk, alto commissario per i diritti umani dell’Onu, molto severe nei confronti dell’idea di poter spedire i migranti in paesi terzi in attesa di una decisione sul diritto d’asilo. Turk sostiene che in questo modo si violano i diritti civili e varie convenzioni internazionali.

I migranti ragazzini ai quali si riferisce la Corte europea si trovavano nell’hotspot di Taranto. L’esposto dal quale nasce la sentenza europea è del 2017. Quindi si riferisce al periodo del governo Gentiloni. Il ministro dell’Interno era Marco Minniti, del Pd. Invece il commissario Turk si riferisce evidentemente agli accordi del governo Meloni con l’Albania.

Come vedete, purtroppo, almeno fino ad ora, non si registrano molte differenze tra i governi di sinistra e di destra. L’atteggiamento xenofobo, e l’uso di misure che violano in modo clamoroso i diritti dell’uomo, la Costituzione, le convenzioni internazionali, è assolutamente bipartisan.

È proprio questa caratteristica – cioè la trasversalità – a rendere frequenti gli episodi di maltrattamento e di sopraffazione: non esiste mai un’opposizione in grado di fare muro. I governi di sinistra, quelli di unità nazionale, quelli coi 5 Stelle e quelli di destra hanno condotto sempre le stesse politiche.

Questa situazione di trasversalità crea un sistema di regime, nel campo delle politiche sui migranti, che è quasi impossibile fermare. Se qualcuno prova a uscire dal recinto del regime ( quasi esclusivamente la Chiesa cattolica) viene immediatamente messo nel mirino con campagne di stampa realizzate – credo – con l’aiuto o dei servizi segreti o di pezzi della magistratura (vedi l’attacco al papa per interposto Casarini, del quale parliamo nelle pagine interne).