Il ddl resta sospeso
Carne coltivata, Mattarella firma il ‘no’ alla vendita in Italia: ma sulla legge Meloni si “piega” all’Ue
A ormai due settimane dal via libera del Parlamento, col voto della Camera dei Deputati il 16 novembre scorso tra polemiche e tensioni, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato solo oggi il testo del ddl sulla carne coltivata.
La promulgazione del disegno di legge fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida su pressing della Coldiretti avviene però con una sorta di asterisco, un post scriptum. Il governo, scrive l’Ansa, ha trasmesso il provvedimento al Quirinale accompagnandolo con una lettera con cui si è data notizia dell’avvenuta notifica del ddl alla Commissione Europea “con l’impegno a conformarsi a eventuali osservazioni che dovessero essere formulate” da essa in risposta.
Il significato è chiaro: l’Italia ha legiferato su una materia che interessa anche il mercato unico europeo, ma sulla quale Bruxelles non si è ancora espressa. Così come è strutturato il ddl, che vieta la produzione e vendita in Italia di carne coltivata, rischia di violare le legge sulla libera circolazione.
E in Europa le perplessità non mancano, dato che l’Italia è l’unico Paese ad aver agito in questo senso sul tema della carne coltivata. Per ora vanno registrare le parole della commissaria Johanna Berneel, che questa mattina ha fatto sapere che il governo italiano ha notificato il provvedimento all’Ue ma che “dobbiamo ancora analizzarlo”.
La legge sospesa
Il ddl italiano sulla carne coltiva deve rispettare in particolare l’iter della procedura Tris, nell’ambito della quale Commissione e Stati membri possono fornire le loro valutazioni in merito. L’Italia aveva prima notificato il provvedimento all’Ue a luglio, poi ad ottobre lo aveva ritirato e infine, dopo l’approvazione della Camera del 16 novembre scorso, è realmente partita la notifica dell’esecutivo a Bruxelles, che ha 90 giorni di tempo per fornire il suo parer in merito.
Di fatto la legge risulta al momento sospesa fino al 4 marzo 2024, sempre che la Commissione non si avvalga della possibilità di prolungare il periodo sino ad un massimo di ulteriori tre mesi.
Le polemiche italiane
Un tema, quello della carne coltivata, che ha profondamente spaccato la politica raggiungendo picchi di violenza che da verbale si è trasformata in fisica.
Come nel caso del parapiglia scoppiato davanti Palazzo Chigi tra la Coldiretti e una pattuglia di parlamentari e attivisti di +Europa. Due fronti opposti sulla questione che sono arrivati allo scontro fisico: in particolare Benedetto Della Vedova ha denunciato il numero uno di Coldiretti Ettore Prandini per una aggressione documentata anche dai video di chi era presente davanti Palazzo Chigi il 16 novembre scorso.