Piovono ancora bombe
Perché è saltata la tregua a Gaza: tornano le bombe israeliane
Il numero dei palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza è salito a 15.207. Secondo il ministero della Sanità della Striscia, il 70% delle vittime sono donne e bambini, e negli attacchi sono rimaste ferite più di 40.000 persone.
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Il bilancio post tregua
Almeno 193 palestinesi sono stati uccisi a Gaza da quando la tregua tra Hamas e Israele è terminata l’altro ieri mattina, ha dichiarato ieri un portavoce del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, scrive Haaretz.
Altre 650 persone sono rimaste ferite in «centinaia di attacchi aerei, bombardamenti di artiglieria e della marina, ovunque nella Striscia di Gaza», si legge in una nota, aggiungendo che le forze israeliane hanno «preso di mira in particolare Khan Yunis, dove decine di case sono state distrutte».
100 morti a Jabalia
Più di 100 persone sono morte in un raid israeliano che ha preso di mira una casa che ospitava famiglie e sfollati nel campo di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta al-Jazeera.
Il numero dei palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza è salito a 15.207. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità della Striscia. Secondo il ministero, il 70% delle vittime sono donne e bambini, e negli attacchi sono rimaste ferite più di 40.000 persone.
“Israele vuole zona cuscinetto”
Israele ha informato diversi stati arabi che vuole creare una zona cuscinetto sul lato palestinese del confine di Gaza per prevenire futuri attacchi, come parte delle proposte per l’enclave dopo la fine della guerra. Lo riporta il sito della Reuters citando fonti egiziane e regionali.
Idf: evacuate immediatamente
L’esercito israeliano ha chiesto ai residenti di diverse aree nel sud della Striscia di Gaza di «evacuare immediatamente» e di lasciare le loro case per «recarsi nei centri di accoglienza» noti «a Rafah».
Richiamati i negoziatori da Doha
Il capo del Mossad, David Barnea, ha richiamato il team di negoziatori impegnati a Doha nelle trattative sul cessate il fuoco e rilascio dei prigionieri. E’ quanto si legge in una nota dell’intelligence israeliana, diffusa ieri dall’ufficio del primo ministro, Benjamin Netanyahu.
“A causa dello stallo nei negoziati e su istruzione del primo ministro Benjamin Netanyahu, il capo del Mossad David Barnea ha ordinato alla sua squadra a Doha di tornare in Israele. L’organizzazione terroristica Hamas non ha rispettato la sua parte dell’accordo, che prevedeva il rilascio di tutti i bambini e le donne secondo un elenco fornito a Hamas e che ha approvato”
Attacco a Msf.
“Tutti gli elementi indicano l’esercito israeliano come responsabile dell’attacco” a un convoglio di Medici senza Frontiere (Msf) a Gaza, lo scorso 18 novembre, in cui morirono due persone: lo scrive in un comunicato la stessa organizzazione umanitaria.
Sei arresti
Sei persone sono state arrestate dalla polizia mentre manifestavano davanti alla casa del premier israeliano Benjamin Netanyahu.