La sentenza
Rapina nella gioielleria di Grinzane Cavour, condannato a 17 anni Mario Roggero: sparò e uccise due ladri in fuga in strada
Cronaca - di Redazione
Nessuna legittima difesa, neanche un suo eccesso: Mario Roggero, 68enne gioielliere che il 28 aprile di due anni fa sparò e uccise due rapinatori che tentavano l’assalto al suo negozio di Grinzane Cavour, ha commesso un duplice omicidio volontario.
È questa la sentenza emessa questa mattina dalla Corte d’Assise di Asti – presidente Alberto Giannone, giudice a latere Elio Sparacino – che lo ha condannato a 17 anni di reclusione per il duplice omicidio più un altro tentato, per il ferimento di un terzo uomo presente nella banda di rapinatori.
La Corte ha così accolto dopo oltre due ore di camera di consiglio la ricostruzione del pubblico ministero Davide Greco: non solo, i giudici hanno anche inasprito la pena richiesta dalla Procura, passata dai 14 ai 17 anni di reclusione.
A Roggero sono state comunque concesse le attenuanti generiche e quella dell’aver agito dopo provocazione: ma il gioielliere, difeso dagli avvocati Dario Bolognesi e Nicola Fava, dovrà pagare una provvisionale di 460 mila euro ai famigliari delle vittime.
La rapina in gioielleria
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Asti, Roggero esplose quattro colpi del vecchio revolver appartenuto al padre quando i rapinatori erano già scappati in strada: il gioielliere, scrivevano gli investigatori coordinati dal pm Davide Greco, “colpiva in successione Alessandro Modica (il “palo” della banda rimasto gravemente ferito ma sopravvissuto e che sta scontando 4 anni e 10 mesi di reclusione patteggiati per la rapina) ferendolo alla gamba destra, Andrea Spinelli al fianco destro e Giuseppe Mazzarino alle spalle”. I colpi del revolver uccisero Spinelli e Mazzarino, uno dei proiettili colpì anche il finestrino della Ford Fiesta che sarebbe dovuta servire per la fuga dei banditi.
Secondo il magistrato che ha sostenuto l’accusa, Roggero “ha agito per vendetta” e “come un giustiziere privato“, però “incapace di controllarsi“. “La parola difesa stona con un video in cui abbiamo visto un’esecuzione“, aveva detto il sostituto procuratore durante la requisitoria.
Da parte sua il 68enne intervenendo lo scorso 27 ottobre in aula per rilasciare indicazioni spontanee prima della requisitoria si era detto dispiaciuto, ribadendo di aver reagito per timore che i malviventi prendessero in ostaggio sua moglie.
Come ricorda il Corriere di Torino, già nel 2015 Roggero aveva subito una rapina in gioielleria: due malviventi lo picchiarono, rompendogli il setto nasale. Alla lettura della sentenza, il gioielliere ha commentato: “Viva la delinquenza, viva la criminalità”.