Nel day after dell’adunata nera di Firenze, il meeting dell’ultradestra europea di Identità e Democrazia ospitato da Matteo Salvini alla Fortezza da Basso, emerge con chiarezza la distanza abissale tra gli alleati di governo nella maggioranza Meloni sul futuro dell’Europa.
Spaccatura clamorosa soprattutto tra Lega e Forza Italia, che fa parte di quei Popolari che danni assieme a Socialisti e Liberali guidano la Commissione con Ursula von der Leyen, emersa come il nemico numero uno dal vertice sovranista di Firenze.
Con lei gli attacchi al commissario per gli affari economici, l’italiano Paolo Gentiloni, “che già prepara il rinnovo dell’inciucio popolari-socialisti”, mentre Salvini e soci hanno in mente “una Europa diversa, l’Europa dei diritti contro l’Europa dei tagli, dei Soros. La Lega offre questa possibilità agli italiani e agli europei. Se qualcuno preferisce continuare a inciuciare con i socialisti lo faccia. non posso mica impedirglielo”.
Lo scontro con Forza Italia
Parole che hanno provocato un mezzo terremoto nella maggioranza. “La posizione di Forza Italia è parte integrante e fondante del Ppe, noi siamo europeisti, atlantisti e quindi non condividiamo assolutamente un nostro futuro con chi non vuole l’Europa, con chi non vuole la moneta unica, con chi sostiene tesi e posizioni che sono antieuropeiste, come le valutazioni espresse a Firenze dai rappresentanti dei partiti anti-Europa“, le parole, affidate all’agenzia Ansa dal capogruppo forzista alla Camera Paolo Barelli.
Rincara la dose Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia e vicepresidente dei deputati azzurri, che dagli studi di Agorà su Rai Tre sottolinea come Salvini “sbaglia ad appresso a personaggi che sono un po’ particolari, se vogliamo usare un eufemismo. Direi di non personalizzare la questione. La questione è una questione politica. Noi non possiamo fare alleanze con chi la pensa diversamente da noi”.
Ma il rischio di uno strappo che potrebbe avere ripercussioni anche sulla tenuta dell’esecutivo di Roma, anche alla luce dei tentativi di Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia e di ECR, il gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei capitano proprio dal partito della premier. di “accreditarsi” come possibile partner di una maggioranza di governo europeo.
L’attacco a Metsola
Eppure Salvini tira dritto, non si ferma e continua imperterrito i suoi affondi contro “chi ripropone l’inciucio con le sinistre, che ha portato l’Europa ai problemi di oggi”, mentre dall’altra parte c’è “chi ad un futuro di benessere fondato su lavoro, sicurezza e libertà, guidato dal centrodestra unito anche a Bruxelles”, scrive su X il vicepremier.
Sul social Salvini rilancia infatti una dichiarazione della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, a favore di una “maggioranza europeista” in vista delle Europee. Poi l’attacco: “Sono a Bruxelles oggi da ministro per evitare una nuova tassa europea, questa volta sui porti italiani. Questa è l’Europa che non ci piace, quella della tassa sulle auto, sulla casa che costerebbe agli italiani fino a 50mila euro. La Lega vuole un’Europa diversa. Meno tasse e obblighi e più sicurezza. Tutela dei confini, della salute, e del lavoro dei cittadini”.