A Châteauvilain
Uccide i genitori e incendia la fattoria: 15enne confessa l’omicidio del padre e della madre in Francia
Ritrovati i due corpi in una fattoria semidistrutta, i cadaveri feriti da colpi da arma da fuoco. Il ragazzo arrestato dopo sei giorni, ha ammesso la premeditazione. Predisposta la perizia psichiatrica
Cronaca - di Redazione Web
Altro fatto di sangue in Francia che sconvolge, come l’attacco terroristico nei pressi della Torre Eiffel a Parigi, come la spedizione che aveva lasciato a terra un morto nel ballo di Crépol. Questa volta un uomo e una donna, uccisi. La loro casa data alle fiamme. Ha confessato il figlio della coppia, ha 15 anni. Le indagini si erano subito concentrate sul ragazzo che era sparito nel nulla. Aperta un’inchiesta per duplice omicidio e incendio colposo.
È successo a Châteauvilain, un paesino nell’Isère, nella notte tra domenica 26 novembre e lunedì 27 novembre. Gli investigatori avevano ritrovato i due corpi in una fattoria semidistrutta da un incendio, i cadaveri erano feriti dai colpi da arma da fuoco. Il ragazzo era sparito come l’automobile del padre, una Citroën Picasso. È stato rintracciato a Montpellier. Non ha opposto alcuna resistenza, ha confessato di essere l’autore dei delitti. Ha raccontato al Pubblico Ministero di aver ucciso entrambi i genitori. È detenuto in una sezione minorile di un centro di detenzione.
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La strage di famiglia nell’Isère
Châteauvilain conta appena 800 abitanti. La famiglia è stata descritta da conoscenti e testimoni come “una famiglia normale, come tutte le altre”, pienamente integrata nella comunità di appena 800 anime tra Lione e Grenoble. Il fratello e le sorellastre – sconvolti per quanto accaduto – hanno raccontato che il loro “fratellino più piccolo non aveva mai manifestato segni di nervosismo o insofferenza”. Le vittime avevano 58 e 52 anni, la famiglia era composta da un altro figlio di 17 anni che non era in casa. Altre due sorellastre dei ragazzi vivono fuori regione.
L’ipotesi premeditazione
Come ricostruisce Le Figaro il 15enne però ha ammesso la premeditazione del suo gesto: ha raccontato che ci stava pensando da un po’. È stato arrestato sabato scorso dopo una fuga di sei giorni. “Come aveva fatto davanti ai gendarmi, ha nuovamente ammesso i fatti davanti al giudice, compresa la premeditazione del suo atto “, ha detto lunedì il pubblico ministero di Grenoble. “Il gip ordinerà una perizia psichiatrica e un accertamento psicologico per comprendere meglio la personalità dell’imputato e valutare la sua responsabilità penale”.