L'ennesimo buco nell'acqua
Delitto di via Poma senza colpevole, pm di Roma chiedono l’archiviazione dell’indagine sulla morte di Simonetta Cesaroni
Il delitto di via Poma, l’omicidio con 29 coltellate di Simonetta Cesaroni, resta ancora senza un colpevole. La Procura di Roma ha infatti chiesto l’archiviazione della nuova indagine sul delitto della 31enne uccisa il 7 agosto 1990 in un appartamento al terzo piano del complesso di via Carlo Poma n. 2, nel quartiere della Vittoria a Roma.
Il nuovo procedimento, in cui si procedeva per omicidio volontario contro ignoti, era stato avviato nel marzo del 2022, dopo un esposto presentato dai familiari della vittima e in cui si chiedeva di verificare alcuni alibi di soggetti già coinvolti nelle indagini precedenti.
Un omicidio senza colpevole
In oltre 30 anni di indagini non si è mai arrivati all’identificazione della persona che nel pomeriggio di quel 7 agosto 1990 uccise Simonetta negli uffici della A.I.A.G (Associazione Italiana Alberghi della Gioventù).
Nel corso degli anni vi sono state plurime indagini e processi, sotto accusa sono finite diverse persone: per primo Pietrino Vanacora, portiere dello stabile in cui avvenne l’omicidio di Simonetta, quindi Salvatore Volponi, il datore di lavoro della vittima, poi Federico Valle, il cui nonno Cesare Valle era progettista del complesso e risiedeva nello stabile, infine Raniero Busco, fidanzato di Simonetta. Tutte nel corso degli anni sono state scagionate dalle accuse.
Il delitto di Simonetta Cesaroni è stato uno dei più mediatici e dibattuti dalla cronaca nera italiana: in particolare per i gravi errori che hanno compromesso nel corso degli anni le indagini. Non solo ad oggi non è nota l’identità del killer di Simonetta, ma neanche una certezza sul movente, sull’arma del delitto, né sulle persone effettivamente presenti nel comprensorio di via Poma quel giorno e neppure dell’ora della morte della vittima.
Il nuovo esposto dei familiari
Ma le indagini sulla morte di Simonetta non si fermeranno. Un nuovo esposto è stato presentato circa un mese fa per chiedere nuove verifiche ai pm di Roma sull’omicidio di via Poma. Ad annunciarlo l’avvocato Federica Mondani, legale dei familiari di Simonetta Cesaroni.
“Il 16 novembre scorso abbiamo depositato un ulteriore esposto con delle informazioni molto rilevanti – afferma la penalista – per le quali la procura avrebbe dovuto procedere subito ad accertamenti nell’immediatezza”.