Gli Usa contro i raid

Fronda Usa contro Biden: “Israele deve fermarsi”

Kamala Harris chiede ai colleghi di governo di avere più sensibilità verso gli orrori consumati contro Gaza. E lo staff chiede al presidente la tregua

Esteri - di Umberto De Giovannangeli - 15 Dicembre 2023

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Fronda Usa contro Biden: “Israele deve fermarsi”

Kamala Harris chiede alla Casa Bianca «più empatia per i palestinesi»

La vicepresidente Kamala Harris sta spingendo i suoi colleghi nell’amministrazione Biden a mostrare pubblicamente una maggiore preoccupazione per i danni umanitari a Gaza e per i palestinesi.

Il pressing di Harris è arrivato fino al presidente Joe Biden. Secondo le indiscrezioni riportate da Politico, Harris ritiene che gli Stati Uniti dovrebbero essere più «duri» con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e dovrebbero spingere con più forza la ricerca di una «pace di lungo termine e di una soluzione a due stati».

Membri dello staff di Biden a veglia per Gaza, chiedono tregua

Cresce il dissenso all’interno dell’amministrazione Biden per il suo sostegno incondizionato a Israele: mercoledì sera un gruppo di membri del suo staff ha partecipato ad una veglia per Gaza davanti alla Casa Bianca chiedendo il cessate il fuoco. “Il tuo staff chiede il cessate il fuoco”, recitava uno dei cartelli dei manifestanti.

Ministro della Difesa israeliano: “La guerra durerà più di qualche mese, ma vinceremo”

«Per smantellare un’organizzazione che è stata costruita per anni solo per scopi terroristici e per liberare Gaza da Hamas, sono necessari più di pochi mesi». Lo ha ribadito il ministro della Difesa israeliano Yova Gallant, nel colloquio di ieri con il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. «Sarà – ha aggiunto Gallant – una guerra lunga che alla fine vinceremo. Ringrazio il governo americano per il suo sostegno incondizionato». Sullivan ha poi incontrato in serata il premier Netanyahu.

Procura tedesca conferma: 4 presunti membri Hamas arrestati, tre catturati a Berlino, uno nei Paesi Bassi

La Procura generale federale tedesca Gba ha confermato in un comunicato l’arresto avvenuto ieri di quattro presunti membri di Hamas, tre in Germania e uno nei Paesi Bassi.

Gli uomini sono sospettati di appartenenza a un’organizzazione terroristica e di aver cercato un deposito di armi creato in passato da Hamas. Le armi dovevano quindi essere portate a Berlino e tenute pronte in vista di “potenziali attacchi terroristici contro istituzioni ebraiche in Europa”, scrive la procura. Gli uomini avrebbero preso ordini da Hamas dal Libano

Sondaggio: da inizio guerra cresciuto sostegno ad Hamas

Il sostegno ad Hamas è aumentato tra i palestinesi durante il conflitto, secondo un sondaggio d’opinione citato dal Guardian e realizzato dal Centro palestinese per la politica e la ricerca, finanziato dall’UE e dalla Ford Foundation.

Secondo il sondaggio, il presidente palestinese Mahmoud Abbas dovrebbe dimettersi e il 60% dei 1.231 adulti intervistati ritiene che l’Autorità Palestinese dovrebbe essere sciolta, il 72% della popolazione sembrerebbe d’accordo con la decisione di lanciare l’attacco contro Israele.

L’85% del campione sostiene di non aver visto video che documentino le atrocità di Hamas su civili israeliani. Il 70%, inoltre, è certo che Israele non raggiungerà gli obiettivi della guerra e due terzi è convinto che Hamas continuerà a controllare Gaza.

L’esercito israeliano offre una taglia su 4 leader di Hamas a Gaza

L’esercito israeliano ha distribuito ieri a Gaza volantini in arabo in cui offre compensi a chi fornisca informazioni utili a localizzare quattro dirigenti locali di Hamas. Lo ha riferito la Radio militare.

Il compenso promesso riguardo informazioni sul nascondiglio del leader Yihia Sinwar è di 400 mila dollari e per suo fratello Muhammad Sinwar è di 300 mila dollari. Per il comandante militare di Khan Yunis, Rafa Salameh, sono offerti 200 mila dollari e 100 mila dollari per Mohammed Deif, il comandante dell’ala militare di Hamas. «La confidenzialità è assicurata», dice l’esercito, che pubblica anche un apposito numero telefonico.

007 Usa, quasi 50% bombe Israele su Gaza non sono di precisione

Quasi la metà delle munizioni aria-terra che Israele ha utilizzato a Gaza nella guerra contro Hamas dal 7 ottobre scorso non erano di precisione, ovvero si trattava di ordigni non guidati, altrimenti noti come ‘bombe stupide’: è quanto emerge da una nuova valutazione dell’intelligence statunitense, secondo quanto scrive ieri la Cnn in esclusiva.

La valutazione, fatta dall’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale, è stata riferita all’emittente Usa da tre fonti che l’hanno visionata. Nel documento si afferma che il 40-45% delle 29.000 munizioni aria-terra finora utilizzate da Israele non erano guidate, mentre il resto erano munizioni a guida di precisione.

Le munizioni non guidate sono generalmente meno precise e possono rappresentare una minaccia maggiore per i civili, soprattutto in un’area così densamente popolata come Gaza, commenta la Cnn, sottolineando che il ritmo con cui Israele utilizza le “bombe stupide’” potrebbe contribuire all’aumento vertiginoso del numero delle vittime civili. L’emittente ricorda che martedì scorso il presidente americano Joe Biden ha affermato che Israele è impegnato in “bombardamenti indiscriminati” a Gaza.

Hamas: il bilancio dei morti a Gaza è salito a 18.787

Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, ha affermato che il bilancio delle vittime della guerra tra Israele e Hamas nell’enclave palestinese è salito ad almeno 18.787. Secondo il ministero, nel conflitto sono rimaste ferite 50.897 persone.

 

15 Dicembre 2023

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