Il ritorno alla civiltà
Leggi contro le Ong, Europa e Papa Francesco chiedono ritorno alla civiltà: “Vanno cancellate”
Chi ha immaginato il decreto anti-Ong ha immaginato che se aumentano i morti diminuiscono gli sbarchi. Per fortuna, la campagna contro chi salva i naufraghi non ha avuto il successo sperato. I grandi giornali l’hanno ignorata
Editoriali - di Piero Sansonetti
La “Ocean Viking” l’altra sera ha salvato 26 naufraghi. Se non fosse intervenuta sarebbero morti. La “Ocean Viking” è una delle navi dei volontari che cercano di salvare delle vite umane nel Mediterraneo.
Ora ha ricevuto l’ordine di portare i naufraghi a Livorno. Cioè a circa 1000 chilometri di mare dal luogo del salvataggio. Se tutto va bene quattro giorni di navigazione per raggiungere Livorno, e poi altri quattro o cinque giorni per tornare a operare nel Mediterraneo. Però i bollettini meteorologici non sono incoraggianti.
Dicono che nel fine settimana nel Tirreno ci sarà tempesta. Vento forza 8. Sapete che vuol dire? Navigazione difficile, grandi sofferenza per chi sta a bordo, e comunque velocità molto rallentata. Forse non basteranno quattro giorni per raggiungere Livorno. Ce ne vorranno 5 o 6.
Certo sarebbe stato logico sbarcare i 26 naufraghi in Sicilia, liberare la barca di soccorso e poi trasferirli via terra in Toscana. Sarebbe interessante almeno capire chi ha dato un ordine così scombiccherato. Forse bisognerebbe chiedere alla Procura di Ragusa, o alla “Verità” e a “Panorama” se provano a capirlo loro con un giro veloce di intercettazioni… In realtà non c’è proprio niente da scoprire.
Il governo con il decreto anti-ong ha programmato questa azione di disturbo. Ha deciso di costringere le navi di soccorso a lunghi viaggi in modo da limitare le loro capacità di intervento. È probabile che per via del trasferimento a Livorno la Ocean Viking mancherà un salvataggio. Non sappiamo dire cosa vorrà dire questo. Probabilmente un aumento del numero dei morti.
Chi ha immaginato il decreto anti-Ong ha immaginato che se aumentano i morti diminuiscono gli sbarchi. Si chiama “Pull factor” (che vuol dire fattore di attrazione): Pull Factor verso il fondo del mare. Ieri contro l’orrore dei decreti anti-Ong sono intervenute due autorità. Il consiglio di Europa e il Vaticano.
Per il consiglio d’Europa ha parlato la commissaria per i diritti umani Dunja Mijatovic. Ha chiesto la cancellazione dei decreti – diventati nel frattempo leggi – che abbattono il diritto dei naufraghi ad essere salvati. Ha constatato che questi decreti producono morti.
Per il Vaticano ha parlato il papa in persona, non so se anche con l’intenzione di rispondere alla campagna anti-naufraghi che da una quindicina di giorni è condotta con grande dispiegamento di mezzi da alcuni giornali della destra estrema.
In realtà, per fortuna, la campagna contro chi salva i naufraghi (considerato per ciò stesso un favoreggiatore della cosiddetta immigrazione clandestina) non ha avuto il successo sperato. I grandi giornali l’hanno ignorata. Non è detto che il papa se ne sia accorto.
Il problema è che la campagna dei giornali di estrema destra è strettamente connessa sia con alcune iniziative della magistratura, sia con le politiche che hanno prodotto le leggi delle quali oggi l’Europa chiede la cancellazione.