Il caso
Roberto Coppola: ritrovato in Texas 7 anni dopo, il 43enne era scomparso senza lasciare tracce
Caso riaperto dopo il racconto di alcuni conoscenti alla madre, che non aveva mai smesso di cercare il figlio: il 43enne aveva espresso il desiderio di trasferirsi a vivere in Texas in un camper
Cronaca - di Redazione Web
Roberto Coppola era sparito nel nulla nel 2016: a Calgary, in Canada. La madre non aveva mai smesso di cercarlo. Non si avevano sue notizie da sette anni, prima di stamattina quando la notizia ha preso a circolare: Coppola è stato ritrovato. Si trova in Texas e sta bene. Al momento sono ancora tutti da chiarire i motivi e le cause che hanno definito questa lunga sparizione dell’uomo.
Coppola prima di sparire aveva viaggiato a lungo, era andato a vivere in Nord Europa. Lo scorso agosto erano partite nuove indagini su input dell’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse e della collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia dei corrispettivi organismi della Norvegia, del Canada e degli Stati Uniti.
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La polizia la scorsa estate aveva avuto dalla madre delle informazioni riconosciute da alcuni conoscenti: questi parlavano di un possibile trasferimento del figlio della donna negli Stati Uniti. L’uomo avrebbe espresso il desiderio di andare a viverci in camper, prima di sparire. L’indagine è stata riaperta e grazie alla direzione dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Washington DC, le ricerche hanno portato al ritrovamento dell’uomo.
Al momento non si esclude alcuna ipotesi. Non è chiaro perché l’uomo non abbia dato notizie alla sua famiglia, non è ancora confermato se si sia trattato a tutti gli effetti di un allontanamento volontario. Al momento quello che è certo è che l’uomo sta bene, è vivo e si trova in Texas in buone condizioni di salute.
“So che sta in Texas, che lavora. Forse si è fatto una famiglia, non lo so – ha detto la madre in un’intervista a Il Corriere della Sera -. Ha chiesto per il momento di essere lasciato solo. Ha anche detto che quando sarà pronto mi contatterà e mi spiegherà le sue motivazioni, che non ho mai saputo né compreso, ma poco importa. Anzi, il perché abbia agito così non mi interessa. Voglio rispettare, come ho sempre fatto, la libertà di mio figlio. Non voglio invadere la sua vita”.