Il leader M5s
Conte scatenato: chiede un giurì d’onore contro Meloni e boccia Schlein federatrice del Campo Largo
Era stato incoronato capo dell'opposizione dalla premier, ha richiesto il Giurì d'Onore per chiarire le "menzogne denigratorie" di Meloni sul MES. Stoccata alla segretaria dem, "il M5s non ha bisogno di nessun federatore", che neanche ha replicato
News - di Redazione Web
Giuseppe Conte scatenato: l’ex Presidente del Consiglio e leader del Movimento 5 Stelle ne ha per tutti. Da una parte alza i torni dello scontro, prova a rispondere per vie formali alle parole della premier Giorgia Meloni sul MES, cavalca le accuse fragorosamente smascherate, e dall’altra tira una mazzata memorabile alla presunta, presumibile alleata del cosiddetto e fantomatico campo largo, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Ha sollecitato un giurì d’onore che possa fare chiarezza sulle “menzogne denigratorie” della Presidente del Consiglio, ha tirato una stoccata pesante alla possibilità che la leader dem possa diventare la federatrice dell’alleanza. Non ha fatto prigionieri, cavalca l’onda.
A eleggere “l’avvocato del popolo” difatti capo dell’opposizione era stata la settimana era stata la settimana scorsa la stessa Meloni. La premier, nell’ambito del dibattito sul MES, aveva sventolato in Senato un documento e sostenuto che la riforma era stata approvata nel 2021 dal governo Conte 2 senza passare dal Parlamento e quando l’esecutivo era già dimissionario dopo la caduta. Sul testo agitato – tra l’altro un atto burocratico – però si leggeva la data del 20 gennaio 2021, sei giorni prima delle dimissioni del governo, e il parlamento aveva approvato a maggioranza la riforma con due risoluzioni il 9 dicembre 2020 alla Camera e al Senato.
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L’Italia è l’unico Paese dell’Eurozona che non ha ancora ratificato la riforma del MES. Il meccanismo venne istituito in sede europea nel 2011, ai tempi dell’ultimo governo Berlusconi, quando Meloni era ministra della Gioventù.
La richiesta del Giurì d’onore per le accuse di Meloni
“È successo un fatto molto grave – ha accusato Conte – , la premier e deputata Giorgia Meloni ha scelto di mentire al Parlamento e a tutti i cittadini: ha sostenuto che il mio governo ha dato l’ok alla riforma del Mes senza un mandato parlamentare, con il favore delle tenebre, quando il governo era dimissionario … La presidente Meloni ha mentito consapevole di mentire, lei era in quel Parlamento, deputata, quando nel dicembre 2020 c’è stato un dibattito parlamentare e una risoluzione …”.
“Disonora la massima istituzione del governo così facendo – ha continuato l’ex premier – ho appena consegnato al presidente della Camera una richiesta di istituire un giurì d’onore, per accertare le menzogne denigratorie della premier e deputata Giorgia Meloni” che avrebbe “in base all’articolo 58 del regolamento della Camera”, “offeso e danneggiato me, il M5s, l’Italia. Non lo possiamo accettare”. Il Parlamento permette la nomina, da parte del Presidente dell’aula, di un Giurì d’onore su richiesta di un deputato che si è sentito leso nella sua onorabilità da accuse mosse nel corso di lavori parlamentari.
“Al contrario di quello che ha affermato Meloni, il tutto è stato fatto alla luce del sole” nel dicembre 2020 con un ampio dibattito e il pieno coinvolgimento del Parlamento”. L’ex premier ha continuato: “Un cumulo di falsità, che disonora la massima istituzione di governo. Qual è difesa che può avere il Parlamento di fronte a questa sequela di menzogne? Ci sono degli strumenti, e io ho appena consegnato al presidente della Camera Fontana una richiesta di istituire un Giurì d’onore che istituisca una commissione speciale deputata ad accertare le menzogne, la dolosa condotta” con l’obiettivo di “ristabilire la verità dei fatti e ripristinare l’onore minato dal comportamento menzognero della presidente Meloni”.
L’attacco ad Atreju
“Se dovessimo citare il film che a loro sta tanto a cuore, La storia infinita, più che all’immagine di un coraggioso Atreju, io direi che loro lasciano spazio al Nulla e al Nulla di un premier senza visione e senza coraggio”. E dato che c’era il leader del M5s ha attaccato la kermesse di Fratelli d’Italia Atreju: “C’e’ stato un mezzo invito e quando hanno capito che l’avrei accettato se lo sono rimangiato, per un dibattito sul Mes, che ho proposto”. Conte ha definito la festa di partito “triste”, ha aggiunto che “sembrava di vedere la Meloni della pandemia, con il viso paonazzo”, che “lei lo stato di emergenza lo ha istituito non per la pandemia ma perché non riusciva a reggere gli sbarchi: mi ha fatto tristezza vedere un presidente del Consiglio che non ha nessuna idea e parla di banchi a rotelle, attacca sul Superbonus. Lo so che è ossessionata da noi, ma mi ha fatto tristezza”.
La stoccata a Elly Schlein
“Elly Schlein federatrice? Io mi auguro che lo sia. Che sia una grande federatrice delle correnti del Pd. Ne ha proprio bisogno, il Pd, di fare chiarezza al proprio interno sui vari passaggi. Per quanto riguarda il M5S, non abbiamo bisogno di nessun federatore. Noi facciamo chiarezza politica, facciamo sintesi politica. Su tutti i passaggi assumiamo posizioni chiare. Quindi mi piacerebbe che il Pd possa, federando tutte le correnti (e io con Elly Schlein lavoro bene, ma è chiaro che il suo compito non è facile, è molto impegnativo) … possa far chiarezza sulla questione morale. Io ho lanciato un appello che per noi è fondamentale, non ho ancora visto, al centro del dibattito che questo fine settimana c’è stato intorno al Pd con tanti padri nobili, una posizione chiara sulla questione morale. Per noi è fondamentale”.
Al momento secondo i sondaggi, pur finita la cosiddetta luna di miele tra il governo di centrodestra e gli italiani, resta imprendibile la coalizione che ha vinto le elezioni. Le opposizioni frammentate e divise non impensieriscono nemmeno la maggioranza. A questo si aggiunge il sistema proporzionale delle elezioni europee, l’appuntamento elettorale che tutte le forze politiche stanno puntando. Il Partito Democratico non intenderebbe replicare alle parole di Conte, al momento non l’ha fatto. Fonti del Nazareno al Corriere della Sera hanno precisato come “siamo impegnati a contrastare il governo di Giorgia Meloni, non rispondiamo agli attacchi di Giuseppe Conte in conferenza stampa. Da Schlein mai sono venute parole contro altre forze di opposizione, il Pd sente la responsabilità di unire. Schlein si è sempre occupata di trovare un terreno comune dei temi come accaduto sul salario minimo”. Si entra nel vivo nella campagna elettorale.