Chiara Ferragni piange e si scusa e annuncia una donazione di un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino. Ha parlato “di errore di comunicazione” a proposito della campagna realizzata con l’azienda Balocco l’anno scorso con un Pandoro griffato che le ha procurato una sanzione e un gravissimo danno d’immagine. Le società dell’influencer sono state multate per un milione e 400mila euro dall’Antitrust per campagna ingannevole. Aveva annunciato ricorso e ha chiesto scusa e annunciato una donazione da un milione di euro allo stesso ospedale.
L’imprenditrice digitale più famosa al mondo è stata apostrofata manco fosse a capo dell’opposizione e manco quei soldi li avesse rubati dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo discorso finale alla festa di Atreju. “Il vero modello da seguire non sono gli influencer che fanno soldi a palate indossando degli abiti, mostrando delle borse o addirittura promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari. Il vero modello da seguire è il modello di chi quella eccellenza italiana la inventa, la disegna, la produce e tiene a testa a tutti nel mercato globale, solo perché semplicemente siamo più bravi e lo sappiamo fare meglio. Ai giovani bisogna spiegare che creare quei prodotti è decisamente più straordinario che limitarsi a mostrarli”.
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Quello che si può dire al momento – mentre si scandagliano altre campagne di beneficenza dell’influencer – è che Ferragni ha accettato la sanzione, ha chiesto scusa riconoscendo la pratica quantomeno ambigua di legare operazione commerciale e beneficenza, che ha subito un duro colpo d’immagine – ancora più duro considerato il lavoro che si basa tutto sul consenso – ma anche che i soldi, piaccia o meno quello che fa, non li ha rubati: se li è guadagnati in una maniere nuova e creativa che ha tutto a che fare con la promozione e la pubblicità, e che può legittimamente non piacere e non interessare, ma se li è guadagnati.
Quanto vale l’impero di Chiara Ferragni
L’impero era cominciato con un investimento di 510 euro nel 2009: una macchina fotografica e il dominio internet The Blond Salad.com con il fidanzato Riccardo Pozzoli. Blog di viaggi, stile, tendenze, lifestyle. Oggi – quattordici anni dopo, ere geologiche per i social, studi in Giurisprudenza alla Bocconi abbandonati prima della laurea, dopo il matrimonio con il cantante Federico Lucia in arte Fedez, due bambini, la conduzione di Sanremo, documentari e saggi e tesi di laurea, reality show – l’impero economico della 36enne cremonese è valutato intorno ai quaranta milioni di euro. Un post può fruttare anche 80mila euro.
Già nel 2016 Forbes la inseriva nella lista degli under 30 più influenti del pianeta e all’epoca il suo patrimonio netto si aggirava intorno agli otto milioni di dollari. Dal 2018 hanno preso parte alle attività del blog anche la madre Marina Di Guardo e la sorella Francesca Ferragni. L’altra sorella Valentina è sempre stata al fianco di Chiara che nel 2023 ha co-condotto il Festival di Sanremo. Un fenomeno di massa.
Quali sono le società di Chiara Ferragni
Due i rami delle attività di Chiara Ferragni. The Blonde Salad, il brand con l’occhi e le ciglia, tramite cui realizza collezioni di cosmetici, gioielli, calzature, cartoleria, intimo per bambini, è collegato a Fenice Srl. La società nel giugno 2023 è stata riorganizzata nel suo assetto azionario e ha sede in via Turati a Milano. Ha chiuso il 2022 con 14,2 milioni di ricavi, in crescita del 115% rispetto al 2021. Tbs Crew Srl invece è direttamente controllata da Ferragni, si occupa di promozione immagine e consulenze in digital marketing. Ha chiuso il 2022 con 14,6 milioni di ricavi, in crescita del 105% rispetto all’anno precedente. Ferragni Enterprise si occupa invece del business immobiliare, il più recente ramo del brand che gestisce anche sfilate di moda, programmi musicali e documentari. Chiara Ferragni dal 2021 siede nel consiglio di amministrazione di Tod’s.
L’anno scorso secondo Hopper HQ Ferragni era l’influencer più ricca d’Italia, 72esima a livello mondiale. Fino a 82.100 dollari per un post. Il suo cachet per il Festival di Sanremo 2023, secondo Il Sole24Ore di 100mila euro, lo aveva interamente devoluto in beneficenza all’associazione D.i.Re. “Le persone ammirano le aziende che si occupano di temi sociali, politici e culturali – aveva scritto sul quotidiano Riccardo Pirrone – , anche a costo di dividere l’opinione pubblica o di perdere clienti. Le iniziative e la beneficenza di Chiara Ferragni è Brand Activism e se a prima vista possono sembrare gesti molto caritatevoli in realtà sono anche investimenti pubblicitari che servono a ottenere nuova visibilità e a saldare la relazione con i suoi consumatori”.
Ferragni già durante la prima e più dura fase dell’emergenza covid aveva avviato la raccolta fondi da record da 4,5milioni di euro, il crowdfunding più grande d’Europa, per potenziare le terapie intensive dell’ospedale San Raffaele. Al momento è seguita da oltre 29 milioni e 500mila follower su Instagram .