Il patto
Migranti e asilo: l’accordo raggiunto in Europa
Per le istituzioni comunitarie si è trattato di un momento storico. Il voto negativo dell'Ungheria. Il testo, in attesa che diventi legge, è il frutto del compromesso tra il bisogno di maggiore solidarietà fra gli stati membri per l'accoglienza e la necessità di controlli più severi alle frontiere
Esteri - di Redazione Web
Parlamento e Consiglio europeo sono approdati in mattinata a un accordo politico sul patto di migrazione e asilo. Il raggiungimento dell’intesa è stato ufficializzato in una nota nella quale si sottolinea che “le cinque leggi dell’UE su cui la presidenza spagnola e il parlamento si sono accordati toccano tutte le fasi della gestione dell’asilo e della migrazione, dallo screening dei migranti irregolari al loro arrivo nell’UE, al rilevamento dei dati biometrici, alle procedure per presentare e gestire le domande di asilo, alle norme sulla determinazione di quale Stato membro sia responsabile della gestione delle domande di asilo, cooperazione e solidarietà tra Stati membri fino a come gestire le situazioni di crisi, compresi i casi di strumentalizzazione dei migranti. Le nuove regole, una volta adottate, renderanno il sistema europeo di asilo più efficace e aumenteranno la solidarietà tra gli Stati membri consentendo di alleggerire il carico sugli Stati membri in cui arriva la maggior parte dei migranti“.
Migranti e asilo: l’accordo raggiunto in Europa
“Ce l’abbiamo fatta“, ha commentato in un post su X la commissaria europea per gli affari interni, Ylva Johansson. Le ha fatto eco la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, per la quale “la giornata di oggi passerà alla storia” in quanto “l’Europa ha ancora una volta sfidato le probabilità. Sono molto orgogliosa del fatto che con il patto su migrazione e asilo abbiamo realizzato e fornito soluzioni” concrete. Per giungere a un traguardo di tale portata, ha affermato Metsola incontrando i giornalisti, “ho visto colleghi che non hanno dormito per giorni e notti“. Parlando di una soluzione dai “forti connotati emotivi“, che mixa il necessario bisogno di solidarietà alla maggiore fermezza per i controlli alle frontiere comunitarie. Metsola ha poi voluto parlare anche del proprio “punto di vista personale“.
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Migranti: cosa dice l’accordo firmato in Europa
“Vengo da un’isola del Mediterraneo – ha detto – e so esattamente cosa significhi quando affermiamo di aver finalmente realizzato il patto su migrazione e asilo, probabilmente l’accordo legislativo più importante di questo mandato. È stata la preoccupazione numero uno dei nostri cittadini nel 2019 e rimane ancora la preoccupazione numero uno per molti. Si tratta, va ricordato, di un accordo in preparazione da più di dieci anni“. Per Metsola, con l’intesa è stato “trovato un equilibrio tra solidarietà e responsabilità in tutti i dossier. Non è stato facile, ma rende questo risultato ancora più importante“. La speranza adesso, ha aggiunto Metsola, è quella di “riuscire a presentare questa riforma senza precedenti prima delle elezioni del prossimo anno“. Ora l’accordo dovrà essere approvato in plenaria dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo affinché diventi legge.
Migranti e asilo: le reazioni
Per la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, “il patto su migrazione e asilo garantirà che ci sia una risposta europea efficace a questa sfida europea. Ciò significa che saranno gli europei a decidere chi verrà nell’Ue e chi potrà restarvi, non i trafficanti. Significa proteggere chi ha bisogno. Questo patto – ha aggiunto Von der Leyen – garantirà inoltre che gli Stati membri condividano gli sforzi in modo responsabile, mostrando solidarietà a coloro che proteggono le nostre frontiere esterne e prevenendo al contempo la migrazione illegale verso l’UE“. Secondo la presidente, inoltre, l’Ue avrà adesso “gli strumenti per reagire rapidamente in situazioni di crisi, quando gli Stati membri si trovano ad affrontare un gran numero di arrivi illegali o di strumentalizzazione degli stessi che si produce quando dei paesi ostili tentano deliberatamente di destabilizzare l’Ue o i suoi Stati membri“.
Patto sui migranti: Von der Leyen e l’Ue
Un riferimento, nemmeno tanto velato, alle dinamiche migratorie che si sono verificate in passato tra Bielorussia e Polonia e, nella fase attuale, tra Russia e Finlandia. Inoltre, la Von der Leyen ha sottolineato l’operatività dell’Unione nel mettere in campo “piani d’azione concreti per combattere l’immigrazione clandestina attraverso il Mediterraneo, i Balcani o l’Atlantico“. In tale contesto, “stiamo costruendo partenariati con i paesi di origine e di transito, per combattere i trafficanti e per garantire l’effettivo rimpatrio nel paese di origine dei migranti senza diritto di soggiorno nell’Ue“. Dal patto si è tirata indietro Budapest. Queste le dichiarazioni di Peter Szijjarto, ministro degli Esteri ungherese: “Non faremo entrare nessuno contro la nostra volontà, nessuno a Bruxelles o altrove può dirci chi possiamo far entrare, e rifiutiamo con la massima fermezza di essere puniti per questo“.
Migranti e Europa: Amnesty International
L’accordo Ue sul Patto per la migrazione e l’asilo farà “arretrare la legislazione europea in materia di asilo di decenni” e porterà a “una maggiore sofferenza umana“. Così Amnesty International in una nota. Per Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio istituzioni europee di Amnesty International, il Patto “non sostiene concretamente gli Stati in cui le persone arrivano per la prima volta in Europa, come l’Italia, la Spagna o la Grecia. Invece di dare priorità alla solidarietà attraverso i ricollocamenti“, spiega, “gli Stati potranno semplicemente pagare per rafforzare le frontiere esterne, o finanziare Paesi al di fuori dell’Ue“.
Accordo in Europa sui migranti: il ministro Piantedosi
Per l’Italia “l’approvazione del Patto è un grande successo” perché “ora si potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori e contrastare i trafficanti di esseri umani“, è il giudizio del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che aggiunge: “Grazie alla capacità di trovare il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà siamo riusciti a portare avanti e concludere un negoziato che era fermo da anni“. Il nuovo quadro legislativo prevede procedure più rapide di asilo alle frontiere, che possono durare fino a 12 settimane, mentre i richiedenti asilo le cui richieste vengano respinte dovrebbero essere rinviati indietro in meno di 12 settimane. Secondo il nuovo regolamento sullo screening, le persone che non soddisfano le condizioni per entrare nell’Ue saranno soggette a una procedura di screening pre-ingresso per un massimo di sette giorni.