La denuncia
La storia di Cosma Palma detenuto malato a Opera
Ha 48 anni ed è affetto da diverse patologie. Nelle lettere alla sorella Paola la sua insofferenza. Ha sporto denuncia per trattamenti degradanti e disumani. La perizia medica di parte ha evidenziato la sua incompatibilità con il regime carcerario. Invece, per i sanitari del penitenziario milanese e per il magistrato di sorveglianza, può restare in cella
Giustizia - di Andrea Aversa
In una delle lettere inviate alla sorella Paola che l’Unità ha potuto leggere, Cosma Palma ha espresso tutta la sua insofferenza. Anzi la sua sofferenza. Sofferenza per le proprie condizioni di salute che si starebbero aggravando a causa di una condizione carceraria non adeguata al suo stato di salute. Nato nel 1975 a Salerno, Palma ha fatto il suo ingresso nel penitenziario di Secondigliano (Napoli) nel 2015. In totale, per le accuse di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, lesioni ed estorsione aggravate dal metodo mafioso, deve scontare una pena detentiva pari a 24 anni. Se tutto filerà liscio, il 48enne riabbraccerà la familiare nel 2039. Nel frattempo, è stato trasferito nel carcere di Sulmona e in seguito in quello di Opera a Milano. Nella struttura penitenziaria lombarda, Palma dovrebbe ricevere tutta l’assistenza sanitaria necessaria.
La storia di Cosma Palma detenuto malato a Opera
Ma secondo il detenuto e la sua famiglia non è così. Lo scorso mese di luglio, Palma ha sporto denuncia presso la Procura delle Repubblica segnalando le sue condizioni di salute e di detenzione. Nell’atto che abbiamo potuto leggere, il 48enne ha descritto le condizioni nelle quali sta vivendo. Al di là delle sue patologie che ne stanno compromettendo la permanenza dietro le sbarre, Palma ha spiegato che è persino incapace di andare in bagno a causa degli spazi angusti. Egli, infatti, è affetto da obesità, pesa 126 chili ed è costretto a fare i suoi bisogni in un secchio, in cella. Tale situazione, a detta sua e della sua famiglia, sta facendo precipitare anche la propria stabilità psicologica.
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Cosma Palma: chi è il detenuto malato di Opera
In passato Palma ha compiuto gesti autolesionisti dovuti alla rabbia. Azioni che gli hanno causato la frattura di una mano e una lesione della fronte. L’avvocato difensore Mauro Porcelli lo scorso mese si è visto respingere l’istanza di scarcerazione nella quale chiedeva per Palma la possibilità di scontare la pena in modo alternativo (nello specifico al regime degli arresti domiciliari). Una prima istanza è stata presentata il mese precedente, ad ottobre. Ma il tribunale aveva rinviato la decisione per due motivi: il primo, era necessario attendere il parere dei medici di Opera; il secondo, bisognava verificare eventuali pericolosità sociale e domicilio del detenuto.
Cosma Palma: la denuncia e l’appello della sorella
Pareri che divergono dalla perizia sanitaria eseguita dai sanitari di parte. Secondo questi ultimi Palma soffre di patologie polmonari e respiratorie, è affetto da cardiopatia, ipertensione, ansia, claustrofobia, diabete e arterite venosa. Per i medici il 48enne avrebbe bisogno di cure specifiche, di un’alimentazione ad hoc e di svolgere attività fisica. Tutte necessità difficilmente soddisfabili in un carcere. Ma per i periti di Opera non è così, anzi, sarebbe stato lo stesso Palma a causare il peggioramento delle proprie condizioni di salute, facendo lo sciopero della fame e decidendo di sottrarsi alle terapie prescritte. La sorella Paola ha lanciato un appello: “Mio fratello non sta bene, è giusto che paghi e che sconti la sua pena. Ma non deve morire in un penitenziario“.