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Sparatoria all’università di Praga: ci sono morti e feriti

Sparatoria all’università di Praga: ci sono morti e feriti

Sparatoria in un’università nel centro di Praga, ci sono morti e feriti. Lo riferisce la polizia ceca, citata dall’agenzia Ctk. La polizia è intervenuta nella centrale piazza Jan Palach della capitale in seguito alla sparatoria segnalata nella sede della Facoltà di Lettere dell’Università Carlo. Sul posto sono intervenuti tutti i servizi di emergenza. Secondo le informazioni della polizia trasmesse dalla tv Ct 24 ci sono almeno 15 morti e 30 feriti. Secondo la televisione Nova, un uomo armato si trovava sul tetto dell’ateneo, e da quel momento sono stati sentite delle esplosioni.

Sparatoria all’università di Praga: ci sono morti e feriti

La polizia sta attualmente intervenendo sul posto, l’intera piazza Jan Palach e l’area circostante sono completamente chiuse“, ha dichiarato la polizia su X. “Sulla base delle prime informazioni, possiamo confermare che ci sono morti e feriti sul posto” ha sottolineato la polizia che ha isolato l’intera piazza e l’area circostante. Il traffico è stato deviato. Secondo le informazioni del sito seznam.cz, i dipendenti della facoltà hanno ricevuto istruzioni di non muoversi, di chiudersi negli uffici, di barricarsi e di spegnere le luci.

Sparatoria all’università di Praga: morto il killer

Il tiratore si trovava ancora nell’edificio principale dell’ateneo. “È probabile che ci siano molti feriti sulla scena ma non abbiamo informazioni sul tipo e sul numero di feriti“, ha dichiarato la portavoce dei servizi di emergenza Jana Postova. Secondo informazioni diffuse dalla polizia l’uomo armato in azione all’università di Praga è stato eliminato. Le autorità hanno comunicato che si è trattato di uno studente ceco di 24 anni: David Kozak. Sul posto ci sono alcuni morti e decine di feriti, nove di essi sono in gravi condizioni. L’edificio della Facoltà di lettere dell’Università Carlo è stato evacuato.

Sparatoria all’università di Praga: le parole del presidente Pavel

Il presidente ceco Petr Pavel si è detto “scioccato” dalla sparatoria avvenuta all’università: “Sono scioccato da questi eventi… Vorrei esprimere il mio profondo rammarico e le mie sincere condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime della sparatoria“, ha affermato Pavel su X. Intanto, su un canale Telegram creato pochi giorni prima della sparatoria di stasera, l’aggressore avrebbe spiegato che era stufo della vita, che tutti lo odiavano e che lui odiava tutti. Lo riferiscono media locali. Kozak, studente della stessa facoltà attaccata, avrebbe chiaramente indicato di voler effettuare una sparatoria di massa ispirandosi ad Alina Afanaskina, una ragazza di 14 anni che ha ucciso una persona in una scuola in Russia il 7 dicembre 2023. “Non ha ucciso abbastanza persone, cercherò di risolvere la cosa“, avrebbe scritto Kozak.

Sparatoria all’università di Praga: le testimonianze e il papà del killer

La polizia ceca ha anche aggiunto che il padre del giovane assassino è stato trovato morto stamattina. Il 24enne che ha aperto il fuoco è originario di un villaggio ad una ventina di chilometri dalla capitale ceca. Lo riporta la Bbc. Il “corpo senza vita” del killer è stato trovato nell’ateneo. Lo ha reso noto il capo della polizia, riporta la Bbc. L’intervento degli agenti “è sempre in corso, dopo l’evacuazione dell’edificio” della facoltà attaccata, ha dichiarato ai media il capo della polizia Martin Vondrasek. Per quest’ultimo Kozak si sarebbe suicidato. Tuttavia, non è stato del tutto escluso che possa essere stato ucciso dagli agenti. “Abbiamo informazioni non confermate, che lo studente 24enne si era ispirato a un evento simile accaduto in autunno in Russia“, ha aggiunto Vondrasek.

Sparatoria all’università di Praga: chi è l’assassino Kozak

Ci siamo chiusi in biblioteca e ci siamo nascosti sotto il tavolo. Siamo rimasti tutti zitti e abbiamo scritto alle nostre famiglie, alla polizia“. È uno dei racconti sui social dei testimoni della sparatoria all’università di Praga. Molti hanno raccontato i momenti di terrore spiegando che via mail la direzione della Facoltà di filosofia indicava agli studenti come muoversi e dove barricarsi. “Sto bene – racconta Děda Mrázek su X -. Ero in biblioteca al momento della sparatoria, ci hanno mandato nel retro della sala computer dove non ci sono finestre. Ora si è sparsa la voce che l’uomo armato è morto. Tutti chiamiamo e rispondiamo a parenti e amici che stiamo bene“. Altri studenti raccontano che già alle due la polizia ha cominciato a perquisire l’edificio della facoltà in via Celetná. “Hanno cominciato a sgomberare un altro edificio, io ero lì, pensavamo che qualcuno avesse segnalato una bomba“, racconta in forma anonima un altro studente al quotidiano ceco Hn.