La sentenza
Superlega, la sentenza della Corte Ue condanna l’UEFA e crea un terremoto nel calcio: ok a nuove competizioni
Sport - di Redazione
Una decisione di portata epocale, paragonabile per importanza alla sentenza Bosman che nel 1995 vide la Corte di giustizia europea “liberalizzare” il calcio europeo impedendo alle varie leghe continentali di porre un tetto al numero di stranieri comunitari.
Questa volta la stessa Corte di giustizia europea col giudizio espresso oggi sul ricorso presentato nel 2021 dai promotori della Superlega, una sorta di “nuova Champions League privata” rimasta per ora sulla carta, fa a pezzi il sistema di potere della UEFA, la confederazione che governa il calcio professionistico europeo, e della FIFA, l’unione delle confederazioni calcistiche mondiali
La Corte era infatti chiamata a stabilire se l’opposizione della UEFA al progetto Superlega, voluto in particolare da Real Madrid, Barcellona e Juventus, violasse il diritto alla concorrenza nel mercato interno.
La sentenza emessa dalla Corte di giustizia europea sottolinea che le posizioni della UEFA contro la Superlega e i club che avevano annunciato la partecipazione al progetto (salvo poi fare marcia indietro in poche ore, con tanto di multe dalla UEFA) erano “contrarie al diritto alla concorrenza e alla libera prestazione di servizi”.
La A22 Sports, la società promotrice della Superlega, sosteneva nel suo ricorso alla Corte europea che la UEFA opponendosi al suo progetto sportivo stesse esercitando un monopolio sul calcio professionistico continentale contrario alle norme europee.
Dopo la pubblicazione della sentenza dalla stessa A22 Sports, tramite il suo amministratore delegato Bernd Reichart, arriva ovvia soddisfazione: “Abbiamo ottenuto il diritto di competere. Il monopolio UEFA è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro. Per i tifosi: proponiamo la visione gratuita di tutte le partite della Super Lega. Per i club: le entrate e le spese di solidarietà saranno garantite”.
Dalla Corte però a stretto giro arriva anche un chiarimento sull’impatto della sentenza, che sembra aprire la strada a possibili nuove proposte alternative ai tornei “ufficiali” UEFA. La condanna della confederazione calcistica europea “non significa che una competizione come il progetto della SuperLega debba necessariamente essere approvata”, spiegano dalla Corte di giustizia europea, considerato che nella sentenza non v’è alcuna pronuncia sull’iniziativa specifica.
Si stabilisce però chiaramente come le norme della FIFA e della UEFA sull’approvazione preventiva delle competizioni di calcio per club sono “contrarie al diritto della concorrenza e alla libera prestazione dei servizi” e che i poteri delle due federazioni non sono soggetti a un quadro normativo “trasparente, oggettivo, non discriminatorio e proporzionato”.