"Violati gli accordi"
Chiara Ferragni, il “brand” in difficoltà dopo lo scandalo Balocco: Safilo interrompe l’accordo sugli occhiali
È un periodo nero per Chiara Ferragni. L’influencer italiana più famosa al mondo, forte dei suoi quasi 30 milioni di followers su Instagram, paga l’onda lunga delle polemiche per il “caso Balocco”, il pandoro sponsorizzato da Ferragni per una causa benefica a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino ma che è costata all’imprenditrice digitale e all’azienda di Fossano una multa da un milione di euro per pratica commerciale scorretta.
Perché Safilo interrompe l’accordo con Ferragni
È di giovedì sera quindi la notizia di un nuovo scossone per il mondo Ferragni. Safilo, l’azienda italiana attiva nella produzione e distribuzione di occhiali, ha reso noto di aver interrotto l’accordo di licenza “per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni a seguito di violazione di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio”.
L’azienda nella sua nota non lo dice, ma il motivo è chiaro: la decisione del gruppo è stata presa dopo le polemiche innescate dal caso Pandoro, una macchia nella reputazione dell’influencer e di rimando anche delle aziende che con lei collaborano.
Sia l’accordo firmato dalle due parti che il codice etico di Safilo prevedevano il principio di rispetto di correttezza e buona fede nella condotta.
La collaborazione Ferragni-Safilo
La collaborazione tra Ferragni e Safilo, azienda nata in Veneto nel 1934 e quotata in Borsa, con un fatturato superiore al miliardo di euro nel 2022, era stato annunciato nel settembre 2021.
L’intesa prevedeva una intesa pluriennale per la prima collezione eyewear a portare il nome dell’influencer. Assieme a Safilo, Ferragni aveva presentato due montature, Cool eye e Bold eye, realizzate in collaborazione e in vendita negli store fisici Salmoiraghi & Viganò.
Sul caso pandoro indagano due procure
Ci sono poi i possibili risvolti penali della vicenda Balocco. Come noto sul “caso pandoro” indaga già la Procura di Milano, che sta acquisendo la documentazione del procedimento avviato dall’Antitrust: inchiesta per ora senza ipotesi di reato e indagati.
Ma una seconda inchiesta, come riporta Il Secolo XIX, l’ha aperta anche la Procura di Cuneo per competenza territoriale su Fossano, dove ha sede l’azienda di dolci Balocco. Anche qui, per il momento si procede senza ipotesi di reato e senza indagati.