Il caso al Cpr di Restinco

L’Europa costringe l’Italia a scarcerare un ragazzino

È triste vivere in un paese che mette in prigione dei ragazzini che non hanno commesso nessun reato e che vorrebbero solo vivere una vita migliore. In dispregio assoluto del diritto, della Costituzione e del codice penale.

Editoriali - di Piero Sansonetti - 22 Dicembre 2023

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L’Europa costringe l’Italia a scarcerare un ragazzino

La Cedu, cioè la Corte europea per i diritti umani, non ha avuto dubbi e ha accolto la richiesta di scarcerazione di un ragazzino straniero di 15 anni, avanzata dall’avvocato Dario Belluccio.

La Corte ha detto che la sua detenzione nel Cpr di Restinco, vicino a Brindisi (“in condizioni inumane e degradanti”), è assolutamente illegittima. E ha disposto la sua immediata liberazione il trasferimento in un luogo e in una struttura adatta, dove possa essere assistito e protetto.

Non sappiamo il nome di questo giovane che è arrivato in Italia dopo una traversata dalla Libia affrontata da solo, senza i genitori. E accolto dall’Italia con ferocia da carcerieri. È triste vivere in un paese che mette in prigione dei ragazzini che non hanno commesso nessun reato e che vorrebbero solo vivere una vita migliore. In dispregio assoluto del diritto, della Costituzione e del codice penale.

La notizia è stata fornita alla stampa dall’Asgi (l’associazione di studi giuridici sull’immigrazione) che ha anche denunciato il fatto che l’Italia è piena di situazioni simili. Per l’Italia è uno schiaffo. Anche se potete star certi che nessuno se ne avrà tanto a male. I giornali non ne parleranno molto, anche perché è aperta la questione Ferragni e non resta molto spazio.

La decisione della Cedu dimostra che esistono due Europe. C’è l’Europa della Cedu, che tiene la barra ferma sui diritti. E poi c’è l’Europa della politica, che l’altra sera ha firmato un patto sui respingimenti dei migranti che assomiglia più alle leggi razziali del ‘38 che alla dichiarazione dei diritti dell’uomo…

22 Dicembre 2023

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