(Mala) Giustizia
Omicidio Vanessa Ballan, quale è la responsabilità dei Pm che hanno sottovalutato il pericolo?
Un caso di cronaca connesso al 'sistema-giustizia' e che inevitabilmente rimanda al principio della responsabilità civile per i magistrati
Editoriali - di Andrea Aversa
Il procuratore capo di Treviso Marco Martani lo ha ammesso in modo molto chiaro. Un’ammissione di colpa che gli ha reso onore, in quanto è difficile che un magistrato ammetta un proprio sbaglio o quello di un collega. Tuttavia, nonostante la straordinarietà dell’evento, le sue parole sono state del tutto ignorate dalla stampa e dall’opinione pubblica. Eppure, il tema giustizia in Italia è da decenni caldissimo e ancora di più se connesso a una vicenda di cronaca come quella che ha riguardato la povera Vanessa Ballan.
Vanessa Ballan: chi è la giovane madre uccisa
Insomma, neanche un femminicidio ha scalfito cuori e menti di politici e giornalisti. Queste le parole di Martani: “Da parte di Fandaj non c’erano più stati episodi di molestie, di avvicinamenti o minacce. Il caso è stato trattato da un magistrato esterno che ha disposto la perquisizione per poi passare successivamente il fascicolo al magistrato per le fasce deboli. Il collega non ha ritenuto che vi fosse una situazione di richiesta immediata di misura cautelare. Una valutazione di non urgenza, che alla luce di quanto successo si è dimostrata infondata. Forse si poteva chiedere una misura di divieto di avvicinamento. Cercheremo di capire se abbiamo sbagliato qualcosa“.
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Vanessa Ballan: chi è Bujar Fandaj
Boom! Insomma, un magistrato che di fronte a questo brutale omicidio ha confessato che un suo collega ha probabilmente commesso un errore di valutazione. Un piccolo passo falso, forse dettato dalla superficialità e dal non poter immaginare che nel giro di due mesi, quello sbaglio avrebbe potuto causare un omicidio. Una sottovalutazione che però è costata cara a un’intera famiglia. Perché Bujar Fandaj aveva dato prova e dimostrazione più volte della sua pericolosità e della sua ossessione per la Ballan. Minacce, molestie, stalking.
Vanessa Ballan: chi è il compagno Nicola Scapinello
Nello specifico il 41enne, ora in arresto per l’omicidio della giovane madre, si presentava continuamente sul luogo di lavoro della Ballan. Si era già introdotto una volta in casa sua e la minacciava di inviare al compagno Nicola Scapinello, i video e i messaggi scambiati tra loro. Non si sarebbe mai aspettato che Vanessa e Nicola, genitori di un bimbo piccolo e in attesa di un altro figlio, andassero insieme dai carabinieri per denunciarlo. Non si sarebbe mai aspettato che la 26enne rivelasse al partner di aver avuto una relazione con un altro uomo.
Vanessa Ballan: le responsabilità dei magistrati
Il caso, dunque, nonostante la doverosa ammissione di colpa, ha tirato in ballo un altro argomento: quello della responsabilità civile dei magistrati. Un tema non caldo ma bollente che più volte ha causato lo scoppio dello scontro tra magistratura e politica. Una battaglia tirata di nuovo fuori dal cilindro del Partito Radicale che ne ha sempre fatto un cavallo di battaglia. Ad oggi, alla luce delle tante indagini che finiscono nel nulla, dei tanti processi che terminano con un’assoluzione e dei tantissimi innocenti, accusati, condannati e detenuti, è più che doveroso dare una risposta a questa domanda: perché se un magistrato sbaglia non paga? Come è possibile che a un potere così grande non ci sia una proporzionata responsabilità? La risposta è ancora più necessaria, considerato che questa volta l’errore ha probabilmente causato la morte di una giovane madre.