Cnn: “Su Gaza bombe da 900 chili, non si vedeva dai tempi del Vietnam”
Nel primo mese della sua guerra a Gaza, Israele ha sganciato centinaia di enormi bombe, come riporta un’analisi della Cnn e della società di intelligenza artificiale Synthetaic. Marc Garlasco, ex analista dell’intelligence della difesa statunitense ed ex investigatore dei crimini di guerra delle Nazioni Unite, ha affermato che la densità del primo mese di bombardamenti israeliani a Gaza “non si vedeva dai tempi del Vietnam”.
Le immagini satellitari di quei primi giorni di guerra rivelano infatti più di 500 crateri da impatto di oltre 12 metri di diametro, coerenti con quelli lasciati dalle bombe da 2.000 libbre, circa 900 chili. Sono quattro volte più pesanti delle bombe più grandi che gli Stati Uniti hanno sganciato sull’Isis a Mosul, in Iraq.
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Secondo gli esperti, è proprio l’utilizzo di queste bombe che ha causato un numero così alto di vittime, oltre 20mila secondo l’ultimo bilancio di Hamas: Gaza è il posto più popoloso al mondo e quindi l’impatto di tali bombe è devastante.
“L’uso di bombe da una tonnellata in un’area densamente popolata come Gaza significa che ci vorranno decenni prima che le comunità si riprendano”, ha detto John Chappell, avvocato e legale di Center for Civilians in Conflict, una Ong che studia come minimizzare i danni sui civili nei conflitti.
Nyt: “Israele bombarda dove aveva spinto civili a rifugiarsi”
Un’indagine video del New York Times rivela che durante le prime sei settimane di guerra a Gaza, Israele ha usato spesso bombe grandi e molto distruttive in aree considerate sicure per i civili.
Sul quotidiano americano si legge: «L’indagine video si concentra sull’uso di bombe di oltre 900 chilogrammi in un’area del sud di Gaza dove Israele aveva ordinato ai civili di spostarsi. Sebbene bombe di quelle dimensioni siano utilizzate da diversi eserciti occidentali, gli esperti affermano che non vengono quasi mai sganciate in aree densamente popolate dall’esercito Usa».
Per analizzare le immagini, il Times ha utilizzato uno strumento di intelligenza artificiale per scansionare le immagini satellitari del sud di Gaza alla ricerca di crateri di bombe che misurassero oltre 12 metri di diametro o più. In genere, solo le bombe da 900 chilogrammi formano crateri di quelle dimensioni nel terreno leggero e sabbioso di Gaza.
Si legge: «Alla fine, l’indagine ha identificato 208 crateri nelle immagini satellitari e nei filmati dei droni. I risultati rivelano che quelle bombe hanno rappresentato una minaccia grave per i civili in cerca di sicurezza nel sud di Gaza». In risposta alle domande sull’uso della bomba nel sud di Gaza, un portavoce militare israeliano ha detto in una dichiarazione al Times che la priorità di Israele è distruggere Hamas e che “questioni di questo tipo saranno esaminate in una fase successiva”.
Washington Post: «Israele non ha dimostrato presenza Hamas sotto ospedale al Shifa»
Le prove presentate da Israele prima e dopo il controverso assalto contro l’ospedale al Shifa di Gaza non dimostrano che l’organizzazione islamista Hamas utilizzasse l’ospedale come base operativa, o che sotto la struttura si trovasse un quartier generale dei militanti palestinesi.
Lo scrive il quotidiano statunitense Washington Post, che ricorda come «settimane prima di inviare le sue truppe all’interno dell’ospedale», Israele abbia lavorato alacremente per giustificare l’operazione.
Il 15 novembre i militari israeliani assalirono il complesso, già colpito da proiettili d’artiglieria, e pubblicarono poi una serie di foto e video relativi al ritrovamento di armi e al passaggio nell’ospedale di alcuni dei civili rapiti da Hamas dopo l’attacco sferrato da Hamas a Israele il 7 ottobre scorso.
Tuttavia – scrive il quotidiano statunitense – nulla tra il materiale fornito da Israele dimostra che Hamas utilizzasse l’ospedale come centro di comando e controllo. Gaza, 76esimo giorno di guerra: 20.57 palestinesi morti, di cui circa 8mila bambini,53.320 feriti.