La Novocherkassk, nave russa attraccata al porto di Feodosia in Crimea, è stata attaccata e distrutta dall’aeronautica militare ucraina nella notte del 26 dicembre. La distruzione dell’importante nave da sbarco è stata documentata e il filmato è stato condiviso dagli stessi ucraini sui social network.
A bordo dell’imbarcazione vi sarebbe state munizioni di fabbricazione iraniana, tra cui droni Shahed. Circostanza che spiegherebbe anche la “doppia esplosione” riferita dai testimoni: la prima nel momento in cui è stata colpita da un missile ucraino, la seconda dopo un incendio scoppiato a bordo del natante.
Il comandante dell’aeronautica militare ucraina Mykola Oleshchuk ha rivendicato la distruzione della nave e ha osservato in un post su Telegram che “la flotta in Russia sta diventando sempre più piccola“. “Grazie ai piloti dell’Air Force e a tutti i soggetti coinvolti!“, ha aggiunto Oleshchuk.
Nell’attacco alla Novocherkassk almeno una persona è morta e altre due sono rimaste ferite, ha riferito il governatore russo della Crimea, Sergei Aksyonov, citato dalle agenzie russe Iass e Interfax, aggiungendo che “l’area portuale è stata isolata“. L’esplosione ha bloccato il traffico dal ponte di Crimea. Diverse abitazioni sono state evacuate mentre l’incendio veniva domato.
I russi occupano Marinka, vicino Donetsk
L’attacco ucraino nel porto di Feodosia è anche una reazione alle notizie tutt’altro che positive che arrivano dal fronte est del conflitto. Lunedì il ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu, ha annunciato che l’esercito russo ha conquistato la città di Marinka nell’Ucraina orientale, a pochi chilometri di distanza da Donetsk.
Kiev si è affrettata a smentire ribadendo che i propri soldati non hanno abbandonato la zona, ma è un segnale che la battaglia su quel fronte sta andando peggio del previsto per le truppe di Zelensky.
Proprio l’area di Donetsk, dal 2014 sotto il controllo russo, è il fronte più caldo del conflitto: Marinka, che si trova una ventina di chilometri a ovest di Donetsk, è ritenuta molto importante dal punto di vista strategico.
Città che ormai, a seguito dei pesanti bombardamenti, è sostanzialmente disabitata: prima del conflitto i residenti erano circa 10mila.