X

Video choc della Cnn: bambini nudi tra i detenuti dello stadio di Gaza

Video choc della Cnn: bambini nudi tra i detenuti dello stadio di Gaza

Gaza come Santiago. Cnn: “Un video mostra uomini e bambini palestinesi detenuti nudi in uno stadio”

Uomini ma anche donne e almeno due bambini sarebbero stati detenuti e spogliati dalle Forze di difesa israeliane (Idf) in uno stadio nel nord di Gaza. Sono le immagini mostrate in un video dalla Striscia commentato dalla Cnn.

L’emittente statunitense spiega di non essere in grado di verificare quando il filmato è stato girato, ma sostiene di averlo geolocalizzato allo stadio Yarmouk di Gaza City, dove l’ong Euro-Mediterranean Human Rights Monitor ha dichiarato di aver ricevuto segnalazioni di detenzioni. L’Ong sostiene di aver avuto informazioni che l’esercito israeliano sta detenendo centinaia di palestinesi del quartiere Sheikh Radwan di Gaza City, tra cui decine di donne che sono state portate allo stadio Yarmouk.

Un fotogramma del video mostrerebbe «quelli che sembrano essere due ragazzi, spogliati fino alla biancheria intima, che camminano e tengono entrambe le mani in alto mentre le Idf li dirigono nello stadio» racconta il media Usa aggiungendo che «in un altro filmato, due figure che sembrano essere gli stessi ragazzi spogliati appaiono con le mani sopra la testa, mentre sono allineati in fila indiana con altri maschi che sembrano essere adolescenti e adulti».

In un altro momento del video ci sarebbero anche «donne e altri bambini detenuti»: «In un’inquadratura, si vedono tre donne completamente vestite, bendate e con le mani legate dietro la schiena, sedute sull’erba davanti a una porta da calcio dello stadio. Si vede una bandiera israeliana appesa alla porta da calcio» racconta la Cnn, che riferisce anche di aver contattato l’Idf, ma di non aver «ancora ricevuto risposta».

«Maschi palestinesi, compresi bambini di 10 anni ed anziani ultra settantenni, sono costretti a togliersi tutti i vestiti e rimanere in mutande e allinearsi in modo umiliante di fronte alle donne detenute nello stadio», denuncia la Ong che chiede alla comunità internazionale di indagare sulle immagini che arrivano dallo stadio Yarmouk. Il video è stato caricato su Youtube il 24 dicembre da Yosee Gamzoo Letova, fotografo e artista secondo il suo profilo Facebook.

Gaza, più di 21.320 morti dallo scorso 7 ottobre

Ashraf al-Qudra, portavoce del ministero della Salute a Gaza gestito da Hamas, ha fatto sapere che il bilancio nella Striscia è salito a 21.320 morti dallo scorso 7 ottobre ad oggi, mentre i feriti sono 55.603.

Il Kibbutz Nir Oz ha annunciato la morte dell’ostaggio nonna Judy: «Uccisa da Hamas, predicava la pace»

Il kibbutz Nir Oz ha annunciato ieri di aver appreso che una dei suoi membri, Judy Weinstein Haggai, 70 anni, è stata uccisa da Hamas e che il suo corpo è rimasto a Gaza assieme a quello del marito Gadi, di 72 anni. I coniugi erano stati rapiti dal kibbutz il 7 ottobre e, a quanto risulta adesso, furono uccisi dai loro sequestratori il giorno stesso.

Finora era ritenuta dispersa. Judy Weinstein era una insegnante di inglese, madre di quattro figli e nonna di sette nipoti. In particolare si dedicava alla assistenza di bambini vittime di stress a causa dei continui lanci di razzi palestinesi contro le loro case. «Predicava la pace e la fratellanza», ha scritto di lei il suo kibbutz.

Non solo Gaza. Unicef: il numero di bambini uccisi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, ha raggiunto livelli senza precedenti

Dichiarazione della Direttrice regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa Adele Khodr “Quest’anno è stato il più letale mai registrato per i bambini in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, con la violenza legata al conflitto che ha raggiunto livelli senza precedenti.

83 bambini sono stati uccisi nelle ultime dodici settimane – più del doppio del numero di bambini uccisi in tutto il 2022, tra l’aumento delle operazioni militari e l’applicazione della legge. Più di 576 sono stati feriti e, secondo le notizie, altri sono stati arrestati. Inoltre, la Cisgiordania è stata pesantemente colpita da restrizioni di movimento e di accesso.

Mentre il mondo guarda con orrore alla situazione nella Striscia di Gaza, i bambini della Cisgiordania stanno vivendo un loro incubo. Vivere con una sensazione quasi costante di paura e dolore è, purtroppo, fin troppo comune per i bambini colpiti. Molti riferiscono che la paura è diventata parte della loro vita quotidiana, e molti hanno paura persino di andare a scuola o di giocare all’aperto a causa della minaccia di sparatorie e altre violenze legate al conflitto.

L’Unicef è estremamente preoccupato per il diritto dei bambini della Cisgiordania e di Gerusalemme Est alla sicurezza e alla protezione e per il loro diritto a vivere. I bambini che vivono in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, subiscono da anni una violenza logorante, ma l’intensità di questa violenza è aumentata drammaticamente dopo gli orribili attacchi del 7 ottobre. 

La violenza legata al conflitto ha ucciso 124 bambini palestinesi e 6 bambini israeliani dall’inizio del 2023. Le gravi violazioni contro i bambini, in particolare le uccisioni e le menomazioni, sono inaccettabili.

L’Unicef esorta tutte le parti a rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale dei diritti umani e a proteggere i bambini dalla violenza legata ai conflitti e a tutelare il loro diritto più elementare, semplicemente quello di poter vivere”. “La sofferenza dei bambini in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, non deve passare in secondo piano rispetto all’attuale conflitto – è parte di esso”.

Capo Pasdaran a funerale Mousavi: «Vendetta sarà dura»

«Non rimarremo in silenzio sugli attacchi e sul martirio dei nostri connazionali, la nostra vendetta sarà seria e dura e porrà fine all’entità sionista». È la minaccia lanciata dal capo dei Guardiani della Rivoluzione islamica iraniani, il generale Hossein Salami, al funerale di Sayyed Razi Mousavi, uno dei più alti comandanti dei Pasdaran in Siria, ucciso in un raid lunedì nei pressi di Damasco.

Nel corso dell’elogio funebre, Salami ha anche ribadito come l’operazione “Alluvione di al-Aqsa”, lanciata da Hamas con il massiccio attacco del 7 ottobre in Israele, è «puramente palestinese. La Palestina è capace di questa operazione e l’ha portata avanti da sola».

L’iniziativa «è il risultato dell’assalto alla moschea di Al-Aqsa e ai palestinesi» da parte di Israele, «è il prodotto della sofferenza palestinese, di una reazione all’occupazione e alle sue pratiche» ha aggiunto Salami. Ai funerali ha partecipato la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, che i ne ha onorato la “lotta instancabile” e lo ha ricordato come un martire.

Israele: «Finché Erdogan sarà presidente, non avremo più un ambasciatore in Turchia»

«L’ambasciatore israeliano non tornerà» ad Ankara «fin quando Recep Tayyip Erdogan sarà presidente della Turchia». Sono le parole degli Esteri israeliano Eli Cohen all’emittente israeliana Reshet Bet, rilanciate dal giornale Haaretz.

Cohen ha contestato il «comportamento irresponsabile» del leader turco, accusato di «schierarsi con Hamas» dopo le dure critiche di Erdogan al premier israeliano Benjamin Netanyahu accusato di «comportarsi come Hitler» mentre prosegue l’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre in Israele.