L'ennesimo "giallo"
Morto in “circostanze misteriose” Vladimir Egorov, esponente del partito di Putin: la lista si allunga
Esteri - di Redazione
C’è un nuovo capitolo nel libro delle morti sospette in Russia, numero aumentato esponenzialmente dallo scoppiare del conflitto in Ucraina, l’invasione dell’esercito avvenuta ormai il 24 febbraio del 2022.
Vladimir Egorov, deputato della Duma cittadina di Tobolsk, in Siberia, in quota Russia Unita, il partito del presidente Vladimir Putin, è morto in circostanze sospette.
La morte “sospetta” di Vladimir Egorov
Il corpo senza vita di Egorov, scrive il Kommersant citando gli investigatori, è stato trovato nel cortile della sua casa a Tobolsk. Sul cadavere, tuttavia, non sarebbero stati trovati segni di violenza. Per la Duma della città di Tobolsk il 46enne Egorov sarebbe morto “a seguito di un incidente”, come riferito sulla pagina social del parlamento cittadino.
Ulteriori informazioni arrivano dal canale Telegram Baza, che ha legami con i servizi di sicurezza russi: qui si legge che il corpo di Egorov “è stato scoperto nel cortile della sua casa in via Kedrovaya mercoledì”.
Tuttavia, il dipartimento regionale del comitato investigativo non è stato in grado di confermare al Kommersant-Ural le circostanze della morte del politico. “Stiamo ancora conducendo l’autopsia, quindi non sappiamo dove” i media “abbiano ottenuto tali informazioni“, ha fatto sapere l’ufficio stampa del dipartimento
I decessi “sospetti” in Russia
La morte di Egorov è solo l’ultima di un elenco di decessi avvenuti in circostanze quantomeno sospette o poco chiare. Morti ovviamente che hanno coinvolto personaggi importanti della politica o del mondo degli affari, in Russia due ambiti strettamente connessi.
Tra questi Nikolai Vasev, vice presidente di Sberbank, morto improvvisamente per un attacco cardiaco all’età di 42 anni lo scorso novembre: Vasev ra stato responsabile del settore clienti privati e proprietà della principale banca russa, duramente colpita dalle sanzioni occidentali.
Poi il magnate russo delle salsicce, successivamente diventato deputato sempre con Russia Unita, Pavel Antov. Mesi prima del decesso, avvenuto in India precipitando dal terzo piano del suo hotel, aveva affermato il suo sostegno a Putin dopo aver negato di aver pubblicato un messaggio contro la guerra su WhatsApp, spiegandolo con uno “sfortunato malinteso e un errore tecnico”.
Lo scorso maggio era stato il turno del viceministro russo della Scienza e dell’Istruzione Pyotr Kucherenko, morto dopo essersi ammalato mentre era su un aereo con una delegazione russa di ritorno da un viaggio d’affari a Cuba.
I “gialli” in Lukoil e Gazprom
Quindi Ravil Maganov, presidente di Lukoil, la seconda più importante compagnia russa di petrolio e gas, che lo scorso anno si era espresso contro la guerra della Russia in Ucraina. Maganov è morto nel settembre dello scorso anno cadendo dalla finestra di un ospedale di Mosca, secondo l’agenzia di stampa Tass. Alla Lukoil era capo del consiglio d’amministrazione Vladimir Nekrasov, altro dirigente del colosso russo del petrolio morto “per insufficienza cardiaca acuta” dopo lo scoppiare del conflitto in Ucraina.
Altro giro, altra azienda chiave dell’economia russa. Il dirigente di Gazprom Leonid Shulman, a capo della direzione trasporti di Gazprom Invest, è stato trovato morto nella sua dacia a Leninsky, vicino a San Pietroburgo il 30 gennaio. Accanto al suo corpo, gli inquirenti hanno trovato un biglietto di addio. Il mese successivo, il 25 febbraio, un altro dirigente di Gazprom, Aleksandr Tyulakov, è stato trovato morto nel garage della sua casa, nello stesso villaggio. Novaya Gazeta aveva parlato allora di suicidio. L’ex vice presidente di Gazprombank, Vladislav Avayev, era stato trovato morto con la moglie e la figlia nella sua abitazione di Mosca il 18 aprile del 2022. Le autorità avevano parlato di omicidio- suicidio.