La rubrica

ll massacro di Gaza preannunciato da Eduardo Galeano: la sete di vendetta di Israele e gli eccidi di palestinesi

L'articolo di Eduardo Galeano scritto nel 2009: "Davanti alla tragedia di Gaza i paesi arabi si lavano le mani. Come sempre. E come sempre i paesi europei se le fregano".

Editoriali - di Mario Capanna - 31 Dicembre 2023

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ll massacro di Gaza preannunciato da Eduardo Galeano: la sete di vendetta di Israele e gli eccidi di palestinesi

Se siamo incapaci di arrivare a un’onesta collaborazione e a patti onesti con gli arabi, significa che non abbiamo imparato nulla dai nostri duemila anni di sofferenze e ci meritiamo tutto quello che ci succederà.
(A. Einstein)

È riprodotto qui un articolo dello scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, pubblicato il 25 gennaio 2009 su il manifesto, durante l’attacco israeliano denominato “Piombo Fuso”, che si protrasse dal 27 dicembre 2008 fino al 19 gennaio 2009, per colpire Hamas nella Striscia di Gaza, provocando 1400 morti e un alto numero di vittime tra la popolazione.

Riletto oggi, lo scritto è impressionante. Per il suo timbro “profetico” – a riprova che chi aveva occhi per vedere riusciva a pre-vedere – e per la coazione di Israele a ripetere gli eccidi antipalestinesi.

La novità sconvolgente, rispetto ad allora, è costituita dalla finalità genocida dell’invasione attualmente in corso; dall’insaziabile sete di vendetta: per ogni israeliano ucciso il 7 ottobre sono molti più di dieci gli ammazzati palestinesi, ben peggio della decimazione nazista; dal fatto che anche in Cisgiordania e a Gerusalemme est è in corso, su vasta scala, il massacro – di cui si parla poco o niente – contro i palestinesi, perpetrato dai coloni oltranzisti in combutta con i soldati; dalla vergogna amplificata del governo americano e di quelli europei che giustificano e agevolano il macello in corso.

Ecco l’articolo di Galeano

Per giustificarsi, il terrorismo di stato fabbrica terroristi: semina odio e raccoglie pretesti. Tutto indica che questa macelleria di Gaza, che secondo gli autori vuole sconfiggere i terroristi, riuscirà a moltiplicarli.

Dal 1948 i palestinesi vivono una condanna all’umiliazione perpetua. Senza permesso non possono nemmeno respirare. Hanno perso la loro patria, la loro terra, l’acqua, la libertà, tutto. Non hanno nemmeno il diritto di eleggere i propri governanti. Quando votano chi non devono, vengono castigati. Gaza viene castigata. Si è trasformata in una trappola per topi senza uscita da quando Hamas vinse limpidamente le elezioni nell’anno 2006 (…).

Sono figli dell’impotenza i razzi caserecci che i militanti di Hamas, rinchiusi a Gaza, sparano con mira pasticciona sopra le terre che erano state palestinesi e che l’occupazione israeliana ha usurpato. E la disperazione, al limite della pazzia suicida, è la madre delle spacconate che negano il diritto all’esistenza di Israele, urla senza alcuna efficacia, mentre una molto efficace guerra di sterminio sta negando, da anni, il diritto all’esistenza della Palestina.

Già non ne resta molta, di Palestina. Passo dopo passo Israele la sta cancellando dalla mappa. I coloni invadono e dietro di loro i soldati modificano la frontiera. I proiettili sacralizzano il furto, in legittima difesa. Non c’è guerra aggressiva che non dica d’essere guerra difensiva. Hitler invase la Polonia per evitare che la Polonia invadesse la Germania.

Bush invase l’Iraq per evitare che l’Iraq invadesse il mondo. In ognuna delle sue guerre difensive Israele ha inghiottito un altro pezzo di Palestina e il pasto continua. Il divorare si giustifica con i titoli di proprietà che la Bibbia ha assegnato, per i duemila anni di persecuzioni che il popolo ebreo ha sofferto e per il panico causato dai palestinesi che hanno davanti.

Israele è il Paese che non adempie mai alle raccomandazioni e nemmeno alle risoluzioni delle Nazioni unite, che non si adegua mai alle sentenze dei tribunali internazionali, che si fa beffe delle leggi internazionali ed è anche il solo paese che ha legalizzato la tortura dei prigionieri.

Chi gli ha regalato il diritto di negare tutti i diritti? Da dove viene l’impunità con cui Israele sta eseguendo la mattanza di Gaza? Il governo spagnolo non avrebbe potuto bombardare impunemente il Paese Basco per sconfiggere l’Eta, né il governo britannico avrebbe potuto radere al suolo l’Irlanda per liquidare l’Ira. Forse la tragedia dell’Olocausto comprende una polizza di impunità eterna? O quella luce verde proviene dalla potenza più potente, che ha in Israele il più incondizionato dei suoi vassalli?

L’esercito israeliano, il più moderno e sofisticato del mondo, sa chi uccide. Non uccide per errore. Uccide per orrore. Le vittime civili si chiamano danni collaterali, secondo il dizionario di altre guerre imperiali. A Gaza, su ogni dieci danni collaterali tre sono bambini.

E sono migliaia i mutilati, vittime della tecnologia dello squartamento umano che l’industria militare sta saggiando con successo in questa operazione di pulizia etnica. E come sempre, è sempre lo stesso: a Gaza, cento a uno. Per ogni cento palestinesi morti, un israeliano.

Gente pericolosa, avverte l’altro bombardamento, quello a carico dei mezzi di manipolazione di massa, che ci invitano a credere che una vita israeliana vale quanto cento vite palestinesi. Questi media ci invitano a credere che sono umanitarie anche le duecento bombe atomiche di Israele e che una potenza nucleare chiamata Iran è stata quella che ha annichilito Hiroshima e Nagasaki.

È la cosiddetta comunità internazionale, ma esiste? È qualcosa di più di un club di mercanti, banchieri e guerrieri? È qualcosa di più di un nome d’arte che gli Stati uniti si mettono quando fanno teatro?

Davanti alla tragedia di Gaza l’ipocrisia mondiale brilla una volta di più. Come sempre l’indifferenza, i discorsi inutili, le dichiarazioni vuote, le declamazioni altisonanti, i comportamenti ambigui rendono omaggio alla sacra impunità. Davanti alla tragedia di Gaza i paesi arabi si lavano le mani. Come sempre. E come sempre i paesi europei se ne fregano.

La vecchia Europa, tanto capace di bellezza e di perversione, sparge una lacrima o due mentre segretamente celebra questo colpo maestro. Perché la caccia agli ebrei è sempre stata un’abitudine europea, ma da mezzo secolo questo debito storico viene fatto pagare ai palestinesi, che pure sono semiti e non sono mai stati, e non sono, antisemiti. Essi stanno pagando, in sangue contante e sonante, un conto altrui.

 

31 Dicembre 2023

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