Figura di primissimo piano di Hamas, fondatore del braccio armato del gruppo, le Brigate Ezzedin al-Qassam, vice del capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, considerato “l’ideologo” del massacro del 7 ottobre scorso in Israele.
Era questo e anche altro Saleh al-Arouri, nome di battaglia Abu Mohamed, 57enne leader di Hamas ucciso martedì pomeriggio in un bombardamento che ha colpito la capitale del Libano Beirut, attacco presumibilmente sferrato da droni israeliani che hanno centrato gli uffici di Hamas a Dahieh, il sobborgo a sud della città considerato una delle roccaforti di Hezbollah, il gruppo radicale terroristico alleato dell’Iran e della stessa Hamas.
Chi era Saleh al-Arouri
Considerato il leader de facto dell’ala militare di Hamas in Cisgiordania, funzionari dell’intelligence israeliana ritengono che al-Arouri abbia anche contribuito a pianificare il rapimento e l’omicidio di tre adolescenti israeliani nel giugno 2014 – Gil-ad Shaar, Eyal Yifrach e Naftali Fraenkel – oltre a numerosi altri attacchi.
Fu lo stesso al-Arouri a rivendicare quell’operazione per Hamas, definendola un atto “eroico” delle brigate al-Qassam di cui è stato per diverso tempo un comandante e fondatore dell’ala armata di Hamas.
Al-Arouri aveva scontato diversi mandati nelle carceri israeliane ed è stato rilasciato nel marzo 2010 come parte degli sforzi per raggiungere un più ampio scambio di prigionieri con Gilad Shalit, un caporale delle Forze di difesa israeliane (Idf) rapito da Hamas nel 2006.
Per diversi anni gli Stati Uniti hanno offerto una taglia fino a 5 milioni di dollari (circa 4,6 milioni di euro) per avere informazioni su al-Arouri e sui suoi spostamenti: era classificato in particolare come “terrorista globale con designazione speciale”, una classificazione che prevede il blocco di tutte le proprietà e degli interessi economici di una certa persona negli Stati Uniti e vieta qualsiasi operazione economica con quella persona nel Paese.
Il ruolo “politico” di al-Arouri
Nel passato di al-Arouri non c’è solo il ruolo “militare” nelle Brigate Ezzedin al-Qassam. Il dirigente di Hamas fu eletto nel 2017 presidente del “Politburo” di Hamas, il più importante organo politico dell’organizzazione radicale che governa la Striscia di Gaza: si tratta di un consiglio di 15 persone di cui fanno parte soltanto figure politiche e che ha la sua sede principale in Qatar. Al-Arouri era di fatto il numero due di Ismail Haniyeh, che è a capo del Politburo dal 2017.
Il 57enne ucciso martedì a Beirut divenne il dirigente di Hamas più importante per i rapporti con Hezbollah, il gruppo armato sciita libanese stretto alleato di Hamas e dell’Iran che dall’inizio della guerra con Israele sta impegnando l’esercito israeliano sul fronte Nord.
Non a caso al-Arouri viveva da tempo in Libano, dove svolgeva il ruolo di “ambasciatore” di Hamas dentro Hezbollah. Dal 2021 al-Arouri aveva accresciuto ulteriormente il suo potere, diventando il responsabile di Hamas per la Cisgiordania, territorio governato non dal gruppo radicale ma da Fatah.