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Pozzolo, la verità del deputato sul Capodanno a Rosazza: “Non ho sparato io, mi aspettavo la sospensione da FdI”

Il deputato Fdi Emanuele Pozzolo

Il deputato Fdi Emanuele Pozzolo

Non punta il dito contro nessuno, o per meglio dire non fa nomi, ma Emanuele Pozzolo racconta la sua verità e ribadisce ancora una volta che alla festa di Capodanno di Rosazza, organizzata dal sottosegretario Andrea Delmastro e dalla sorella sindaca del paesino, lui non ha sparato.

Il deputato di Fratelli d’Italia, che martedì è stato sospeso dal gruppo parlamentare, parla per la prima volta ai giornali con una intervista a Repubblica per smentire le ormai numerose testimonianze che lo accusano di aver non solo portato la “mini-pistola” alla festa, ma di aver anche inavvertitamente premuto il grilletto.

La ricostruzione di Pozzolo

Al momento Pozzolo è indagato dalla Procura di Biella per per lesioni colpose e omessa custodia di armi. Il deputato di FdI però professa ottimismo: “Sono sicuro che la verità, in questo caso, sia semplice. E che emerga. E al tempo stesso lo spero. Proprio e anche perché, riguardo a quanto è successo, si tratta di una fattispecie di situazione giuridica piuttosto ben chiara. Non dico altro”.

Così come non dice chi avrebbe sparato alla festa, che ha visto ferito il cognato del caposcorta di Delmastro, l’elettricista Luca Campana, che dopo giorni di silenzio lo ha accusato di aver sparato, con annessa querela. “Come ho già detto più volte, per prima cosa ne parlerò con la magistratura”, dice Pozzolo, che non è stato ancora convocato dalla procura.

La sospensione da FdI

Il deputato non si sente “deluso” dalla scelta del partito di sospenderlo, con la premier Giorgia Meloni che lo ha apertamente scaricato durante la conferenza stampa di fine-inizio anno dei giorni scorsi. “Ritengo che il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti sia una persona straordinaria. Da sempre Foti agisce negli interessi e secondo i principi del nostro partito”, dice Pozzolo, che sottolinea di avere “tanti amici, nel partito così come non nel partito”.

I timori legati all’Iran

Al Corriere della Sera invece ribadisce che la pistola, acquistata dopo un porto d’armi ottenuto soltanto poche settimane prima dell’incidente di Rosazza, serviva per difesa personale in relazione alla sua attività politica, in particolare per il suo focus sull’Iran. E infatti ricorda Alejo Vidal- Quadras, fondatore del partito di estrema destra Vox. “Gli hanno sparato in faccia un mese e mezzo fa. Lui è stato con me a tantissime iniziative… Capisci ora il perché della pistola?”.