L'ex allenatore
Sven-Goran Eriksson: “Ho il cancro, mi resta un anno da vivere”
L'ex tecnico svedese di Lazio, Sampdoria e Inghilterra lo ha detto alla radio scandinava Pl: "L'ho saputo perché mentre correvo sono collassato. I medici mi hanno riscontrato un ictus e un tumore. Lotterò fino alla fine"
Sport - di Redazione Web
“Ero completamente sano, poi sono crollato, sono svenuto e sono finito in ospedale. Dopo un consulto ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore. Mi resta al massimo un anno di vita“. È stata la scioccante rivelazione di Sven Goran Eriksson, alla radio svedese P1. L’ex allenatore di Roma, Lazio e ct dell’Inghilterra ha 75 anni, e quasi un anno fa si era dimesso dalla sua carica di direttore sportivo del Karlstad, proprio per problemi di salute.
Cos’ha e come sta Sven-Goran Eriksson
“Non so da quanto tempo ce l’avessi – ha detto – forse un mese, forse un anno. Si è scoperto che avevo il cancro ma il giorno prima avevo corso cinque chilometri. È venuto dal nulla. E questo è scioccante. Non ho grandi dolori. Ma mi è stata diagnosticata una malattia che puoi rallentare ma che non puoi operare. Quindi è quello che è. Devo combattere la malattia il più a lungo possibile. So che nel migliore dei casi ho circa un anno, nel peggiore dei casi anche meno.
Sven-Goran Eriksson: la rivelazione sulle sue condizioni di salute
Non credo che i medici che ho a disposizione possano essere del tutto sicuri, non sono in grado di stabilire un giorno. È meglio non pensarci. Devo ingannare la mente. Potrei andare in giro a pensarci tutto il tempo e sedermi a casa ed essere triste e pensare di essere sfortunato e così via. È facile finire in quella posizione. Ma no, guardo i lati positivi delle cose e non bisogna farsi seppellire dai problemi, anche se questa è ovviamente lo battuta d’arresto più grande di tutte“.
Sven-Goran Eriksson: chi è l’allenatore che ha fatto trionfare la Lazio di Cragnotti
Eriksson ha allenato molte squadre e al netto del prestigioso incarico di Commissario tecnico dell’Inghilterra (dal 2001 al 2006), il tecnico svedese è ricordato per la sua esperienza vissuta in Italia. Eriksson, dopo aver allenato il Benfica è sbarcato nel Belpaese sulla panchina della Roma, poi Fiorentina e Sampdoria, nel finale all’era del presidente Mantovani. Ma è nella capitale, sponda Lazio, che l’allenatore ha vinto riuscendo a realizzare delle vere e proprie imprese. All’epoca il club biancoceleste era di proprietà di Sergio Cragnotti e agli ‘ordini’ di Eriksson c’erano giocatori del calibro di Marchegiani, Sensini, Conceicao, Boksic, Salas, Mancini, Mihajlović, Nesta, Simeone, Lombardo, Nedved, Stankovic, Simone Inzaghi, Veron, Couto, Almeyda, Ravanelli (e successivamente Crespo e Vieri). Una squadra capace di vincere in poco più di tre anni – dal 1998 al 2001 – uno scudetto, due coppe Italia, due supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe e una Super Coppa Europea (e di raggiungere una finale di Coppa Uefa tutta italiana persa contro l’Inter di Gigi Simoni e Ronaldo).