Il procedimento contro Bibi

A Gaza è genocidio, Netanyahu va a processo a L’Aja

«Palestinesi uccisi nelle loro case, nei luoghi in cui cercano riparo, costretti a evacuare e lasciati morire di fame: tutto calcolato per provocare la loro distruzione fisica», tuona l’avvocato Adila Hassim. Ma Netanyahu è sprezzante: “Ebrei accusati di genocidio? Il mondo è alla rovescia”

Esteri - di Umberto De Giovannangeli - 12 Gennaio 2024

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A Gaza è genocidio, Netanyahu va a processo a L’Aja

Non sarà il processo del secolo, di certo, però, è un evento che va ben oltre la dimensione strettamente giuridica. Perché sul banco degli imputati sale lo Stato che nacque per dare un focolaio nazione a ciò che restava di un popolo sopravvissuto al più grande Genocidio che la Storia ha conosciuto.

11 gennaio 2024: il giorno della prima udienza alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aja sull’accusa di genocidio intentata dal Sudafrica contro Israele. I giudici sono entrati solennemente nell’aula per ascoltare due giorni di discussioni.

Gli avvocati del Sudafrica chiederanno ai giudici di imporre a Israele ordini preliminari vincolanti, tra cui l’arresto immediato della campagna militare di Israele a Gaza. Fuori dal tribunale si sono radunati manifestanti pro Palestina che sventolavano bandiere e altri filo-israeliani con striscioni che recitavano “Riportateli a casa”, riferendosi agli ostaggi ancora detenuti da Hamas.

Il team dell’accusa è guidato dal ministro della Giustizia di Pretoria, Ronald Lamola, dalla giurista sudafricana Adila Hassim, da diplomatici ed esperti politici: uno è Jeremy Corbyn, l’ex leader laburista britannico, investito dalle polemiche quando s’è rifiutato di definire Hamas un’organizzazione terroristica. Il Sudafrica ha fornito prove che dimostrano un «modello di condotta genocida» da parte di Israele.

Adila Hassim, una degli avvocati del Sudafrica, ha affermato davanti alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aja, che «le azioni di Israele mostrano un modello sistematico di condotta da cui si può dedurre un genocidio».

In un documento di 84 pagine, il Sudafrica ha citato prove che dimostrano che Israele sta commettendo un genocidio uccidendo i palestinesi a Gaza, causando gravi danni mentali e fisici, evacuazioni forzate, fame diffusa e creando condizioni «calcolate per provocare la loro distruzione fisica».

I palestinesi di Gaza «vengono uccisi nelle loro case, nei luoghi in cui cercano rifugio, negli ospedali, nelle scuole, nelle moschee, nelle chiese», ha detto Hassim rivolgendosi ai giudici, «il livello di uccisioni è così ampio che i corpi trovati sepolti in fosse comuni spesso non vengono identificati». «Nessun attacco, per quanto grave, può giustificare una violazione della convenzione, sia sul piano della legge che della moralità».

È quanto ha affermato il ministro della Giustizia sudafricano Ronald Lamola parlando davanti ai giudici della Corte internazionale. «Israele ha oltrepassato questa linea e ha violato la Convenzione sul genocidio», ha aggiunto Lamola, «questo è il motivo per cui il Sudafrica ha intentato questa causa».

Dopo quasi cento giorni di guerra, secondo Hamas, i morti nella Striscia sono più di 23.357. I feriti 59.410. Ottomila i dispersi. A morire, più del 60%, sono donne e bambini.

Israele s’è affidato a cinque avvocati internazionali, coordinati dall’inglese Malcolm Shaw, accademico di Cambridge. La Cig è composta da 15 giudici e due possono essere nominati dai Paesi in causa: Netanyahu ha scelto a sorpresa l’ex presidente della Corte suprema israeliana Aaron Barak, 87 anni, scampato alla Shoah in Lituania, considerato il più grande giurista israeliano vivente.

Da tutti, meno che da diversi ministri di estrema destra, che lo considerano una specie di nemico pubblico numero uno per le sue dure parole sulla (contestatissima) riforma giudiziaria voluta dal governo di cui fanno parte.

“Anche oggi abbiamo visto un mondo alla rovescia: Israele è accusato di genocidio mentre sta combattendo il genocidio”. Così il premier Benjamin Netanyahu sull’udienza all’Aja.

“L’ipocrisia del Sudafrica grida al cielo. Israele – ha aggiunto – combatte contro terroristi assassini che hanno commesso crimini terribili contro l’umanità: hanno massacrato, violentato, bruciato, smembrato, ucciso bambini, donne, anziani, giovani. Un’organizzazione terroristica che ha commesso il crimine più terribile contro il popolo ebraico dai tempi della Shoah e ora c’è chi viene a difenderla in nome della Shoah. Che audacia. mondo sottosopra”. Una posizione che trova il consenso del leader dell’opposizione, Yair Lapid.

Di segno opposto è la reazione che arriva da Ramallah. Il governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) spera che possa «trionfare la giustizia» alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja.

Il ministero degli Esteri palestinese ha detto che «l’obiettivo principale della strategia legale dello Stato palestinese è ritenere responsabile Israele, potenza occupante, davanti a tutte le istituzioni internazionali di giustizia e tramite tutti gli strumenti legali».

L’Anp, ha aggiunto, mantiene un «coordinamento continuo» con il Sudafrica a proposito delle accuse di genocidio mosse a Israele. Il ministero degli Esteri palestinese ha quindi voluto ringraziare il Sudafrica per il suo «passo coraggioso» che ha «mobilitato la comunità internazionale per fare chiarezza sul crimine di genocidio commesso da parte di Israele e le sue implicazioni legali».

Il ministero ha quindi lamentato che «alcuni paesi e organizzazioni internazionali sono complici con i loro veti e la loro fornitura di tutti i tipi di armi e influenza politica legale a Israele».

12 Gennaio 2024

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