X

Profondo Mar Rosso: USA e Gran Bretagna colpiscono nello Yemen, rappresaglia dei ribelli Houthi

In this image provided by the U.S. Navy, the amphibious dock landing ship USS Carter Hall and amphibious assault ship USS Bataan transit the Bab al-Mandeb strait on Aug. 9, 2023. The top commander of U.S. naval forces in the Middle East says Yemen’s Houthi rebels are showing no signs of ending their “reckless” attacks on commercial ships in the Red Sea. But Vice Adm. Brad Cooper said in an Associated Press interview on Saturday that more nations are joining the international maritime mission to protect vessels in the vital waterway and trade traffic is beginning to pick up. (Mass Communications Spc. 2nd Class Moises Sandoval/U.S. Navy via AP)

In this image provided by the U.S. Navy, the amphibious dock landing ship USS Carter Hall and amphibious assault ship USS Bataan transit the Bab al-Mandeb strait on Aug. 9, 2023. The top commander of U.S. naval forces in the Middle East says Yemen’s Houthi rebels are showing no signs of ending their “reckless” attacks on commercial ships in the Red Sea. But Vice Adm. Brad Cooper said in an Associated Press interview on Saturday that more nations are joining the international maritime mission to protect vessels in the vital waterway and trade traffic is beginning to pick up. (Mass Communications Spc. 2nd Class Moises Sandoval/U.S. Navy via AP)

Rischio escalation sempre più reale in Medio Oriente. Le forze armate statunitensi e britanniche hanno attaccato la scorsa notte più di una decina di siti controllati dai ribelli Houthi nello Yemen. È la risposta occidentale alle tensioni crescenti sul Mar Rosso: dove i ribelli sciiti hanno lanciato attacchi con droni e missili contro navi commerciali, soprattutto israeliane e statunitensi, negli ultimi mesi. Le azioni alzano ulteriormente la tensione nell’area incendiata dal conflitto tra Israele e Hamas, alimentato dalle operazioni tra Libano e Siria e dagli attentati in Iran.

La rotta del Mar Rosso è percorsa da circa il 12% delle merci globali, dal 30% dei container. Compagnie di navigazione hanno bloccato i trasporti o scelto di circumnavigare l’Africa per non esporsi ad attacchi. Gli Houthi, in funzione anti-israeliana e a sostegno di Hamas, dall’inizio della guerra hanno preso di mira soprattutto navi israeliane e portacontainer statunitensi. Il gruppo è sostenuto dall’Iran, hanno preso il potere nel 2014 in Yemen cacciando il governo yemenita internazionalmente riconosciuto e combattuto una lunga guerra con l’Arabia Saudita, sostenuti dall’Iran in una guerra “per procura” che si è riverberata anche in altri scenari negli ultimi anni, mettendo di fronte il ramo sunnita e quello sciita dell’Islam. La guerra ha causato una durissima crisi umanitaria.

Alta tensione nel Mar Rosso per gli attacchi Houthi

Gli attacchi sono stati più di venti, secondo il comandante della Marina statunitense Brad Cooper. Il mercantile turco Galaxy Leader fu sequestrato e l’equipaggio non è ancora stato liberato. La situazione potrebbe portare a una crisi del commercio mondiale, similmente a come era successo con la nave Ever Given incagliata nel canale di Suez nel 2021, con rischi, ritardi, aumenti dei prezzi. Nella prima metà del 2023 sulla rotta del Mar Rosso sono passati ogni giorno circa nove milioni di barili di petrolio e gas naturale liquefatto.

A niente era servita la missione navale internazionale a guida USA lanciata il mese scorso. Caduti nel vuoto anche gli ultimi appelli dell’esercito degli Stati Uniti a bloccare l’escalation. I ribelli Houthi hanno comunque ribadito in una comunicazione ufficiale che le navi israeliane restano un obiettivo nel Mar Rosso. “Affermiamo che non c’è assolutamente alcuna giustificazione per questa aggressione contro lo Yemen, poiché non c’era alcuna minaccia alla navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, e gli attacchi hanno colpito e continueranno a colpire le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata”, ha scritto il portavoce del gruppo Houthi Mohammed Abdulsalam. E hanno scagliato azioni di rappresaglia contro navi da guerra statunitensi e britanniche nel Mar Rosso.

Gli attacchi hanno avuto il supporto di Australia Bahrein, Canada e Paesi Bassi. Due residenti di Hodieda, la più grande città portuale controllata dagli Houthi sul Mar Rosso, hanno detto di aver sentito cinque forti esplosioni. Le forze americane e britanniche hanno colpito con missili Tomahawk lanciati da navi da guerra e aerei da combattimento. Colpiti obiettivi come hub logistici, sistemi di difesa aerea e luoghi di deposito di armi. Il Presidente americano Joe Biden ha dichiarato che gli obiettivi sono stati colpiti con successo e ha assicurato che “non esiterà” se ci saranno ulteriori azioni. Soddisfazione anche da parte del governo del Regno Unito secondo il quale “i risultati nel dettaglio degli attacchi sullo Yemen sono in fase di valutazione, ma i primi dati dicono che la capacità degli Houthi di minacciare le spedizioni commerciali ha subito un colpo”.

Il messaggio di Biden

“Oggi, su mio ordine, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo” (il Mar Rosso, ndr), ha dichiarato Joe Biden in una nota, spiegando che questa è la “risposta diretta agli attacchi Houthi” e che non esiterà “a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.

“Questi attacchi hanno messo in pericolo il personale americano, la marineria civile e i nostri partner, minacciando il commercio e la libertà di navigazione. Più di 50 nazioni sono state colpite dai 27 attacchi a navi commerciali. Equipaggi da più di 20 Paesi sono stati minacciati o presi in ostaggio in atti di pirateria. Più di duemila imbarcazioni sono state costrette a cambiare rotta di migliaia di miglia per evitare il Mar Rosso, cosa che può provocare settimane di ritardi nelle consegne”.

Biden ha ricordato l’attività diplomatica che ha visto anche l’approvazione, mercoledì, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, della risoluzione con cui si chiedeva agli Houthi di mettere fine agli attacchi alle navi commerciali e ai mercantili. “Oggi l’azione difensiva segue una estesa campagna diplomatica. Questi bersagli sono un chiaro messaggio che gli Stati Uniti e i suoi alleati non tollereranno attacchi al nostro personale o non permetteranno ad attori ostili di mettere in pericolo la libertà di navigazione in una una delle rotte più importanti al mondo”.

Le condanne agli attacchi in Yemen

Ed è proprio l’Arabia Saudita, il più grande nemico dei ribelli Houthi, a esprimere “grande preoccupazione” per gli attacchi scagliati la scorsa notte. “Il regno dell’Arabia Saudita segue con grande preoccupazione le operazioni militari che si svolgono nella regione del Mar Rosso e gli attacchi aerei su una serie di siti nella repubblica dello Yemen”, si legge nella dichiarazione, che invita “all’autocontrollo e ad evitare un’escalation”. Condanna anche dall’Iran, il cui portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani, ha “fermamente condannato gli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro varie città dello Yemen, ritenendoli un’azione arbitraria, una chiara violazione della sovranità e dell’integrità territoriale”, affermato che “l’unico risultato degli attacchi sarà creare instabilità nella Regione” e chiesto alla comunità internazionale di impedire che la guerra si allarghi.

Condanna anche da parte del movimento libanese Hezbollah: “L’aggressione statunitense conferma ancora una volta che l’America è il partner a pieno titolo nelle tragedie e nei massacri commessi dal nemico sionista a Gaza e nella regione e sta lavorando per sostenerlo e fornirgli i mezzi per alimentare la sua macchina di morte e di distruzione contro tutti coloro che stanno al fianco del popolo palestinese oppresso in tutta la regione”. La Missione permanente russa presso le Nazioni Unite ha “richiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in relazione agli attacchi USA-Regno Unito contro lo Yemen”. La settimana scorsa Mosca si era astenuta con Cina, Algeria e Mozambico su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza per mettere fine agli attacchi Houthi nel Mar Rosso.