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A Gaza sono 10mila i bambini trucidati in 100 giorni di guerra

A Gaza sono 10mila i bambini trucidati in 100 giorni di guerra

Diecimila bambini uccisi a Gaza dal 7 ottobre. Se non è un genocidio cos’altro è? «Secondo il ministero della Sanità di Gaza, più di 10.000 bambini sono stati uccisi dagli attacchi aerei e dalle operazioni di terra israeliane a Gaza in quasi 100 giorni di violenza, con altre migliaia dispersi, presumibilmente sepolti sotto le macerie».

A denunciarlo è Save the Children, secondo cui l’1% della popolazione infantile totale dell’enclave «è stata uccisa» dal 7 ottobre. E i bambini sopravvissuti alla violenza «stanno sopportando orrori indicibili, tra cui ferite mortali, ustioni, malattie, cure mediche inadeguate e la perdita dei genitori e di altre persone care».

In proporzione, è come se in Italia ne fossero stati uccisi 250.000 E’ difficile, anche per il più tenace sostenitore d’Israele, definire Save the Children organizzazione “antisemita”.

L’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato ieri che Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale da quando ha lanciato la sua offensiva a Gaza in risposta all’attacco di Hamas il 7 ottobre. Lo scrive la Reuters online.

“Abbiamo più volte evidenziato i ricorrenti fallimenti di Israele nel sostenere i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario: distinzione, proporzionalità e precauzioni nell’effettuare attacchi”, ha affermato Elizabeth Throssell, portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr).

Qui il discorso si complica un po’, visto che il governo d’Israele ha dichiarato “guerra” (non solo mediatica) a gran parte delle Agenzie Onu che hanno a che fare con Gaza, a cominciare dall’Unrwa. Da Gaza all’Aja.

«Israele sta lottando contro la disumanità di Hamas» che «ha sistematicamente e illegalmente incorporato le sue infrastrutture militari in scuole, moschee, ospedali e altri siti sensibili. Questo è un metodo di guerra pianifi cato e ripugnante». Così Tal Becker, membro del team legale di Israele, alla Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Aja.

Lo riporta The Times of Israel. Secondo Becker, nelle azioni di Tel Aviv nella Striscia di Gaza, «manca totalmente l’elemento chiave del genocidio, ovvero l’intenzione di distruggere un popolo in tutto o in parte. Ciò che Israele sta cercando di fare non è distruggere un popolo ma proteggere un popolo, il suo, e cerca di farlo in conformità con la legge anche se si trova ad affrontare un nemico spietato e determinato a usare questo fatto contro di lui».

La richiesta del Sudafrica dovrebbe essere respinta «per quello che è: un libello». Il ministro della Giustizia del Sudafrica, Ronald Lamola, ha dichiarato davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja (Icj) che Israele non ha presentato prove “convincenti” contro l’accusa di genocidio nei confronti dei palestinesi a Gaza.

“Lo Stato di Israele oggi (ieri per chi legge, ndr) non è riuscito a confutare la convincente tesi del Sudafrica presentata ieri all’Icj. Rimaniamo fedeli ai fatti, alla legge e a tutte le prove che abbiamo presentato”, afferma Lamola, aggiungendo che alla luce della difesa di Israele oggi (ieri, ndr) il Sudafrica ritiene ancora che Tel Aviv agisca in violazione della Convenzione sul genocidio.

Israele – hanno sottolineato i media israeliani – ha respinto del tutto le accuse definendole «senza fondamento» ed ha denunciato il Sudafrica come «il braccio giudiziario» di Hamas.

E il primo ministro Benjamin Netanyahu rincara la dose: «È l’Affare Dreyfus del ventunesimo secolo». Intanto, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza della guerra tra Israele e Hamas è salito a 23.708 morti: lo ha reso noto il ministero della Sanità della Striscia guidato da Hamas.