Il caso
Giovanna Pedretti: chi è e come è morta la ristoratrice del Lodigiano che aveva difeso gay e disabili
Era titolare della pizzeria 'Le Vignole'. Aveva scritto e pubblicato un post in risposta a un cliente che aveva lasciato un commento discriminatorio. È stata travolta dalle polemiche perché accusata di aver inscenato tutto per farsi pubblicità. Il marito ne aveva denunciato la scomparsa questa mattina. Il cadavere trovato in un fiume: non è esclusa l'ipotesi suicidio
Cronaca - di Redazione Web
È stata trovata morta Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria ‘Le Vignole’ di Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, balzata agli onori della cronaca per la risposta a una recensione di un cliente su Tripadvisor che si lamentava della presenza di gay e di un disabile nel locale. Il corpo della donna è stato trovato a pochi metri dalla sua autovettura nelle acque del fiume Lambro, nei pressi del ponte di Viale dell’Autonomia a Sant’Angelo Lodigiano.
Giovanna Pedretti: chi è e come è morta la ristoratrice del Lodigiano che aveva difeso gay e disabili
Il marito aveva denunciato la scomparsa nella mattinata odierna. Sul posto sono presenti il Pubblico Ministero di turno della Procura di Lodi, personale addetto ai rilievi e repertamenti scientifici, il medico legale dell’Istituto di medicina di Pavia e i Vigili del Fuoco di Lodi. Le indagini sono affidate ai carabinieri: al momento tra le varie ipotesi prese in considerazioni dagli inquirenti c’è quella del suicidio. La vittima era sposata e aveva una figlia.
Giovanna Pedretti: i post-commenti che hanno scatenato le polemiche
Giovanna Pedretti, dopo essere stata descritta come un baluardo per i diritti delle persone più deboli ed un esempio di inclusione, ha subito una vera e propria gogna social. Molti ‘haters’ da tastiera hanno messo in dubbio la veridicità di ciò che la ristoratrice aveva raccontato. È stata messa in discussione l’originalità dei suoi post e ipotizzato che il tutto fosse stato creato ad arte per un ritorno pubblicitario. Il dubbio non è stato mai chiarito. Ecco i commenti incriminati. Quello del cliente: “Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà mi dispiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più“.
Di seguito la risposta della Pedretti: “Egregio cliente, apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione. Nonostante questo ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato, mi sembra una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole. Ci tengo inoltre a sottolineare che non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso il ragazzino in carrozzina. A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto, credo che il nostro locale non faccia per lei. Le chiediamo gentilmente di non tornare da noi“.