Il caso Amélie Oudéa-Castéra
La neo ministra dell’Istruzione francese e le polemiche: figli alle scuole private per gli “insegnanti assenteisti”
Esteri - di Carmine Di Niro
Pochi giorni di vita ma già travolto dalle polemiche. Il nuovo governo francese del primo ministro Gabriel Attal, nominato dal presidente Emmanuel Macron che ha impresso con le nomine nei dicasteri una decisa sterzata a destra, nell’ottica di contrastare l’ascesa dell’estrema destra di Marine Le Pen con l’avvicinarsi delle fondamentali elezioni europee di giugno, è già in subbuglio.
Colpa delle inchieste giornalistiche che hanno coinvolto Amélie Oudéa-Castéra, che si è vista conferire il ruolo di ministro nel nuovo “super ministero” dell’Istruzione nazionale e della gioventù, che avrà le deleghe anche allo Sport e Giochi Olimpici e Paralimpici, ministero guidato dalla stessa Oudéa-Castéra nel governo di Élisabeth Borne.
I figli nelle scuole private
I problemi per Oudéa-Castéra sono emersi quando il quotidiano Mediapart ha rivelato che i tre figli della ministra, ex promessa del tennis francese e oggi sposata col presidente del colosso farmaceutico francese Sanofi Frédéric Oudéa, non hanno frequentato scuole pubbliche. In particolare la loro educazione è stata affidata allo Stanislas College, un istituto cattolico privato sotto indagine da parte dello stesso ministero dell’Istruzione dal maggio dello scorso anno per notizie di stampa di comportamenti omofobici e sessisti.
Non c’è solo un problema di possibile conflitto di interessi. Il secondo guaio per la ministra è arrivato quando Oudéa-Castéra nel rispondere a chi tra i giornalisti presenti per una visita istituzionale della ministra e del premier Gabriel Attal in un collegio nel dipartimento di Yvelines le chiedeva di spiegare la sua scelta di preferire l’istruzione in un esclusivo collegio privato. Oudéa-Castéra ha risposto che era “frustrata” di fronte alle tante ore di assenza degli insegnanti nel settore pubblico quando il figlio maggiore frequentava la scuola pubblica. “A un certo punto ci siamo stufati, come centinaia di migliaia di famiglie che hanno scelto di cercare una soluzione diversa”, le sue parole, come riferisce Le Figaro.
Le critiche alla ministra
Dichiarazioni che hanno provocato la ferma reazione dei sindacati. Grégoire Ensel, presidente della federazione dei genitori FCPE, parla di commenti “a dir poco goffi” e “sconcertanti”. “Sì, la scuola è in crisi ma noi crediamo nella scuola pubblica e scegliamo di mandarci i nostri figli”, le sue dichiarazioni.
Il suo omologo dell’Associazione dei genitori delle scuole libere (Apel), Gilles Demarquet, ricorda il suo “attaccamento alla libertà di scelta delle famiglie, siano esse figli di ministri o di panettieri”, sottolineando poi che “l’istruzione privata contrattuale è associata, per questo stesso contratto, al servizio educativo pubblico. Non c’è bisogno di una guerra pubblico-privato: non c’è competizione tra progetti e c’è spazio per tutti”.
Ma per la neo ministra dell’Istruzione i problemi non sono finiti qui. Il quotidiano della sinistra Libération domenica ha infatti riferito che il figlio maggiore di Oudéa-Castéra, Vincent, tirato in ballo dalla stessa ministra per “giustificare” il passaggio alla scuola privata, non è mai stato “colpito” da carenza di personale nelle scuole pubbliche.
L’ex maestra del figlio maggiore di Oudéa-Castéra, Florence, ha affermato su Libération di non essere stata assente durante i pochi mesi, solo sei, in cui Vincent (figlio maggiore della ministra, ndr) era stato educato alla scuola Littré, dal gennaio 2009, e che i genitori di quest’ultimo aveva cambiato istituto perché volevano spostarlo nella sezione media, cosa che l’insegnante aveva rifiutato giudicandolo “non ancora pronto”.
“Mi sento attaccata personalmente – ha scritto la maestra Florence a Libération -. Non sono stata assente, e quand’anche fosse capitato, sarei stata subito rimpiazzata da una supplente, come è normale. Non c’è mai stato alcun problema di ore vuote a Littré, che è una piccola scuola pubblica dall’ottima reputazione“.
La difesa di Oudéa-Castéra
Lo staff della ministra ha “smentito categoricamente le affermazioni riportate da Libération“, ha detto il suo ufficio all’AFP. “Non voglio entrare ulteriormente nell’ambito della vita personale e della vita privata. Ci sono attacchi ai quali ho cercato di rispondere nel modo più sincero possibile. Dobbiamo chiudere questo capitolo di attacchi personali e di vita personale”, ha quindi risposto ulteriormente la ministra con un appello rivolto lunedì mattina durante una visita in una scuola di Parigi. Per tentare di smorzare le polemiche Oudéa-Castéra incontrerà oggi i rappresentanti dei sindacati della scuola.
Le polemiche sulla scelta di preferire l’istruzione privata per i propri figli non sono nuove. Il Il figlio e la figlia di Pap Ndiaye, ex ministro dell’Istruzione nel 2022-2023, erano studenti della Scuola Alsaziana, un istituto privato con contratto laico.