La guerra in Medioriente

Come sono morti i due ostaggi israeliani: il raid amico e i video di Hamas

Il ministro della Difesa Gallant: “Hamas usa la tortura psicologica, ma nonostante i video la guerra continuerà”

Esteri - di Umberto De Giovannangeli - 16 Gennaio 2024

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Come sono morti i due ostaggi israeliani: il raid amico e i video di Hamas

Hamas, 2 dei 3 ostaggi morti sotto bombe israeliane

Due dei tre ostaggi israeliani, apparsi l’altro ieri nel video diffuso da Hamas, sono “morti sotto le bombe dell’esercito israeliano”. Lo hanno annunciato le Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas, che hanno pubblicato un nuovo video. Lo riporta al Jazeera. Secondo il video, dei tre solo Noa Argamani sarebbe ancora viva, mentre risulterebbero morti Yossi Sharabi e Itay Svirsky.

Gabinetto guerra diviso su ostaggi, Gantz chiede “nuove idee”

Il gabinetto di guerra israeliano è diviso sugli ostaggi. Il primo ministro Benjamin Netanyahu e il titolare della Difesa Yoav Gallant insistono che solo la pressione militare costringerà Hamas ad un nuovo accordo, ma Benny Gantz e Gadi Eisenkot, i due ex capi di stato maggiore entrati al governo dopo l’attacco del 7 ottobre, chiedono che vengano considerate “nuove idee”, scrive Haaretz.

Secondo un’analisi del giornale per ora “non c’è nessuna concreta proposta di un altro accordo per liberare ostaggi” e il “prezzo” della loro libertà “è un’ammissione di fallimento da parte del governo israeliano”.

Ministero della Sanità di Gaza: “Oltre 24mila persone uccise dall’inizio della guerra”

Un totale di 24.100 palestinesi sono stati uccisi e 60.834 feriti dall’inizio della guerra di Israele contro Hamas a Gaza. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità della Striscia, aggiungendo che circa 132 palestinesi sono stati uccisi e 252 feriti nelle ultime 24 ore.

Anp: «La Corte internazionale di Giustizia decida con urgenza, Israele deve pagare»

Il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammad Shtayeh ha chiesto alla Corte internazionale di Giustizia (Cig) di prendere una decisione «urgente», oltre che «professionale e legale», sulla richiesta presentata dal Sudafrica per riconoscere che Israele sta commettendo un genocidio della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.

«Chiediamo che Israele paghi in tutti i tribunali internazionali per ciò che ha distrutto nella Striscia di Gasa e sia riconosciuto pienamente responsabile per le vite del nostro popolo contro le quali ha commesso crimine», ha detto il premier palestinese citato dall’agenzia di stampa Wafa.

«Sono 101 giorni che la Striscia di Gaza è al buio, senza elettricità, senza acqua, senza medicine e comunicazioni», ha denunciato Shtayeh, affermando che l’enclave palestinese è stata condannata a «una morte lenta» costata la vita a migliaia di persone.

Netanyahu: “Nessuno ci impedirà di distruggere Hamas, né l’Aia né l’asse del male”

Il primo ministro israeliano ha affermato che “nessuno ci impedirà” di distruggere Hamas mentre la guerra a Gaza ha superato la soglia dei 100 giorni. I suoi commenti – riportati dalla Cnn – suggeriscono che Israele non si conformerebbe alla Corte internazionale di giustizia, dove è stato accusato di genocidio e gli potrebbe essere ordinato di fermare la sua offensiva.

“Nessuno ci fermerà, né L’Aia, né l’asse del male e nessun altro”, ha detto Netanyahu. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha fatto eco alle promesse di Netanyahu, dicendo che l’esercito israeliano sta “combattendo la guerra più giusta della nostra storia” e non si fermerà finché non avrà sconfitto Hamas.

Ostaggi: cresce la pressione dei famigliari sul governo.

Dalle migliaia di manifestanti a Tel Aviv del Forum delle famiglie, in piazza per 24 ore, si è alzata con forza la richiesta che occorre fare di più per liberare subito gli oltre 130 prigionieri ancora a Gaza. Una frustrazione che accomuna anche il presidente Usa Joe Biden che, secondo fonti di Axios, «ha perso la pazienza» con Netanyahu.

Sia perchè il leader israeliano avrebbe «rigettato gran parte delle richieste dell’amministrazione Usa» sulla guerra a Gaza. Ma soprattutto la sensazione a Washington è che il premier israeliano «stia trascinando la guerra per motivi politici e personali» e il rilascio dei rapiti «non sia la sua priorità».

Attacco in Israele, arrestato un secondo palestinese

Un secondo palestinese, anche lui originario della zona di Hebron, in Cisgiordania, è stato arrestato dalla polizia israeliana in connessione con l’attacco compiuto ieri a Raanana, nel centro dello Stato ebraico, e che, secondo l’ultimo bilancio, è costato la vita di una donna sulla settantina e il ferimento di almeno 17 persone.

Hamas su attentato in Israele, risposta a strage Gaza

Hamas ha rivendicato l’attentato a Ra’anana, definendola “un’operazione di guerriglia e una risposta naturale ai massacri dell’occupazione contro il popolo palestinese”. Lo riporta al Jazeera. Hamas ha poi chiesto di “mobilitare la gioventù rivoluzionaria in tutta la Cisgiordania e Gerusalemme per intensificare la lotta e la rivoluzione finchè l’occupazione non sarà sconfitta”.

Nave colpita da un missile al largo Yemen

Una nave è stata colpita da un missile al largo di un’area dello Yemen controllata dagli Houthi. Lo ha riferito sul social X l’agenzia per le operazioni commerciali marittime del Regno Unito (Ukmto), segnalando che l’ “attacco” è avvenuto al largo della città portuale di Aden.

La nave era diretta in Israele. Lo ha sottolineato una fonte militare yemenita ad al-Jazeera, Secondo la fonte militare, l’attacco è stato lanciato dopo che la nave ha respinto gli avvertimenti che le erano stati rivolti.

Usa, in Yemen nostra nave colpita da Houthi

È stato un missile balistico antinave lanciato dagli Houthi nello Yemen a colpire oggi alle 16 ora locale di Sanaa la Gibraltar Eagle, una nave portacontainer battente bandiera delle Isole Marshall, di proprietà e gestione Usa.

Lo rende noto su X il comando centrale americano. Il vascello non ha riportato feriti o danni significativi e sta proseguendo il suo viaggio. Due ore prima, informa l’Us Central Command, le forze statunitensi hanno intercettato un missile balistico antinave lanciato verso le rotte commerciali del Mar Rosso meridionale. Il missile è caduto in volo schiantandosi nello Yemen, senza causare feriti o danni.

16 Gennaio 2024

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