Per tre giorni
Il Cacciatore al cinema: la storia del film capolavoro di Michael Cimino che torna in sala dopo 45 anni
Film sulla guerra in Vietnam, sull’amicizia, sulla giovinezza, sulla fine della giovinezza, sul senso di comunità, sull’elaborazione del lutto. Il capolavoro di Michael Cimino torna al cinema
Cinema - di Redazione Web
La caccia al cervo, la roulette russa, il matrimonio in una comunità periferica e popolare. A 45 anni dall’uscita torna al cinema in versione restaurata 4K il film capolavoro del regista Michael Cimino, Il Cacciatore. “Racconto di formazione e di amicizia, un film potente e lucido che mostra la tragedia della guerra del Vietnam pur non essendo etichettabile come film di genere”, si legge nella nota di Lucky Red che torna a distribuire la pellicola. Candidato a nove Oscar, vincitore di cinque statuette. L’appuntamento è per lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24 gennaio.
Il Cacciatore uscì l’8 dicembre del 1978. Film sulla guerra in Vietnam, sull’amicizia, sulla giovinezza, sulla fine della giovinezza, sul senso di comunità, sull’elaborazione e la rielaborazione del lutto. Film che gira intorno a un gruppo di amici, giovani operai di un’acciaieria in Pennsylvania, cresciuti in una comunità di periferia, proletaria, di immigrati, tra serate al pub e caccia al cervo. Film che si divide in tre parti: in cui la seconda mette al centro la guerra in Vietnam per la quale gli amici vengono chiamati alle armi, arruolati e spediti al fronte. La terza sulle conseguenze del conflitto sui protagonisti che si ritrovano a cantare God Bless America intorno a un tavolo.
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Cast e trama de “Il Cacciatore”
I personaggi principali – Mick, Nick e Steven – sono interpretati da Robert De Niro, Christopher Walken e John Savage. Maryl Streep è Linda, fidanzata di Nick. “Tagliavo quello che volevano e di notte ce lo rimettevo, è stata una vera guerra” disse Cimino in un’intervista pubblicata su Positif nell’aprile del 1979 a proposito della discussa e complicata genesi del film nei tira e molla con la produzione. Delle nove candidature agli Oscar, il film conquistò cinque statuette tra cui Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore non protagonista a Christopher Walken.
Quando uscì nelle sale il film venne additato come “reazionario” dai più critici, in molti lo descrissero così in Italia. Alcuni fecero notare come non ci fosse alcuna prova delle roulette russe nei campi di rieducazione vietnamiti. Erano passati appena tre anni dalla caduta di Saigon e dalla fine della guerra in Vietnam. Quella della roulette russa è la metafora che rappresenta la guerra come suicidio di una comunità. Quella del matrimonio è l’epitome della vita di una comunità, l’immaginario degli Stati Uniti come melting pot. La scena della caccia al cervo che si ripete dopo anni segna il cambiamento, la trasformazione del protagonista dopo una vita spezzata a metà.
“Uccidere o morire in montagna o nel Vietnam è esattamente la stessa cosa. Ma deve succedere lealmente … un colpo solo”, la filosofia del protagonista Mick condensata in una frase. “Tre atti (prima, durante, dopo) per riflettere sul dolore causato da tutte le guerre, sulla solitudine di chi resta e di chi parte, sul vuoto lasciato da chi non torna, sulle lacrime di chi torna cambiato per sempre nell’anima e nel corpo”, si legge ancora in una delle note di Lucky Red.
Chi era Michael Cimino
Cimino ha diretto in poco più di vent’anni sette film, prima di abbandonare il cinema. Era nato nel 1939 a New York, italoamericano di terza generazione, coetaneo di Martin Scorsese e di Francis Ford Coppola, parte di quella generazione di registi che superarono i produttori nel primato autoriale sull’opera e che si formarono presso scuole di cinema, corsi di laurea o factory indipendenti, scambiandosi idee e influenze con i cineasti europei.
Lui però aveva studiato architettura e pittura. Dopo essersi trasferito in California si diede al cinema. All’inizio girava pubblicità, quindi cominciò a scrivere sceneggiature. Il Cacciatore lo realizzò a meno di trent’anni. Dalla vittoria di cinque Premi Oscar per Il Cacciatore passò dalla posizione di genio del cinema americano acclamato da pubblico e critica a quella di paria dopo il fallimento totale de I Cancelli del Cielo – il film che contribuì alla bancarotta la United Artists nel 1980.