Addio "Rombo di tuono"

Gigi Riva, addio ad un campione amato da tutti: timido e silenzioso, rifiutò le grandi per il suo Cagliari

Editoriali - di Piero Sansonetti - 22 Gennaio 2024

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Gigi Riva con la maglia del Cagliari e della Nazionale
Gigi Riva con la maglia del Cagliari e della Nazionale

E’ morto Gigi Riva. Uno dei più grandi campioni di calcio di tutti i tempi. Aveva 79 anni. Era lombardo di Leggiuno ma da ragazzo si era trasferito a giocare a pallone a Cagliari ed era diventato cagliaritano. Della sua generazione è stato forse il più grande. Giocava col numero 11 sulla maglia, ala sinistra in teoria, ma era un attaccante puro. Travolgente, preciso e potentissimo. Tirava col sinistro, tirava cannonate. Lo chiamavano rombo di tuono. O anche il piede sinistro di Dio.

Insieme a un grande allenatore, Manlio Scopigno, trascinò una squadretta che era salita dalla B da pochi anni a vincere lo scudetto. A suon di gol. Il Cagliari era in serie A da appena 6 anni quando vinse.

Riva era un ragazzo di 26 anni e aveva raggiunto un valore di mercato altissimo. Lo volevano la Juve, il Milan, l’Inter. Lo avrebbero coperto d’oro. E lui avrebbe vinto tutto se fosse andato in una grande squadra. Forse anche la coppa dei Campioni. Lui, sempre timido e silenzioso, si limitò a scuotere la testa: “Resto a Cagliari”. Facendo saltare il mercato.

Fu tra i protagonisti dell’impresa italiana in Messico nel 1970, quando insieme a Rivera guidò la nazionale a liquidare la Germania nella famosa finale del 4 a 3. Giocava con furia, grinta, forza, per questo si infortunò molto spesso e anche in modo grave.

Credo che fosse amato da tutti in Italia. Oltre le fazioni, le maglie, il tifo. Se ne va così presto. Viene da piangere.

22 Gennaio 2024

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