Era già stato sospeso

Atomica contro Gaza, la “soluzione finale” del ministro israeliano Eliyahu: il falco di Netanyahu ci riprova

Esteri - di Carmine Di Niro - 24 Gennaio 2024

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Atomica contro Gaza, la “soluzione finale” del ministro israeliano Eliyahu: il falco di Netanyahu ci riprova

Incurante delle polemiche internazionali che provocheranno (di nuovo) le sue folli dichiarazioni, Amichai Eliyahu non si tira indietro. Esponente dell’estrema destra decisiva per i numeri del governo israeliano di Benjamin Netanyahu, il ministro per gli Affari e il patrimonio di Gerusalemme Amichai Eliyahu è tornato ad evocare la bomba atomica come soluzione del conflitto contro Hamas.

Durante una visita nella città di Hebron, in Cisgiordania, Eliyahu, su posizioni di estrema destra, ha ribadito il suo appello a sganciare una bomba atomica sulla Striscia di Gaza. Non solo: Eliyahu ha aggiunto che la Corte internazionale di Giustizia, che sta esaminando le accuse di genocidio contro Israele promosse dal Sudafrica “conosce le mie posizioni“, come a sfidare i giudici dell’Aja.

Eliyahu e la “battaglia” sull’atomica contro Gaza

Eliyahu non è nuovo a simili dichiarazioni. Lo scorso 5 novembre aveva infatti definito l’uso dell’atomica “una delle opzioni” dello Stato ebraico per risolvere il conflitto contro Hamas scoppiato a seguito dell’attacco terroristico del 7 ottobre scorso compiuto dai miliziani islamici.

L’opzione di “nuclearizzare” aveva creato un polverone. Il leader dell’opposizione Yair Lapid ne aveva chiesto l’immediata rimozione: Netanyahu, stretto tra le proteste interne ed internazionali per le sconcertanti dichiarazioni di Eliyahu e la necessità di non chiudere con l’estrema destra che lo sostiene al governo, aveva deciso infine per una breve sospensione dalle riunioni del gabinetto israeliano.

Eliyahu aveva poi tentato di fare una tardiva quanto imbarazzante retromarcia, provando a rimangiarsi la sua affermazione. “È chiaro a chiunque abbia un cervello pensa che l’osservazione sull’atomo era metaforica”, aveva scritto su X il ministro, pur ribadendo la necessità di una risposta “forte e sproporzionata” (sic) da parte di Israele.

Eliyahu non è un membro del gabinetto di guerra che “guida” la guerra contro Hamas, né fa parte del gabinetto di sicurezza più ampio. Il 44enne ministro per gli Affari e il patrimonio di Gerusalemme fa parte del partito ultranazionalista Jewish Power

Le armi nucleari di Israele

Che Israele disponga di bombe nucleari è un segreto di Pulcinella. Ufficialmente il governo israeliano non ha né negato né confermato ufficialmente di possedere armi nucleari, una “politica dell’ambiguità” che serve a Tel Aviv come deterrente nei confronti delle altre potenze del Medio Oriente, tutte ostili allo Stato ebraico.

Ma da sempre il Paese è ufficiosamente incluso tra le potenze nucleari per la presenza sul suo territorio di reattori sperimentali. Lo stesso primo ministro Bibi Netanyahu, ricorda Il Manifesto, nel 2020 durante un discorso pubblico dichiarò: “Stiamo trasformando Israele in una potenza nucleare”, salvo poi correggersi con “potenza energetica”, annunciando un accordo con Grecia e Cipro per il passaggio del gasdotto Eastmed-Poseidon che collega Israele e Italia.

24 Gennaio 2024

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